“Un abbonato ha sempre il posto in prima fila!”: così recitava uno dei tanti slogan che la Rai diffondeva in imminenza del pagamento del canone tv. Evidentemente agli appassionati d’opera e di musica classica sono riservati i posti laterali del loggione: quelli a scarsa visibilità :-(. Nella notte tra domenica 28 e lunedì 29 agosto Raiuno ha trasmesso “Le nozze di Figaro” di Mozart. Inizio alle 02:00, termine 05:00, vabbè pazienza, sappiamo già le solite tiritere sull’audience, la pubblicità ecc. Introduzione di Gigi Marzullo: mezzoretta di interessante talk, un modo intelligente di portare l’opera in tv, di cui ho già in passato reso merito a Marzullo. Dopo di che l’opera. Immagini tagliate in alto e sottotitoli parzialmente tagliati in basso. È vero che l’opera mozartiana precede di poco la Rivoluzione Francese e l’introduzione della ghigliottina in Francia, ma non penso che la parziale decapitazione degli interpreti si rifacesse a questa coincidenza storica. Piuttosto: le riprese delle opere fatte dalla Rai erano (e forse ancora sono) in 4:3 letterbox, l’opera è stata diffusa come se la ripresa fosse in 16:9. Era avvenuta la stessa cosa con “L’osteria di Marechiaro” e temo che forse tutte le opere di questa serie marzulliana abbiano subito lo stesso trattamento. Poiché l’edizione trasmessa è di notevole livello artistico siamo davvero all’atto vandalico. Resta da sperare in una replica su Rai 5 dove ancora questi scempi finora non sono stati fatti (ma non si sa mai…). È sconfortante e constatare la cura con cui vengono riprese e trasmesse demenzialità estreme rende ancora più amaro il boccone 😦
Archive for agosto 2011
“Le nozze di Figaro” (Firenze,2003) su Raiuno
agosto 31, 2011“La Cenerentola” Rai si farà…
agosto 29, 2011
Forse ci siamo…. :-): nella prossima primavera tra maggio e giugno finalmente la tanto attesa opera di Rossini in diretta tv dalla Reggia di Venaria su Raiuno! La notizia ha un fondamento certo in quanto due concerti della imminente stagione Rai sono stati spostati per esigenze produttive legate alla realizzazione dell’opera.
Salvatore Licitra
agosto 29, 2011Salvatore Licitra è ricoverato in gravissime condizioni all’Ospedale Garibaldi di Catania in seguito alle ferite riportate in un incidente avvenuto sabato sera a Donnalucata (frazione di Scicli). Il tenore 43enne era alla guida di una Vespa con la sua compagna quando per un malore ha perso il controllo del mezzo schiantandosi contro un muro. La prognosi è riservata.
____________________
Purtroppo oggi, 5 settembre 2011, Salvatore Licitra ci ha lasciato per sempre dopo una lunga agonia. È un grave lutto per il mondo della lirica e della musica.
In ricordo propongo Il Trovatore di Verdi che inaugurò la stagione della Scala nel 2000, in cui Salvatore Licitra interpretava Manrico.
Franco Ghione… Karl Böhm… Berislav Klobucar… István Kertész… Gustav Kuhn …. Richard Tucker… John Shirley-Quirk… Paul Plishka…. Lucia Valentini Terrani…
agosto 28, 2011Che cosa lega tutti questi interpreti, oltre ovviamente la Musica? Sono tutti nati il 28 Agosto.

Al centro Karl Böhm, da sx in senso orario: Franco Ghione, Berislav Klobucar, István Kertész, Gustav Kuhn
Ghione era nato ad Acqui Terme il 28 agosto 1886, attivo soprattutto all’estero, il suo nome rimane legato a una storica incisione di Turandot con Gina Cigna, Magda Olivero, Francesco Merli e alla migliore testimonianza in disco della Traviata cantata da Maria Callas. Morì a Roma nel 1964.
Böhm, nato a Graz il 28 Agosto 1894, non ha bisogno di alcuna presentazione e poche frasi non renderebbero mai giustizia alla sua statura di interprete.
Berislav Klobucar, nato a Zagabria il 28 Agosto 1924, allievo di Clemens Krauss e Matacic è stato attivo soprattutto all’Opera di Zagabria e poi alla Wiener Staatsoper. Negli anni 60 diresse spesso a Bayreuth: nel 1964 il Ring. Negli anni 80 ha diretto a Nizza.
Di István Kertész, nato a Budapest il 28 Agosto 1929, scrissi giusto un anno fa e rimando al post di allora.
Gustav Kuhn è nato a Turrach il 28 Agosto 1947, ha una formazione musicale e culturale notevolissima ed è interprete acclamato e apprezzato internazionalmente. Spesso affianca il ruolo di direttore a quello di regista. È promotore di iniziative come il Tiroler Festspiele Erl e l’Accademia di Montegral.
Richard Tucker, nato a New York il 28 agosto 1913 (morì nel 1975), non ha bisogno di presentazioni. fu uno dei maggiori tenori americani del secondo dopoguerra.
Lucia Valentini Terrani, nata a Padova il 28 Agosto 1946 (morì nel 1998), rimane nel cuore e nella mente di chiunque ami l’opera e la musica.
John Shirley-Quirk, nato a Liverpool il 28 Agosto 1931, è uno dei maggiori bass-bariton inglesi, con un repertorio vasto che va dall’opera inglese a Mozart all’oratorio.
Paul Plishka, nato in Pennsylvania il 28 Agosto 1941, è una delle colonne del Met fin dal suo esordio negli anni 60. È ancora in attività.
L’elenco dei nati il 28 agosto potrebbe continuare con i pianisti Horacio Gutiérrez e Alexander Lonquich… e sicuramente ne mancherebbero altri.
Gli scettici nei confronti dell’astrologia torceranno il naso e sorrideranno con compassione, certo che però pochi giorni dell’anno sono così fecondi di talenti musicali…. 😉
“Carmen” di Bizet (Arena, 2003) su Rai 5
agosto 27, 2011Un celebre allestimento di Carmen che segnò nel 2003 il debutto di Franco Zeffirelli come regista all’Arena di Verona sarà trasmesso domani alle 10:00 su Rai 5. Dirige Alain Lombard. Marco Berti (Don José)
e due belle russe Marina Domashenko (Carmen) e Maya Dashuk (Micaela).
Qualche assaggino dallo spettacolo:
http://www.arena.it/it-IT/festival-lirico/spettacoli/carmen.html?idblock=321
_____________________
Il motivo principale di interesse era sicuramente la regia di Zeffirelli, non molto dissimile da quella di Vienna, sebbene amplificata in dimensione kolossal per adattarsi all’Arena. E di una Carmen kolossal si tratta: quindi versione Guiraud, con i recitativi cantati (tranne due parlati prima della Seguidilla e del couplet del terzo atto) e il tutto in stile grand-opéra. D’altronde all’Arena di Verona un’edizione opéra-comique rigorosa sarebbe stata fuori posto. Anche l’Aragonaise del quarto atto posposta al coro iniziale e utilizzata come balletto (sì, vabbè, lo aveva fatto anche Carlos Kleiber, sempre con Zeffirelli, a Vienna nel 1978). La Domashenko è un gran pezzo di bella donna, non c’è alcun dubbio, però a mio avviso, come a tante bellezze nordiche, le manca il fascino, la sensualità, il carisma erotico di Carmen: non basta una parrucca nera con tanto di fiori e le mani sui fianchi e qualche gesto un po’ sfrontato a creare il personaggio. La Dashuk ripropone la Micaela treccia lunga e acqua e sapone, ma almeno il personaggio è di gran lunga più credibile, poi di bellezza ne ha da vendere. Alain Lombard stacca tempi funzionali allo spettacolo, con lentezze che dessero modo alle masse e ai personaggi di raggiungere il posto giusto, riprendendo velocità, ma non sempre, nelle arie. Scena molto affollata: da quadrupedi, da donne in perenne ancheggiamento tale da far supporre i maschi sivigliani col mal di mare. Gli spettacoli ripresi all’Arena sono, a mio parere, quelli che perdono maggiormente in tv: la ripresa rischia di evidenziare limiti che sfuggono o rimangono assorbiti da una visione live. Se poi, come in questo caso, i campi lunghi evidenziano immagini a bassa definizione la “frittata è fatta”. Purtroppo questa è una regola nelle riprese fatte in Italia sia delle opere che dei concerti sinfonici. Insomma invece di rottamare le vecchie telecamere le usano ancora per gli appassionati di musica classica 😦