Archive for ottobre 2014

Brahms al Regio di Torino con Marc-André Hamelin, Ilya Gringolts ed Enrico Dindo. Dirige Noseda

ottobre 26, 2014

È proseguito e si è concluso il ciclo che il Teatro Regio di Torino ha dedicato a Johannes Brahms in quattro concerti ravvicinati in cui ha proposto le Quattro Sinfonie e i Concerti per solista e orchestra.

BrahNos

 

Ho già scritto dell’alto livello della proposta che ha visto grandi solisti e un’Orchestra che sotto la guida di Gianandrea Noseda ha dato il meglio di sé.

Marc-André Hamelin

Questa settimana Marc-André Hamelin, il “supervirtuoso” come lo definì Harold Schonberg in occasione del suo debutto a New York, solista nel Secondo Concerto op.83, pianista dal repertorio vastissimo che accanto ai classici comprende anche autori poco frequentati. quindi ieri sera Ilya Gringolts ed Enrico Dindo, solisti nel Doppio Concerto op.102.

 

Ilya Gringolts ed Enrico Dindo

Ilya Gringolts ed Enrico Dindo

Come già rilevato la scorsa settimana, anche stavolta perfetta intesa e sintonia tra Orchestra e Solisti: cosa tutt’altro che frequente nei concerti delle stagioni concertistiche dove spesso, troppo spesso, si ha la sensazione che il solista sia arrivato all’ultimo istante giusto in tempo per la prova generale.

Gianandrea Noseda

Bellissima e molto ben eseguita la Terza Sinfonia, qualche imprecisione qua e là nella Quarta, che comunque non incideva nell’economia dell’insieme. Se si pensa al superlavoro dell’Orchestra in queste settimane tra Otello e Brahms, queste performance hanno del miracoloso, per cui credo che qualche piccola smagliatura sia più che perdonabile. Sala sempre piena (giovedì quasi in sold out) con pubblico giustamente osannante. Aimez-vous Brahms? la risposta credo sia più che eloquente, tanto più se poi è eseguito e interpretato così bene.

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Verdi diretto da Chailly su Rai 5

ottobre 23, 2014

Riccardo Chailly

Un concerto di musiche verdiane diretto alla Scala nel febbraio dello scorso anno da Riccardo Chailly andrà in onda stasera su Rai 5. Dovrebbe essere replicato anche domenica mattina al posto della normale programmazione operistica. Ho scritto “dovrebbe” perché il sito di Rai 5 è a proposito un po’ contraddittorio. Aveva inizialmente previsto la FdD dal Verdi Festival, in seguito un balletto (rimasto comunque ne “i programmi”), adesso il concerto… Smiley. Per ciò che riguarda lirica e sinfonica mi pare che la rete in oggetto stia un po’ navigando a vista. Spero che sia soltanto una mia sensazione, possibilmente errata.

Riccardo Chailly

OTELLO di Verdi al Teatro Regio di Torino

ottobre 22, 2014

Se escludiamo le due recite-evento del 1997 con Abbado e i Berliner, destinate ai VIP e ai fortunati che riuscirono a trovar posto a 500mila lire d’allora, erano 33 anni che al Regio di Torino non andava in scena l’Otello di Verdi. Vi fa ritorno con una produzione nuova affidata a un under 40 britannico, Walter Sutcliffe, che vanta collaborazioni con David McVicar. Vede nell’opera di Verdi un processo di trasformazione: Otello diviene via via più umano, ma infine non riesce a sfuggire alla sua natura essenzialmente distruttiva. Jago preme sulla sua insicurezza che in effetti è legata a questo processo, poiché proprio in questo farsi più umano e meno soldato, più uomo a tutto tondo, Otello diviene anche più vulnerabile. Jago si insinua in quella vulnerabilità e Otello si difende diventando sempre più distruttivo; in questo è propriamente un personaggio da tragedia classica, perché ha la capacità di evolvere, di trasformarsi e tuttavia viene costantemente tirato indietro, non può sfuggire al suo destino, al suo essere fatto essenzialmente per uccidere. Non vuole sovraccaricare la scena di elementi superflui: In un dramma shakespeariano sono le parole che raccontano la storia e in effetti quanto più si riempie la scena, tanto meno efficace diventa il dramma, come se ciò che sta sul palcoscenico intralciasse le parole e dunque l’azione. Lo spazio scenico viene concepito come una sorta di labirinto:questa è stata per noi la chiave, un ambiente che è propriamente in sé una macchina militare, con la domanda se sia possibile sfuggire a questa macchina. Non si trattava di ricreare il castello di Otello a Cipro, ma neppure di essere moderni a ogni costo e spostare l’ambientazione in Afghanistan; semmai di trovare una collocazione al di fuori del corso storico. Questi gli annunci, ne è comunque sortito uno spettacolo non propriamente bello da vedere (scene di Saverio Santoliquido) con costumi che definire brutti è ancor poco (costumi di Elena Cicorella) e una regia che tutto sommato rientrava nella tradizione, con poche e gratuite varianti: Jago che uccide due musulmani nel coro “Vittoria, vittoria”, Jago che uccide Emilia nel finale (un femminicidio in più) e che rimane ucciso a sua volta. Discutibile l’uso delle luci (luci di Rainer Casper) con quella camera da letto in piena luce nell’ultimo atto. Coreografie con momenti di gusto non eccelso (le movenze copulatorie durante il “Fuoco di gioia”). Insomma se la maggioranza del pubblico rimpiange gli spettacoli di “una volta” forse tutti i torti non ha. Se questo Otello non è bello da vedere è in compenso stupendo da ascoltare.

Gregory Kunde © Ramella e Giannese

Gregory Kunde © Ramella e Giannese

Gregory Kunde, 60 anni già compiuti, dimostra una giovinezza vocale da fare invidia a un trentenne. Avevo già ascoltato il suo Otello verdiano nel video da Palazzo Ducale a Venezia (meraviglioso) e in quell’ultimo atto dall’Opera di Firenze, ma pensavo che la riproduzione non fosse affidabile. Riesce a essere un Otello “completo”, folgorante nell’Esultate!, imperioso in Abbasso le spade!, sensuale nel duetto d’amore, fragile e dolente in Dio mi potevi, tragico e commovente fino alle lacrime in Niun mi tema. Che voce! che fraseggio accuratissimo! che tecnica di canto! Impossibile far di meglio. Non rimpiango gli Heldentenor del passato ormai remoto che al di là degli atletismi vocali finivano poi col dare una interpretazione monocorde e poco articolata, facendo di Otello solo un mostro assatanato.

Erika Grimaldi © Ramella e Giannese

Erika Grimaldi © Ramella e Giannese

Al suo fianco la sensibilissima e toccante Desdemona di Erika Grimaldi. La giovane cantante astigiana dimostra una maturità artistica notevole. Sa rendere alla perfezione l’umanità, lo sgomento del personaggio con un canto pieno di sfumature e un fraseggio ben articolato. Eccellenti i due duetti (soprattutto quello del III atto), meraviglioso il IV atto con la Canzon del salice e l’Ave Maria.

Kunde ed Erika Grimaldi nel IV atto © Ramella e Giannese

Kunde ed Erika Grimaldi nel IV atto © Ramella e Giannese

Jago è Ambrogio Maestri, che sta ormai diventando il baritono verdiano del momento.

Ambrogio Maestri © Ramella e Giannese

Ambrogio Maestri © Ramella e Giannese

Insinuante, diabolico nei duetti con Otello, Roderigo e Cassio. Imponente e quasi violento nel Credo. Non ha il physique du role, con la sua mole monumentale, ma riesce a rendere credibilissimo il personaggio come pochi.

Maestri e Kunde © Ramella e Giannese

Maestri e Kunde © Ramella e Giannese

Non sono da meno i comprimari da Salvatore Cordella (Cassio), a Luca Casalin (Roderigo), da Emilio Marcucci (Montano) a Seung Pil Choi (Lodovico) a Samantha Korbey (Emilia) fino all’Araldo di Lorenzo Battagion.

Finale III atto © Ramella e Giannese

Finale III atto © Ramella e Giannese

Se uno spettacolo d’opera riesce musicalmente il merito è soprattutto del direttore d’orchestra. In questo caso un superlativo Gianandrea Noseda, che ha creato un perfetto e miracoloso equilibrio tra palcoscenico e buca orchestrale. Mai una volta che l’orchestra coprisse i cantanti e nel difficilissimo concertato finale del III atto si riuscivano a cogliere le parole dei singoli personaggi: caso quasi unico!

(Il mio commento fa riferimento alla recita del 21 ottobre 2014)

Decca Phase Four Stereo Concert Series [box CD]

ottobre 21, 2014

box CD

Chi è della mia generazione forse ricorda negli anni 60 del Novecento la comparsa sul mercato dei Decca Phase 4. Inizialmente furono commercializzati in bobine nastro, poi dopo il 1966 finalmente anche in vinile. Si era agli inizi della stereofonia e si volevano stupire gli ascoltatori con prodotti di particolare immediatezza sonora. Registrazioni spettacolari: è il caso di dirlo. Oggi il gusto è cambiato e probabilmente appariranno “datate”, però sono la testimonianza di un’epoca ormai vecchia di mezzo secolo. Inizialmente i titoli riguardavano la musica “leggera”, al classico si passò gradualmente. La Decca ha riunito in un box di 41 CD i principali album di questa serie. Forse non è un caso che sia stata commercializzata a datare dal 22 settembre u.s. È il 50° anniversario della registrazione di Shéhérazade di Rimskij-Korsakov diretta da Stokovski alla Kingsway Hall (22 settembre 1964): credo la prima registrazione di musica classica effettuata con questa tecnica. Stokovski ne fu letteralmente conquistato e consegnò al disco la più eccitante versione di Shéhérazade (suo cavallo di battaglia da sempre). Ecco l’elenco dei CD:

CD 1 Sousa: The Stars and Stripes Forever

CD 2 Gershwin: Rhapsody in Blue (arr. Grofé) / An American in Paris / Variations on “I got rhythm”

CD 3 Khachaturian: Spartacus — Ballet Suite / Masquerade — Ballet suite/ Gayaneh — Ballet Suite

CD 4 Spectacular Dances

CD 5 Ravel: Boléro / Borodin: Polovtsian Dances /*Rimsky-Korsakov: Capriccio espagnol / Tchaikovsky: Capriccio italien, op.45

CD 6 Liszt: Piano Concerto Nos.1 & 2 / *Rachmaninov: Piano Concerto No.2

CD 7 Dvorák: Symphony No.9 “From the New World” / Kodály Háry János — Suite

CD 8 Orff: Carmina Burana

CD 9 Prokofiev: Peter and the Wolf / Lieutenant Kijé — Symphonic Suite / Britten: The Young Person’s Guide to the Orchestra

CD 10 Rossini / Respighi: La Boutique fantasque — Ballet suite / Suite Rossiniana

CD 11 The Magnificent voice of Eileen Farrell

CD 12 Fiedler Encores

CD 13 Gershwin: Overtures etc.

CD 14 Strauss II: Waltzes / Tchaikovsky: The Nutcracker — suite

CD 15 & 16 Tchaikovsky Swan Lake, op.20 (complete)

CD 17 Tchaikovsky: Violin Concerto / Mendelssohn: Violin Concerto in E minor

CD 18 Music from the Great Hitchcock Movie Thrillers

CD 19 Bernard Herrmann Journey to the Centre of the Earth etc.

CD 20 Bizet: Carmen — excerpts / Tchaikovsky: Symphony No.6 “Pathétique”

CD 21 Beethoven: Symphony No.6 in F major “Pastoral”/ Strauss: Till Eulenspiegels lustige Streiche

CD 22 *R Strauss: Tod und Verklärung, op.24 / Tchaikovsky: Francesca da Rimini / Prokofiev: Piano Concerto No.3

CD 23 Mahler: Symphony No.1 in D major “Titan” / *Wagner: Tannhäuser — Overture and Venusberg Music

CD 24 Americana

CD 25 Bizet: Carmen — Suite/ L’Arlésienne — Suite

CD 26 Offenbach (arr. Rosenthal): Gaîté parisienne — Ballet / Respighi Pines of Rome / Fountains of Rome

CD 27 Flamenco puro ‘live’

CD 28 The Immortal Works of Ketèlbey / Violin Encores

CD 29 Rózsa: Music from Ben Hur

CD 30 Beethoven: Egmont Overture / Symphony No.9

CD 31 Berlioz: Symphonie fantastique / La Damnation de Faust / Ballet des Sylphes / Ravel: Fanfare pour “L’Eventail de Jeanne” / Daphnis et Chloé — Suite No. 2

CD 32 Mussorgsky: Pictures at an Exhibition (trans. Stokowski) / Boris Godunov (Symphonic synthesis by Stokowski) / Night on the Bare Mountain (Orch. Stokowski) / Tchaikovsky: Overture “1812”

CD 33 Rimsky-Korsakov: Scheherazade / Capriccio espagnol, op.34 / Borodin: Polovtsian Dances (Prince Igor — compl/orch. Rimsky-Korsakov & Glazunov)

CD 34 Tchaikovsky: Symphony No.5 / Glazunov: Violin Concerto in A minor

CD 35 Tchaikovsky: Swan Lake — selections / The Sleeping Beauty — selections / Romeo and Juliet — Fantasy Overture after Shakespeare/ Marche slave, op.31

CD 36 Vivaldi: The Four Seasons, op.8

CD 37 Wagner Extracts

CD 38 Orchestral Transcriptions: JS Bach / Byrd / Clarke / Schubert / Chopin / Tchaikovsky / Duparc / Rachmaninov

CD 39 *Yellow River Concerto / Mozart Piano Concerto No.21

CD 40 *Beethoven: Piano Sonata No.21 “Waldstein” / Schubert Fantasy in C major “Wanderer”, D760 / Stravinsky Three Movements from Petrouchka

CD41 BONUS CD Battle Stereo

I principali interpreti sono Stokovski, Antal Dorati, Artur Fiedler, Stanley Black, Miklos Rozsa, Bernard Herrmann, Anatole Fistoulari, Henry Lewis. Il prezzo si aggira intorno agli 80 euro.

“Aimez-vous Brahms?”: grande Brahms al Teatro Regio di Torino

ottobre 18, 2014

Brnos

Inizio a cogliere i frutti della “politica culturale della Città di Torino, volta al coordinamento dei vari enti che operano nella musica classica” (per citare le parole della newsletter del Regio): insomma mi sono già trovato di fronte al dilemma “OSN Rai – Teatro Regio”? Smiley Le date degli eventi erano sovrapponibili e dopo tanti testa o croce, bim bum bam, pari o dispari ho optato per il Regio, sacrificando il concerto della Rai  Smiley (spero di recuperarlo almeno in tv). Alla faccia del coordinamento!!! Devo comunque ammettere che non me ne sono pentito, anche perché i primi due concerti del ciclo che il Regio sta dedicando a Brahms sono stati superlativi, superiori a ogni aspettativa. Due giovani solisti d’eccezione. il pianista Simon Trpceski per il Primo Concerto op.15 e il violinista Julian Rachlin per il Concerto op.77.

solists

Simon Trpceski e Julian Rachlin

Un’orchestra in stato di grazia che testimonia i passi da gigante compiuti in questi ultimi anni sotto la guida di Gianandrea Noseda: prova inconfutabile della importanza di un buon direttore alla guida di una compagine.

Gianandrea Noseda

Perfetta sintonia tra solisti e orchestra: cosa non poi così frequente nei concerti delle stagioni concertistiche, anzi… Un Primo Concerto che regge benissimo il confronto ravvicinato con quello ascoltato meno di un mese fa con Zimerman e l’Orchestra della Radio Polacca e un Concerto per violino con un solista che sa coniugare il virtuosismo, mai esibito se non nel bis, con le dimensioni liriche e intimistiche della pagina. L’Orchestra ha dato prova nella Prima e soprattutto nella Seconda Sinfonia del notevolissimo livello raggiunto. Merito di Gianandrea Noseda.

Gianandrea Noseda

Gianandrea Noseda

Palpabile in ogni momento l’affettuoso rapporto che lega orchestrali e direttore, l’intesa perfetta. Percettibile il legame tra pubblico e direttore e orchestra: si sente ed è fondamentale. Ovazioni finali quasi da tifoserie calcistiche: fa un immenso piacere e lascia un calore di cui in questi tempi abbiamo più che mai bisogno. Noseda li merita e cum laude, se poi si pensa al tour de force che sta affrontando (14 e 15 Otello, 16 e 17 Brahms, 18 e 19 Otello, 21 e 22 Otello, 23 Brahms, 24 Otello, 25 Brahms, 26 Otello…) non si può non ammirarne l’energia e la resistenza.

Gianandrea Noseda

Gianandrea Noseda

La prossima settimana continua…