Tra gli appuntamenti imperdibili di questo nono (e ultimo?) MITO c’erano certamente le due Passioni di J.S.Bach affidate a René Jacobs con l’Akademie für Alte Musik Berlin e il RIAS Kammerchor.

Un momento della Passione secondo Matteo all’Auditorium del Lingotto © MITO/ M.Boero
Solisti di altissimo livello: dall’ottimo Evangelista di Werner Güra,

Werner Güra nel ruolo dell’Evangelista © MITO
alla splendida Sunhae Im, soprano nelle arie delle due Passioni,

Sunhae Im nella Johannes-Passion © MITO
al tenore Sebastian Kohlhepp, solista nelle arie,

Sebastian Kohlhepp nella Matthäus-Passion © MITO/M.Boero
a Sophie Harmsen, mezzosoprano nelle arie della Johannes-Passion,

Sophie Harmsen nella Johannes-Passion ©MITO
a Kristina Hammarstöm, mezzosoprano nella Matthäus-Passion,

Kristina Hammarström
al basso Konstantin Wolff

Konstantin Wolff ©MITO
cui è doveroso aggiungere i bassi Arttu Kataja e Andrè Schuen nel ruolo di Cristo nella Johannes (il primo) e nella Matthäus (il secondo) più alcune prime parti del Coro in ruoli vari. Su tutti poi lui:

René Jacobs ©MITO/M.Boero
René Jacobs, uno dei più attendibili interpreti di questo repertorio. Siamo ai vertici della prassi esecutiva e interpretativa: una vera gioia per il pubblico accorso numeroso, ma non come mi sarei aspettato, soprattutto alla Johannes-Passion (a Torino), in cui la sala evidenziava interi settori (la galleria, ultime file della platea, coro) semideserti. Peccato, anche perché viste le minacce dei “revisori di formula” in futuro ci dovrà forse accontentare di produzioni autarchiche, rispettabili sicuramente, ma distanti qualitativamente anni luce da queste. È la qualità che fa la differenza: chi se ne intende lo capisce.
Tag: classica, J.S.Bach, Johannes Passion, Matthaus Passion, René Jacobs
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