Domani, 31 gennaio 2016, su Rai 5 andrà in onda I masnadieri di Giuseppe Verdi nell’allestimento del Teatro San Carlo di Napoli del marzo 2012. La regia è di Gabriele Lavia e la direzione di Nicola Luisotti. Fu già trasmesso in prima serata e inoltre il video è conosciuto in quanto inserito nella raccolta Tutto Verdi uscita anche in edicola. Aquiles Machado, Lucrecia Garcia, Giacomo Prestia, Artur Rucinski nei ruoli principali.
Lo spettacolo, a mio parere, è di una bruttezza indescrivibile, però si salva sul piano della esecuzione musicale, soprattutto per merito di Nicola Luisotti. Sui cantanti non mi esprimo molto poiché l’audio, da quanto ricordo, ha una ripresa ravvicinatissima, quasi tonsillare, per cui non credo che si possa giungere a una valutazione di merito in simili condizioni d’ascolto; meglio affidarsi a chi ha assistito dal vivo.
http://www.giornaledellamusica.it/rol/?id=3881
http://www.gbopera.it/2012/04/laltra-faccia-della-lunai-masnadieri-alteatro-di-san-carlo/
(in quest’ultima nel ruolo di Francesco è altro baritono).
Così Paolo Isotta scriveva su Il Corriere:
I masnadieri sono Opera di rara esecuzione; adesso sono andati in scena al San Carlo di Napoli sotto la guida del nuovo direttore musicale del teatro, Nicola Luisotti, festeggiatissimo. Egli è un direttore confessato e comunicato, che sa infondere alle masse artistiche energia; possiede uno straordinario senso del ritmo; adopera, com’è giusto ma come tanti in Opere siffatte trascurano, il cimbasso; solo, gesticola un po’ troppo ed ha una mano un po’ pesante. È comunque un acquisto prezioso per il teatro, come dimostra anche la generosità nell’essersi egli messo a disposizione per sopperire alle inopinate assenze del maestro Claudio Abbado, evidentemente desideroso di dirigere solo orchestre proprie e spaventato da quella, pur ottima, del San Carlo. Così ci siamo risparmiati l’ Alexander Nievski e Ivan il terribile : e non è stata liberazione da poco.
Il teatro napoletano, a prescindere dalla qualità scadente del coro, ha trovato per l’Opera una compagnia di ogni rispetto. Il tenore Aquiles Machado, il soprano Lucrecia Garcia, il baritono Artur Rucinski, il basso Giacomo Prestia, hanno fatto benissimo il loro dovere.
Per la messinscena, dovuta al regista Gabriele Lavia, alla scenografa Alessandra Camera, al bozzettista Andrea Viotti, confesso di non riuscire nella lingua italiana a trovare aggettivi atti a rendere il mio sentimento di orrore ed esecrazione. Trasformati i personaggi in punkabbestia, con tanto (ovviamente) di cappotti di cuoio, luride sciarpe, cilindri e bombette in capo; il fondale una muraglia ricoperta di graffiti; la recitazione spaventosa. Occorrerebbe che i registi di prosa si limitassero a far questo, lasciando lo spazio agli specialisti, se ce ne sono ancora. © Il Corriere della Sera