La delusione per l’assenza di Aldo Ciccolini, momentaneamente indisposto, è stata compensata dal ritorno a Torino di Maria João Pires che ha sostituito il collega. Un programma mozartiano fatto su misura per la grande pianista che a Mozart ha dedicato gran parte della sua carriera. Fin dal 1953 quando all’età di nove anni eseguì a Oporto alcuni concerti del Salisburghese.

Maria João Pires da giovanissima
Di Mozart (come di Schubert e Chopin) la Pires è oggi una delle maggiori interpreti: “Maria João Pires is a stylist and a fine Mozartian. She is always refined yet never wanting in classical feeling, and she has a vital imagination. She strikes an ideal balance between poise and expressive sensibility, conveying a sense of spontaneity in everything she does“. Per citare la Penguin Guide.

Maria João Pires ©DGG
I concerti KV 466 e KV 488 sono quelli che amo di più, forse perché sono stati i primi concerti mozartiani da me conosciuti, quando da liceale compravo i vinili a basso prezzo. In ogni caso, poiché i primi amori non si scordano mai, il loro ascolto ancora oggi mi emoziona. Se poi a eseguirli è la Pires la gioia è estrema.
Partner ideale della grande pianista l’Orchestra da camera di Mantova, guidata dal Konzertmeister Carlo Fabiano, uno dei migliori complessi di musica da camera italiani e… non solo.
I due concerti sono stati preceduti da due ouverture mozartiane (Nozze di Figaro e Così fan tutte). Al termine un bis schumanniano per clarinetto e piano.
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