Domani su Rai 5 andrà in onda Guerra e Pace di Sergei Prokof’ev nell’edizione andata in scena a Spoleto nel 1999. Inizio alle 9:57. Fu già trasmessa dalla stessa rete e la segnalai:
Purtroppo il link cui rimandavo sarà visibile solo a chi paga la sottoscrizione al Corriere. Con quest’opera un comunicato stampa Rai recita che si conclude il ciclo “Il grande freddo”
51 anni in due: 24 compiuti domenica scorsa lei, 27 lui. Giovanissimi di età, più che maturi artisticamente. Beatrice Rana è ormai ospite abituale delle istituzioni musicali torinesi, da quando fu “scoperta” supplendo in extremis una defezionaria e famosa collega pluribidonista in un programma quanto mai impegnativo. Fu subito un successo e nessuno rimpianse la “titolare” (che per una singolare coincidenza domenica prossima dovrebbe esibirsi in duo con Kavakos per l’Unione Musicale). Unisce a una tecnica mostruosa, che le consente di affrontare con estrema facilità anche pagine di virtuosismo trascendentale, una sensibilità interpretativa che nobilita e fa rivivere anche pagine usurate da ascolti frequenti. Così è stato ieri sera per il Primo Concertoop.23 di Ciaikovskij. Uno dei concerti più famosi e conosciuti dell’intera letteratura pianistica. Forse merito dei media che lo hanno reso popolare anche presso il grande pubblico. Ad es. il celebre incipit fu nei titoli di testa di uno dei primi sceneggiati Rai (Umiliati e offesi) nel 1958. La popolarità venne poi agli inizi degli anni 70 con il film The music lovers (in Italia: L’altra faccia dell’amore) di Ken Russel, che largo spazio diede al Concerto.
Beatrice Rana non si adagia nella popolarità del brano in una performance brillante di routine, ma ne sviscera aspetti quasi inediti, esaltando momenti di intimo lirismo e rivelando la grandezza di una musica troppo spesso ingiustamente sottovalutata. Una vera e propria scommessa, ma vinta in pieno.
Sono circa 50 anni che frequento abitualmente le sale da concerto e non so quante volte ho ascoltato dal vivo il Primo di Ciaikovskij: senza esagerazioni credo che questa sia la esecuzione più bella e riuscita in assoluto e penso che complimento migliore non possa fare ai due giovanissimi fuoriclasse.
La vera “sorpresa” della serata è stata Lahav Shani, la cui carriera è iniziata da poco, ma dimostra un talento e una maturità artistica rara persino in colleghi in auge da lungo tempo. Lo avevo ascoltato in alcuni video Youtube e ne avevo già avuto un’ottima impressione, confermata in pieno dal vivo.
Nella seconda parte della serata ha diretto la Quinta Sinfonia op.47 di Shostakovich, forse la più conosciuta ed eseguita delle sinfonie dell’Autore sovietico. Come nel Concerto di Ciaikovskij anche in questa pagina Lahav Shani è riuscito a mettere in evidenza momenti cruciali, soprattutto nell’intenso Largo, interpretato con una intimità lacerante ottenendo dall’Orchestra sonorità soffuse. Incredibile la vasta gamma dinamica ottenuta dalla Compagine che ha risposto in modo superlativo.
Se a 27 anni ha una tale eccellenza tecnica, che cosa sarà tra alcuni anni? La Rotterdam Philharmonic non ha perso tempo e lo ha già nominato direttore principale dalla stagione 2018/19, i Wiener Symphoniker direttore ospite dalla prossima… Il Direttore Artistico della OSN era visibilmente soddisfatto dell’esito del Concerto, tale soddisfazione fa sperare in prossimi appuntamenti con Lahav Shani? o, come al solito, staremo a guardare gli altri che ce lo “scippano”? chissà….
Domani sarà il 261° compleanno di Wolfgang Amadeus Mozart. Per festeggiarlo la Kammerorchester Basel diretta da Umberto Benedetti Michelangeli ha proposto uno splendido concerto che ieri è stato eseguito al Conservatorio diTorino, oggi sarà eseguito a Brescia e domani a Rheinfelden. Solista vocale RegulaMühlemann. Il programma è un percorso attraverso la vocalità mozartiana dal Lucio Silla (“Strider sento la procella”) a La clemenza di Tito (“S’altro che lacrime”). Alle arie d’opera si aggiungono due arie da concerto (“Voi che avete un cor fedele”, “Vorrei spiegarvi, oh Dio”). I brani sono compresi anche in un CD della Sony con gli stessi interpreti.
Regula Mühlemann è stata a lungo applaudita per le eccezionali performance, soprattutto l’aria di bravura “Vorrei spiegarvi, oh Dio” che Mozart compose per Aloysia Weber. Nel video che allego sono eseguite quattro delle arie proposte nel concerto.
Le arie sono state introdotte, inframezzate e completate da sinfonie mozartiane: la KV 196, la KV 75 e la celeberrima KV 550 eseguita nella prima versione senza i clarinetti. Ai lunghi applausi meritatissimi hanno infine risposto con l’Adagietto dalle musiche di scena per l’Arlesienne di Bizet (mi sarei aspettato qualcosa di Mozart). Buon compleanno Amadeus!!!
Domani, 22 gennaio 2017, su Rai 5 sarà trasmesso il Peter Grimes di Britten andato in scena al Teatro alla Scala nel maggio 2012. Fu a suo tempo diffuso in diretta dalla stessa rete come già segnalai su questo blog:
Doppio debutto alla OSN Rai: Karl-Heinz Steffens ed Herbert Schuch. Il primo si è dedicato da un po’ di anni alla direzione d’orchestra riscuotendo notevolissimi consensi, dopo una prestigiosa attività di clarinettista presso i Berliner Philharmoniker.
Il secondo è uno dei pianisti più accreditati della giovane generazione. Debutto in Rai, ma a Torino entrambi avevano avuto modo di farsi conoscere ed applaudire. Steffens aveva diretto nel marzo dello scorso anno un concerto wagneriano al Teatro Regio, Schuch aveva tenuto un recital per l’Unione Musicale ad Alba nell’aprile del 2014 eseguendo sonate di Beethoven e Schubert, due autori che predilige. Stavolta Schuch ha proposto l’esecuzione del Terzo Concertodi Beethoven, pagina che gli ha fruttato un ECHO Klassik per la registrazione con la WDR Orchester.
Pagina che padroneggia e in cui mette in luce la sua intelligenza e sensibilità espressiva dimostrandosi un pianista maturo, nonostante la sua giovane età.
Nella seconda parte della serata Karl-Heinz Steffens ha diretto la Settima Sinfonia di Bruckner. Proprio a Bruckner in questo momento sta dedicando gran parte della sua attività di direttore con l’Orchestra di Ludwigshafen. La Settima è la sinfonia più conosciuta e amata, forse la più riuscita. Ebbe un momento di diffusione grazie al cinema: Visconti la inserì nel film Senso.
(mi scuso per il doppiaggio inglese di un film italiano, ma il “convento” passa questo)
Steffens ne ha dato una bellissima interpretazione con una Orchestra perfetta in tutti settori.
Esecuzione coronata da applausi da parte di un pubblico non particolarmente numeroso: influenza o la solita brucknerfobia che affligge ancora il pubblico torinese da tempo immemore? Stasera si replica.
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Come mi hanno fatto notare, Herbert Schuch non è al suo debutto presso la OSN, avendo già eseguito il Concerto di Ullmann il 28 maggio 2005. Mi scuso per l’errore.