Domani 1 maggio come di consueto dal 1991 ci sarà l’Europakonzert dell’Orchestra Filarmonica di Berlino. Appuntamento irrinunciabile per coloro che amano la musica classica. Quest’anno sarà a Barcellona alla Sagrada Familia. Sarà diretto da Kirill Petrenko. Ecco il programma:
Wolfgang Amadeus Mozart Symphony No. 25 in G minor, K. 183
Valentin Silvestrov Prayer for the Ukraine for mixed choir a cappella Orfeó Català
Tōru Takemitsu Requiem for strings
Wolfgang Amadeus Mozart“Ave verum corpus”, motet K. 618 Orfeó Català
Wolfgang Amadeus Mozart“Exsultate, jubilate”, motet, K. 165 Louise Alder soprano
Wolfgang Amadeus Mozart Mass in C major, K. 317 “Coronation” Louise AldersopranoWiebke LehmkuhlcontraltoLinard VrielinktenorKrešimir Stražanacbass-baritoneOrfeó Català
Il concerto sarà visibile in diretta dalle ore 11:00 sulla rete tedesca ARD e sulla Digital Hall per gli abbonati.
Doppio debutto anche stavolta nel 18° concerto della Stagione OSN Rai. Giovani, anzi giovanissimi, 30 anni Guggeis, 25 Kantorow, ma già affermati. Thomas Guggeis ha già raggiunto traguardi ragguardevoli, Alexandre Kantorow ha vinto la medaglia d’oro nel 2019 al Concorso Ciaikovsky. In programma il Primo Concerto di Rachmaninov incorniciato tra due brani di compositori ungheresi: le Danze di Galánta di Zoltan Kodály e il Concerto per orchestra di Bela Bartók.
Le due composizioni scelte da Guggeis, soprattutto il Concerto per orchestra, mettono in forte risalto il virtuosismo dell’orchestra. «Questo lavoro orchestrale simile a una Sinfonia tratta i singoli strumenti o le diverse famiglie di strumenti in una maniera piuttosto solistica o “concertante”.Questa caratteristica spiega il titolo Concerto per orchestra. Il trattamento virtuosistico compare per esempio nelle sezioni in stile fugato dello sviluppo del primo movimento (ottoni), oppure nei passaggi tipo perpetuum mobile del tema principale nell’ultimo movimento (archi), e, in particolare, nel secondo movimento, in cui coppie di strumenti si distinguono con passaggi brillanti». Così Bartók in occasione della prima esecuzione nel 1944. Proprio il carattere virtuosistico ha reso celebre questa pagina amata dal pubblico, dalle orchestra e dai direttori. L’OSN sotto la bacchetta di Thomas Guggeis ne ha dato una performance vertiginosa, applauditissima dal pubblico.
A proposito di virtuosismo trascendentale è impressionante ascoltare e vedere il giovanissimo Kantorow nel Primo Concerto di Rachmaninov. Le mani sembrano volare sulla tastiera. Agli applausi, tanto per rimanere in Ungheria, ha eseguito come bis il Valse triste di Ferenc Vecsey nelle trascrizione di Giörgy Cziffra.
Guggeis dimostra un buon feeling con la compagine orchestrale, entrerà a far parte della “famiglia”? Lo si spera.
Il concerto può essere visto e ascoltato sulla piattaforma Rai Play.
Già da una settimana va in onda su Raitre la seconda stagione de La gioia della musica, il programma di approfondimento musicale presentato da Corrado Augias. La formula è la stessa dello scorso anno: 25 minuti in cui Augias affronta di volta in volta un tema con la collaborazione della OSN Rai, i direttori d’orchestra Speranza Scappucci e Aurelio Canonici e quest’anno anche il Coro del Teatro Regio di Torino. Mi sembra a giudicare dalle prime puntate che questa seconda stagione sia più collaudata della prima e che il programma desti maggiore interesse. Peccato che l’orario sia penalizzante: ore 20:15, in concorrenza con i TG più seguiti non ancora terminati. Comunque le puntate sono visibili su Rai Play e invito chi mi legge a seguirle. Sono previste 30 puntate.
Cento anni fa il 17 aprile 1923 nasceva a Bologna Gianni Raimondi. Studiò canto a Mantova e a Bologna, debuttò a Budrio nel Rigoletto nel 1947. La sua affermazione comunque avvenne alla Scala nel 1956 nella Traviata a fianco della Callas e Bastianini nel celeberrimo allestimento di Visconti.
Seguirono nel Teatro milanese molte apparizioni tra cui la Bohème diretta da Karajan nel 1963 a fianco di Mirella Freni.
E la Lucia di Lammermoor del 1967 a fianco di Renata Scotto con Claudio Abbado sul podio.
Alla Scala cantò per 270 recite. Cantò regolarmente a Vienna, al Metropolitan di New York, al Colon di Buenos Aires. Morì nel 2008.
Ho tre precisi ricordi personali di Gianni Raimondi: l’ascolto della Traviata alla radio nel febbraio 1956 (in differita); la Tosca da Genova in tv nel 1965 e in teatro La Bohème al Teatro Nuovo di Torino nel 1972 (Mimì era Mirella Freni).