Novemila spettatori per la Nona di Beethoven. Appena la musica classica esce fuori dai suoi santuari ed è offerta a prezzi più che popolari fa subito il pieno. Più di 60 anni fa Stokovski a New York, d’accordo col sindaco La Guardia, portò la musica classica negli stadi per avvicinare ad essa chi non poteva andare ai concerti. In Italia si continua a far poco in questa direzione e quando ci sono eventi come quello di ieri sera fanno notizia. A Torino ci fu qualche iniziativa tra gli anni 60/70 al Palazzetto dello Sport: qualche concerto Rai (la Fantastica di Berlioz diretta da Celibidache, un concerto diretto da Previn…), stagioni d’opera e balletto autunnali del Regio. Poi fu Settembre Musica, che inizialmente gratuito, fece scoprire la musica classica (o almeno l’ascolto dal vivo dei concerti) a molti. E’ ancora Settembre Musica a offrire queste occasioni. Forse per non rischiare il flop si ricorre spesso alla Nona Sinfonia di Beethoven, sicuri del forte richiamo della composizione. A eseguirla ieri sera la OSN Rai e il Coro del Regio con i solisti Christiane Oelze, Barbara Di Castri, Joerg Schneider, Christof Fischesser. Avrebbe dovuto dirigere Kirill Petrenko, sostituito da Ralf Weikert.

Ralf Weikert
Date le condizioni di ascolto non esprimo giudizi sull”esecuzione (l’amplificazione mi è sembrata meno buona delle volte precedenti, ma può essere una mia sensazione). L’unica cosa che posso affermare è che è stata una Nona dai tempi alquanto veloci (un’oretta scarsa), a mio giudizio un po’ troppo. Comunque il successo in queste occasioni è assicurato in ogni caso, anche perché forse il loro obiettivo non è quello di lasciare testimonianze interpretative durature.