Termina con La Donna del Lago il ciclo rossiniano che Rai 5 ha dedicato al Compositore pesarese: potrebbe comunque già far parte di un nuovo ciclo di opere tratte da illustri fonti letterarie. Difatti l’opera composta da Rossini nel 1819 è tratta da The Lady of the Lake di Walter Scott pubblicata nel 1810. Opera che solo negli ultimi 40 anni sta godendo di una riscoperta, essendo praticamente scomparsa dai teatri per larga parte del Novecento. Sono tra i fortunati (per motivi anagrafici) che assistette dal vivo alla rappresentazione in forma di concerto del 1970 alla Rai di Torino con Montserrat Caballé; nel 1974 ebbi modo di assistere alla rappresentazione al Comunale di Bologna con Angeles Gulin (vidi tutte le recite più la prova generale!). Si trattava ancora di un’edizione rimaneggiata, per l’edizione critica bisognerà attendere il 1981 al ROF. Questa della Scala del giugno-luglio 1992 credo che sia la prima proposta in tempi recenti nel Teatro milanese. Cast indubbiamente notevole: June Anderson, Martine Dupuy, Rockwell Blake, Chris Merritt, Riccardo Muti sul podio.
Edizione conosciuta attraverso i CD e il DVD distribuito anche in edicola a basso costo circa 10 anni fa. Consensi generali, con qualche riserva, sulla parte musicale. Dissenso unanime per l’allestimento che ha la firma illustre di Werner Herzog. Non so dar torto; senza giri di parole: brutto, anzi bruttissimo. Il vezzo che ebbero per un po’ di tempo le direzioni artistiche dei teatri di affidare a registi di cinema la regia di opere liriche ha mietuto parecchie vittime e questa è una di quelle.
Ambientazione claustrofobica, primitiva, che cozza con la visione neoclassica data dal Direttore. Peccato!
Con precisione spietata la Guida programmi di Rai 5 segnala per domani l’inizio alle 09:21, come se fosse la partenza di un Freccia Rossa. Raccomando prudenza: viste le ultime esperienze e soprattutto perché domani è il 1° aprile, c’è il rischio, come dire, di perdere… il treno 🙂
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Inizio in perfetto orario. Come avevo ipotizzato l’opera fa già parte del nuovo ciclo dal titolo Classici letterari, come avevo facilmente supposto. Cicli curati dal compianto Emanuele Garofalo, scomparso prematuramente lo scorso autunno, a cui mi permetto di rivolgere un riconoscente pensiero.