Domani su Rai 5 andrà in onda Manon Lescaut di Puccini nell’allestimento della Scala di Milano dello scorso aprile che vede David Pountney alla regia e Riccardo Chailly sul podio. È stata trasmessa dalla stessa rete l’11 aprile u.s.

L’allestimento “ferroviario” di Pountney ha giustamente suscitato perplessità nel pubblico. Pountney sposta l’azione dal Settecento a fine Ottocento e l’ambienta in una stazione ferroviaria (!!!), che “simbolo dello sconvolgimento sociale del XIX secolo; oltre a essere il luogo dell’instabilità, dello spostamento e della caduta delle antiche certezze, ha fornito l’immagine più distintiva della sessualità sfrenata: il treno che romba lanciato nel tunnel a tutto vapore!” (note di regia). Boh? Come ho scritto altre volte nella quasi totalità delle opere di Puccini queste trasposizioni spazio temporali non funzionano e questa Manon ne è un esempio preclaro. Chi volesse ancora verificare potrebbe vedere la Manon rappresentata a Baden Baden trasposta nella Francia di Vichy o quella della ROH con momenti imbarazzanti e di pessimo gusto.

Chailly sceglie la Ur-Manon, quella rappresentata al Regio di Torino nel 1893. Le differenze principali sono nel concertato finale del I atto e nell’aria “Sola, perduta, abbandonata” un po’ più estesa.

Maria José Siri e Roberto Aronica
Nel cast vocale Maria José Siri, Roberto Aronica, Massimo Cavalletti, Carlo Lepore, Marco Ciaponi.

Maria José Siri nel II atto
Roberto Aronica ha sostituito Marcelo Álvarez, indisposto.

III atto
A me questa Manon non è piaciuta, soprattutto per l’allestimento (e dire che i treni mi piacciono…). Comunque anche la parte musicale non mi ha particolarmente convinto.

ultimo atto
Segnalo una recensione in cui si fa riferimento a una recita con Álvarez nel ruolo di Des Grieux.
https://www.gbopera.it/2019/04/manon-lescaut-al-teatro-alla-scala/
(foto di Brescia e Amisano)