
Da domani su Rai 5 parte una rassegna d’opere con la regia di Franco Zeffirelli. Sono per lo più repliche: Lunedì il Don Giovanni di Mozart del 1958 al Teatro di Corte di Napoli con un cast strepitoso: Mario Petri (Don Giovanni), Sesto Bruscantini (Leporello), Orietta Moscucci (Donna Anna), Ilva Ligabue (Donna Elvira), Luigi Alva (Don Ottavio), Graziella Sciutti (Zerlina), Franco Calabrese (Masetto) e Ferruccio Mazzoli (Commendatore); dirige Nino Sanzogno. Martedì Il Trovatore di Verdi andato in scena all’Arena di Verona nel 2019 con Anna Netrebko, Yusif Eyvazov, Luca Salsi, Dolora Zajick; dirige Pier Giorgio Morandi. Mercoledì Don Carlo di Verdi nell’allestimento che inaugurò la Stagione della Scala del 1992/93, nel cast Luciano Pavarotti, Danilela Dessì, Paolo Coni, Samuel Ramey; dirige Riccardo Muti. Giovedì La Bohème di Puccini andata in scena agli Arcimboldi nel 2003 con Marcelo Álvarez (Rodolfo), Natale De Carolis (Schaunard), Matteo Peirone (Benoit), Cristina Gallardo-Domâs (Mimì), Roberto Servile (Marcello), Giovanni Battista Parodi (Colline), Angelo Romero (Alcindoro), Hei-Kyung Hong (Musetta), Alberto Fraschina (Parpignol); dirige Bruno Bartoletti. Venerdì Madama Butterfly di Puccini andata in scena all’Arena di Verona nel 2004 con Fiorenza Cedolins, Marcello Giordani, Juan Pons; dirige Daniel Oren.
Mi fa piacere che Zeffirelli stia godendo di un interesse se non altro postumo da parte di Rai 5 che lo snobbò mentre era in vita a favore di altri suoi colleghi cui erano dedicati continuamente rassegne in vita e post mortem. Meglio tardi che mai. Mancano spettacoli come la Turandot del 1983 e l’Otello del 1976 che la Rai continua a tenere in cassaforte non si è mai capito perché.