
Stasera alle 21:15 su Rai 5 sarà trasmessa La Cenerentola di Rossini andata in scena al Teatro dell’Opera di Roma. Si prosegue con Rossini e con l’Opera di Roma dopo il Barbiere della scorsa settimana, stavolta però non è una diretta tv. Lo spettacolo il 22 gennaio u.s. ha avuto una diretta cinematografica nelle sale del circuito The Space Cinema, per cui non è una “primizia” essendo già stato visto da molti e recensito. 
La principale attrattiva dello spettacolo è la regia di Emma Dante.
«È una favola che ha elementi violenti, essendoci questo rapporto familiare difficile, complesso, conflittuale col patrigno e le sorellastre, e lei che viene spogliata dei suoi averi da queste tre creature perfide. Si intravede una violenza domestica su di lei.»….«Non è una messinscena edulcorata, si raccontano la favola e il segreto di una famiglia, come vive quella ragazza ridotta al ruolo di serva a cui vengono fatti dei soprusi. C’è nel finale del racconto tutt’altro che il perdono, i cattivi vengono simbolicamente puniti»….«È una mia interpretazione, non sopporto il perdono e i lieti fine, penso che va punito chi ha fatto del male. Ma ho rispettato il libretto: il bracciale al posto della scarpina eccetera. Però non devo illustrare: devo interpretare»…..«È circondata da cinque bambole meccaniche, sai quelle con la chiavetta dietro? Sono le sue proiezioni, amiche, accompagnatrici, come un modo per vivere la solitudine con meno dolore, sono il suo segreto favolistico, spazzano, fanno i servizi in casa. All’inizio c’è un bel passaggio musicale, Cenerentola di qua, Cenerentola di là, la chiamano continuamente, come se si dovesse sdoppiare per fare tutto quello che le chiedono. Ho pensato che l’idea potesse essere raccontare il dono dell’ubiquità con la mia compagnia di attori»…..«Nel linguaggio dell’opera vengono chiamati figuranti o mimi, invece io porto il teatro all’opera, anche se non parlano, non recitano e non cantano, loro rispettano la drammaturgia dei corpi a volte in modo più eloquente delle parole»…..« È una favola dei nostri tempi. Non sopporto le ambientazioni moderne delle opere, ho bisogno di tornare all’antico per trovare il moderno, a qualcosa di lontano da me per poterlo acchiappare. Qui c’è molto di onirico, mitologico, è una storia che raccontiamo da tanto tempo ai nostri figli e che abbiamo sentito da quando eravamo bambini. C’è qualcosa di antico che voglio recuperare, che ha a che fare con la mia infanzia. L’antichità è tornare bambini»…«Un ambiente abbastanza astratto, una grande parete bianca con delle finestre, avanti nel proscenio, poi arretra fino a svelare il salone del re dove c’è il ballo, il lampadario, un tulle. Una grande meringa. C’è la favola, che però nasconde nell’aria qualcosa di pericoloso. È un’opera comica, dove si ride. Sto lavorando molto in questa direzione, la musica aiuta a raccontare il grottesco dei personaggi, e fa la regìa. La scena della tempesta è raccontata con le note: ho immaginato una tempesta di botte, la violenza è dentro la casa, Cenerentola viene picchiata dal perfido trio». (intervista su Il Corriere della Sera ©)
Qualche recensione:
http://www.giornaledellamusica.it/rol/?id=5155
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/01/24/emma-dante-racconta-una-dirompente-cenerentola50.html
http://www.gbopera.it/2016/01/roma-teatro-dellopera-la-cenerentola/
http://www.operaclick.com/recensioni/teatrale/roma-teatro-dellopera-cenerentola-senza-fuochi-dartificio-lopera-di-rossini-mes

Dirige Alejo Pèrez. Nel cast: Serena Malfi, Juan Francisco Gatell, Vito Priante, Alessandro Corbelli, Damiana Mizzi, Annunziata Vestri, Ugo Guagliardo.

Attenzione: l’opera sarà replicata sabato mattina, la replica domenicale invece slitterà al 28 febbraio perché domenica 21 sarà ricordato Luca Ronconi.
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Stavolta uno spettacolo riuscito, almeno a mio parere. Soprattutto una grande regia.

Arrivo della carrozza del Principe alla casa di Don Magnifico nel II atto © TOR
Alcune cose forse potevano esserci risparmiate, come la strage suicida delle aspiranti al termine del primo atto con tanto di salme sul pavimento

Finale atto I ©TOR
o il gesto (di pessimo gusto) da esibizionista di Alidoro alle due sorellastre.

Alidoro mostra il codice delle zitelle ©TOR
C’è un po’ di ridondanza, come d’altronde c’era nella Carmen alla Scala, un po’ di affollamento nella scena, che può disturbare, forse una maggior sobrietà ci sarebbe stata bene. Ho trovato ottimo il cast vocale. La ripresa tv, sia video che audio, stavolta era di buon livello.