Archive for dicembre 2019

Buon 2020!!!

dicembre 31, 2019

 

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Il numero 2020 sembra di buon augurio: speriamo che lo sia. Sarà un anno beethoveniano e che Beethoven sia con Il valzer delle candele arrangiato dal “Ludovico van”:

A tutti un calorosissimo augurio di un felice 2020 ricco di salute e buona musica!!!

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Concerti di Capodanno 2020 in tv

dicembre 31, 2019

“Non c’è più il Capodanno di una volta…” quando in tv bisognava fare autentiche acrobazie da una rete all’altra tra Silvesterkonzerte, Réveillon ecc.; quando scrivo una volta mi riferisco solo a una decina di anni fa. Adesso l’offerta in tv è molto scarna e si riduce a pochi eventi spesso in concomitanza tra loro.

Oggi, 31 dicembre: si inizia alle 17:00 su MDR con la ritualissima Nona di Beethoven dal Gewandhaus di Lipsia quest’anno diretta da Daniele Gatti con Olga Peretyatko Sopran, Natascha Petrinsky Mezzosopran, Pavel Černoch Tenor, Matthias Goerne Bassbariton.  In spietata concorrenza alle 17:25 su ZDF dalla Semperoper di Dresda il Silvesterkonzert della Dresden Staatskapelle diretto da Christian Thielemann: in programma una selezione da Il paese del sorriso di Lehár. Alle 18:35 su Arte il Silvesterkonzert dei Berliner Philharmoniker diretto da Kirill Petrenko con Diana Damrau: quest’anno dedicato a musiche di Gershwin, Rodgers, Bernstein, Weill, Arlen, Sondheim; il concerto è in differita, ma può essere seguito in diretta alle 17:15 sulla Digital Hall per gli abbonati. Alle 21:15 su Rai 5 La bella addormentata di Ciaikovski nell’edizione andata in scena alla Scala lo scorso giugno/luglio con Polina Semionova e Timofeij Andriashenko: il modo migliore per attendere la mezzanotte.

Domani 1° gennaio: alle 11:15 in diretta da Vienna su ZDF o su ORF2 il Concerto di Capodanno dei Wiener Philharmoniker diretto da Andris Nelsons: in differita su Rai 2 alle 13:30 o su Rai 5 alle 21:15. Alle 12:20 su Rai 1 in diretta da Venezia il Concerto di Capodanno dalla Fenice diretto da Myung Whun Chung, in differita alle 18:35 su Rai 5 o alle 18:15 su Arte.

Che dire? Buona fine e miglior principio a suon di buona musica!!!

“Gli stivaletti” di Ciaikovski (Cagliari,2014) su Rai 5

dicembre 29, 2019

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Inserita, forse erroneamente, in una rassegna dedicata al balletto stamane andrà in onda su Rai 5 Gli stivaletti di Ciaikovski. È un’opera. È la replica dello spettacolo andato in scena al Lirico di Cagliari nel dicembre 2014 e trasmesso a gennaio 2015 dalla stessa rete. Lo segnalai allora:

https://musicofilia.wordpress.com/2015/01/07/gli-stivaletti-cherevichki-di-ciaikovskij-dal-teatro-lirico-di-cagliari-su-rai-5/

Addio a Peter Schreier

dicembre 28, 2019

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A 84 anni Peter Schreier si è spento il giorno di Natale all’Ospedale di Dresda, città che non aveva mai voluto lasciare e dove aveva debuttato 60 anni fa in un ruolo secondario (il primo prigioniero del Fidelio). Nel 1966 debuttò a Bayreuth nel ruolo del Marinaio nel Tristano diretto da Böhm (sarà il suo debutto discografico, poiché venne registrato e pubblicato dalla DGG e fu per anni edizione di riferimento). Dall’anno successivo inizierà una luminosa carriera che durerà fino al 2005. Dai primi anni 70 fu anche direttore d’orchestra.

Concerto di Capodanno dei Wiener Philharmoniker 2020

dicembre 26, 2019

Manca meno di una settimana al nuovo anno e al rituale appuntamento musicale con il Concerto di Capodanno per antonomasia, quello della Filarmonica di Vienna. Questa volta sul podio sarà Andris Nelsons.

BSO concerts Photo: Marco Borggreve

Il programma:

Carl Michael Ziehrer
Ouvertüre zu “Die Landstreicher”

Josef Strauß
Liebesgrüße. Walzer, op. 56
Liechtenstein-Marsch, op. 36

Johann Strauß (Sohn)
Blumenfest-Polka. op. 111
Wo die Citronen blüh’n. Walzer, op. 364

Eduard Strauß
Knall und Fall. Polka schnell, op. 132

Franz von Suppé
Ouvertüre zu “Leichte Kavallerie“

Josef Strauß
Cupido. Polka française, op. 81

Johann Strauß (Sohn)
Seid umschlungen, Millionen. Walzer, op. 443

Eduard Strauß
Eisblume. Polka mazur, op. 55 (Arr. W. Dörner)

Josef Hellmesberger (Sohn)
Gavotte

Hans Christian Lumbye
Postillon-Galopp, op. 16/2 (Arr. W. Dörner)

Ludwig van Beethoven
Zwölf Contretänze, WoO 14 (Auswahl)

Johann Strauß (Sohn)
Freuet euch des Lebens. Walzer, op.340
Tritsch-Tratsch. Polka schnell, op. 214

Josef Strauß
Dynamiden. Walzer, op. 173

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Sta facendo un po’ discutere la scelta di Nelsons di non voler far eseguire la Radetzky Marsch così come siamo abituati ad ascoltarla con relativi battimani del pubblico, in quanto è un arrangiamento di Leopold Weninger, musicista iscritto al Nsdap (il partito nazista dei lavoratori), ma di voler far eseguire la marcia così come fu composta da J. Strauss sr. In verità la marcia nella Urfassung fu già eseguita in un Concerto di Capodanno diretto da Harnoncourt, ma non come bis finale, piuttosto all’inizio del programma.

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Si obietta, e giustamente, che il Concerto di Capodanno dei Wiener Philharmoniker fu istituito nel 1939 dopo l’Anschluss (12 marzo 1938) ed eseguito la prima volta il 31 dicembre 1939 dopo l’invasione della Polonia (1 settembre 1939). Sul podio dei Wiener era Clemens Krauss che dedicò il Concerto al Winterhilfswerk nazista (una sorta di soccorso invernale istituito nel 1931 e ripreso dai nazisti). Insomma le motivazioni sociali e politiche del Concerto erano ben evidenti (tra l’altro pare che Hitler amasse particolarmente la musica degli Strauss). Il primo Concerto di Capodanno eseguito il 1° gennaio ebbe luogo nel 1941 e fino al 1945 fu diretto da Krauss. Nel 1946 e 1947 la bacchetta passò a Josef Krips (Clemens Krauss era stato allontanato dagli alleati per le simpatie filonaziste) e sarà proprio Krips a introdurre come bis la Radetzky Marsch. Krauss tornerà a dirigere il concerto nel 1948 e lo dirigerà fino alla morte (1954) quindi la bacchetta passerà a Willi Boskovsky. Mi fermo qui per non farla troppo lunga.

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Non voglio entrare molto nel merito della scelta di Nelsons, mi sorge però il dubbio che alla base non ci sia una forte connotazione ideologica, altrimenti avrebbe dovuto rifiutare la direzione di tutto il Concerto. Più probabile che abbia voluto far parlare e scrivere di sé (e c’è riuscito!), inoltre per beffa è riuscito a far “risorgere” un oscuro musicista come Weninger di cui forse nessuno aveva memoria.

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Come la prenderà il pubblico in sala che ha pagato un occhio della testa proprio per battere le mani al ritmo della Radetzky Marsch arrangiata da Weninger? Le batterà lo stesso? Inoltre vorrei ricordare che la Radetzky Marsch fu composta in onore del Maresciallo Radetzky per celebrare la riconquista di Milano dopo i moti rivoluzionari del 1848: noi italiani dovremmo rifiutarci di ascoltarla e di battere le mani, soprattutto nella versione originale? Pensate se Riccardo Muti si fosse rifiutato di dirigerla….

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Alzi la mano chi si è accorto della differenza tra la Urfassung della Radetzky Marsch, eseguita oggi, e la versione Weninger eseguita negli altri anni. Pare che la paternità della scelta politically correct sia da attribuire all’Orchestra e non al M.° Nelsons, che forse un po’ imbarazzato ha invitato il pubblico a batter le mani alle prime note dirigendo il battimani piuttosto che l’orchestra, sicché le differenze più che altro di orchestrazione sono andate quasi del tutto perdute all’ascolto.