
Ion Marin
Domani, 27 giugno, alle 20:15 dalla Waldbühne di Berlino il Concerto dei Berliner Philharmoniker. Dirigerà Ion Marin, direttore rumeno ormai residente in Svizzera. Solista la grande Renée Fleming. La serata, come consuetudine nei paesi austro tedeschi, avrà un tema conduttore extramusicale: “Nacht der Liebe” (Notte d’amore). Questo il programma:
Modest Mussorgsky: Johannisnacht auf dem Kahlen Berge (Bearbeitung von Nikolai Rimsky-Korsakow)
Antonín Dvořák: Lied an den Mond aus der Oper Rusalka op. 114
Bedřich Smetana: Dobrá! Já mu je dám! Jak je mi? aus der Oper Dalibor
Aram Chatschaturjan: Adagio des Spartakus und der Phrygia aus dem Ballett Spartakus
Richard Strauss: Letzte Szene aus der Oper Capriccio op. 85
Richard Wagner: Ouvertüre zur Oper Rienzi, der Letzte der Tribunen
Erich Wolfgang Korngold: Glück, das mir verblieb (Mariettas Lied) aus der Oper Die tote Stadt
Richard Strauss: Zueignung op. 10 Nr. 1 (Orchesterfassung)
Edward Elgar: Salut d’amour op. 12 (Orchesterfassung)
Giacomo Puccini: Donde lieta usci, Arie der Mimi aus der Oper La Bohème
Ruggero Leoncavallo: Musetta svaria sulla bocca viva, Arie der Mimi aus der Oper La Bohème
Ruggero Leoncavallo: Tu che di gel sei cinta, Arie der Liù aus Turandot
Peter Tschaikowsky: Romeo und Julia, Fantasie-Ouvertüre nach Shakespeare
Sarà possibile seguire in diretta il concerto su RBB o su 3sat.

Renée Fleming
_______________________________________________________
Concerto davvero bello ed entusiasmante sia per la scelta dei brani sia per il loro accostamento. Protagonista indiscussa Renée Fleming, che non si sa per quale prodigio diviene sempre più affascinante e bella col passar degli anni. Ion Marin ha diretto molto bene i brani puramente orchestrali: eccellente la Romeo e Giulietta di Ciaikovskij, in cui ogni momento aveva la giusta caratterizzazione e veniva quasi ricondotto all’origine drammatica shakespeariana. Berliner in ottima forma, pubblico meraviglioso e poi … l’emozione della diretta. Insomma una serata che riconcilia con la tv. Peccato che per vivere certi momenti (televisivi) bisogna sempre emigrare 😦
