Domani su Rai 5 Les contes d’Hoffmann di Offenbach in un famoso allestimento firmato Alfredo Arias e diretto da Riccardo Chailly già più volte trasmesso.
Come scrissi in altre occasioni il mese di luglio è particolarmente fatale per i direttori d’orchestra: i primi nomi che mi vengono in mente sono Otto Klemperer (6 luglio 1973), Herbert von Karajan (16 luglio 1989), Carlos Kleiber (13 luglio 2004), Lorin Maazel (13 luglio 2014). Due grandi direttori quasi coetanei ci lasciarono nel 1970 quasi lo stesso giorno (anzi secondo alcune fonti lo stesso giorno): Sir John Barbirolli il 29 luglio e George Szell il 30 luglio. La notizia della loro scomparsa apparve sui principali quotidiani anche italiani (allora facevano veramente “informazione” anche su argomenti culturali). Vorrei riportare l’articolo che La Stampa di Torino pubblicò in sesta pagina su John Barbirolli:
La notizia della morte di Szell ebbe meno spazio ma fu lo stesso pubblicata e fu data anche dai TG nazionali e dai Giornali Radio: Szell in Italia era un po’ meno conosciuto.
George Szell (propriamente Széll György) era nato a Budapest nel 1897 da famiglia di religione ebraica convertita al cattolicesimo che si trasferì a Vienna dove Georg (alla tedesca) si formò musicalmente studiando pianoforte con Richard Robert e stringendo amicizia con Rudolf Serkin cui rimase legato tutta la vita. Studiò anche composizione e iniziò a esibirsi come pianista in giovanissima età. Decise però di dedicarsi alla direzione d’orchestra, divenne amico di Richard Strauss, che influenzò tantissimo lo stile direttoriale di Szell. Nel 1930 debuttò negli USA con la Saint Louis Symphony. Nel 1939 all’inizio del secondo conflitto mondiale decise di stabilirsi negli USA e nel 1946 divenne cittadino statunitense. Nello stesso anno iniziò il lunghissimo sodalizio con la Cleveland Orchestra che durerà sino alla sua morte. La Cleveland con Szell divenne una della maggiori orchestre degli USA. Numerose le incisioni di Szell per la Epic Records (etichetta della Columbia Records). La Sony ha raccolto in un box di 49 CD le principali incisioni.
All’età di 80 anni si è spento ieri il tenore Giuseppe Giacomini. Debuttò a Vercelli in Madama Butterfly nel 1966, approdò alla Scala nel 1974 con La bohème, nel 1976 al Metropolitan di New York con La forza del destino. Dal 2000 diradò la sua attività. Voce di grande volume e di notevole estensione. Rimangono purtroppo poche incisioni tra cui Norma con la Scotto del 1979, Cavalleria rusticana con Jessye Norman del 1990, Il tabarro del 1991 con Mirella Freni. Un bel video de La forza del destino con Leontine Price dal Met del 1984.
Riccardo Muti compie oggi 80 anni. Giustamente festeggiato con varie iniziative. Rai 5 trasmette stasera in prima serata il Concerto con i Wiener Philharmoniker eseguito alla Scala lo scorso 11 maggio. Domani, ma è un caso, diretta su Rai 1 alle 20:30 del concerto di chiusura del G20 con l’Orchestra Cherubini diretta da Muti.