Brescia omaggia stasera San Paolo VI con un concerto diretto da Riccardo Chailly in cui sarà eseguita la Missa Papae Pauli che Luciano Chailly, padre del Direttore, compose nel 1964 in onore del Papa. «La Missa — ha detto il maestro Chailly, direttore musicale della Scala e figlio del compositore Luciano — fu composta per l’elezione al pontificato di Papa Montini. Quei momenti più che nella memoria mi sono entrati nello spirito. L’uomo che in quel tempo sedeva sul trono di Pietro aveva un carisma indescrivibile; la sua umanità era trasmessa da gesti dolci e paterni, da uno sguardo profondo e rassicurante».

Luciano Chially consegna a Papa Paolo VI la partitura della Messa
Riccardo era presente alla consegna. «L’opera che mio padre gli donava era una delle sue rare composizioni sinfoniche, nella quale abbandonava il regime dodecafonico per concentrarsi su un linguaggio politonale. Debbo aggiungere che questa Missa nasceva da una lunga meditazione che partiva dalla lezione di Palestrina e giungeva sino alla Sinfonia dei Salmi di Stravinskij, anzi proprio quest’ultimo compositore lascia nelle note una traccia profonda. Oggi, ripensandola con l’esperienza che il tempo ci dona, mi accorgo che la Missa è piena di attenzioni, di sfumature, di intuizioni». «L’utilizzo delle campane tubolari — ha detto Chailly — che mio padre scelse per evocare un suono che arriva dall’aldilà. La Missa si conclude con un pianissimo di campana che segue il testo e la musica del Dona nobis pacem: è un momento fortemente evocativo e di notevole profondità spirituale, qualcosa che invita a riflettere sul mistero che tutti attende dopo i giorni della vita. Del resto, sulla tomba di famiglia, in Trentino, mio padre decise di far scolpire nel marmo proprio le ultime parole e note del Dona nobis pacem. Un semplice atto che si trasforma in speranza per il dopo». Citazioni dal Corriere della Sera ©. Oltre alla Messa sarà eseguita la Prima Sinfonia di Brahms. Orchestra e Coro del Teatro alla Scala. Stasera ore 21:15 su Rai 5.