Polke e valzer viennesi a Torino con Valčuha e l’OSN Rai

Premetto che ho seguito il concerto in diretta web e che posso solo limitarmi alle impressioni ricevute da tale surrogato.

Juraj Valčuha ha inaugurato il suo incarico con l’OSN Rai con un concerto che non è improprio definire una festa in musica. Ha scelto il repertorio che è divenuto per tradizione colonna sonora di ogni Capodanno, grazie al Neujahrskonzert dei Wiener Philharmoniker: le musiche di Johann jr. e Joseph Strauss. Ho sempre pensato che al di là delle apparenze siano pagine di difficile esecuzione e non è raro assistere a performance tutt’altro che perfette anche da parte di compagini blasonate. Il concerto di ieri sera mi è sembrato davvero eccellente, degno del miglior Capodanno viennese, anzi, considerando che negli ultimi anni la scelta dei direttori a Vienna è poco pertinente, in spietata e spesso vincente concorrenza. L’ Orchestra, galvanizzata dalla felicità di avere (ed era ora!!!) nuovamente un direttore principale, dalla verve e dal brio di Valčuha, dalla festa e da un repertorio che dà la gioia di far musica e di ascoltarla, ha superato se stessa, non sono mancate le gags che sono usuali a Vienna, nonché il bis finale. Valčuha, essendo di Bratislava, ha queste musiche nel sangue, forse dà un eccesso di brio e nel programma non ha equilibrato il dosaggio, mettendo di seguito troppe polke veloci (qualche polka mazur ci sarebbe stata benissimo), comunque se l’effetto doveva essere quello di elettrizzare il pubblico, reale e virtuale, l’obiettivo è stato raggiunto.

Qualche considerazione sulla diretta web, su cui finora non mi sono mai pronunciato, non avendola ancora sperimentata. Be’, c’è l’emozione della diretta: è indubbio. Un po’ come essere in sala, soprattutto per chi come me la frequenta da più di 40 anni. Certo la qualità, soprattutto video, deve essere assolutamente migliorata, c’è altrimenti il rischio che l’iniziativa non abbia i consensi che meriterebbe. Ho avuto la sensazione, ma spero di sbagliare, che da quando c’è questa diretta web si sia deciso di non fare più riprese tv. È vero che poi finiscono col prender polvere negli archivi, ma sarebbe ora di cambiare decisamente rotta. Possibile che in più di 200 canali di digitale terrestre non trovi diritto di cittadinanza un canale dedicato alla musica classica? Non esistono alternative al calcio e alle continue dissertazioni sul medesimo, alla cosiddetta informazione politica, ai telefilm demenziali, alle televendite e al riciclaggio di vecchie trasmissioni? Tenere in vita un’Orchestra Sinfonica e programmare stagioni concertistiche costa un occhio della testa: perché non valorizzare come si deve questo patrimonio? Mah, chissà se queste domande avranno mai una risposta che non siano le solite tiritere che ormai non convincono più nessuno.

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5 Risposte to “Polke e valzer viennesi a Torino con Valčuha e l’OSN Rai”

  1. Stella Says:

    “diretta web” è semplicemente meglio di niente. La qualità è pessima, sopratutto il suono. Non si gode molto di queste trasmissione. Ma la TV sempre si determina per la udienza.

  2. Tullio Says:

    Anch’io l’ho ascoltato solo a distanza, da Radio3, con la solita pessima, oscena compressione dinamica degna della peggior Rai di questi ultimi anni. E nonostante questo mi è sembrato eccellente! Ricordo e ho riascoltato di recente alcune interpretazioni di Peter Maag di queste pagine con le orchestre Rai e direi che siamo tornati a quei livelli! Memorizziamo bene questo nome: Juraj Valčuha, sentiremo sempre più parlare di lui! Buon Natale a te, Roberto e a tutti quelli che ci leggono!

  3. Roberto Mastrosimone Says:

    La diretta web, migliorabile, vale in quanto tale, non avrebbe senso archiviarla, date le caratteristiche. La ripresa tv è un prodotto che può durare nel tempo, sia a testimonianza di un evento, sia come prodotto musicale che gode di un’autonomia riguardo a ciò che riproduce.

  4. Roberto Mastrosimone Says:

    Chi ama la musica classica ha sempre avuto vita non facile, per ciò che riguarda sia la riproduzione che la trasmissione del suono, in Italia. Ai tempi del vinile i made in Italy erano i peggiori. Le trasmissioni radio (lo si può verificareda alcune incisioni da esse ricavate) erano di basso livello qualitativo. Oggi la situazione non è cambiata: anche Mediaset, quando trasmetteva i concerti (attualmente non lo fa più) sul digitale terrestre lo faceva con un audio inferiore per qualità a quello delle altre trasmissioni, TV2000 (la rete della CEI), l’unica che dedica quasi quotidinamente uno spazio alla buona musica, lo fa con un audio orrendo. Si direbbe che c’è scarsa considerazione sulla competenza tecnologica dell’utente di musica classica, forse lo si immagina come un vecchietto in papalina fermo all’era del vecchio grammofono a manovella. Sbagliano: siamo pochi, ma più esigenti della massa di utenti di musica leggera. Quanto al buon Juraj avevo già nel mio micro perorato la sua candidatura a direttore della OSN: sono stato buon profeta.
    Nuovamente Buon Natale!

  5. Stella Says:

    È vero che siamo pochi, ma più esigenti. Nonostante di tutto progresso tecnologico i dispositivi della musica sono ogni volta peggiori. Voglio comprare un mP3 o qualche cosa, ma la qualità del suono è pessima, incompatibile con la musica classica.

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