Archive for the ‘MITO Settembre Musica 2014’ Category

Krystian Zimerman e l’Orchestra Nazionale della Radio Polacca a MITO Settembre Musica 2014

settembre 23, 2014

Gli acquirenti dei CD Naxos, l’etichetta che più di 20 anni fa provocò un sisma nel mercato della classica con i suoi prodotti low cost, ebbero sicuramente modo di conoscere tra le altre l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Radio Polacca (Narodowa Orkiestra Symfoniczna Polskiego Radia) e fu una sorpresa notevole. Molti CD diretti da Antoni Wit con le Sinfonie di Mahler, di Ciaikovskij, con composizioni di Penderecki sono ancora oggi di assoluto riferimento. Fondata nel 1935 a Varsavia dal 1945 ha sede a Katowice.

L'Orchestra Sinfonica Nazionale della Radio Polacca

L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Radio Polacca

Dal 2012 ne è direttore artistico e principale Alexander Liebreich, 46enne maestro bavarese che conquista subito per la sua simpatia e affabilità. Ha un gesto disinvolto, evita pose divistiche ormai anacronistiche ed evidenzia un buon rapporto con gli orchestrali da primus inter pares. È anche direttore della Munchener Kammerorchester che diresse in un concerto al MITO 2013.

Alexander Liebreich ©Fidrych

Alexander Liebreich ©Fidrych

Non ha bisogno di alcuna presentazione Krystian Zimerman, uno dei più grandi pianisti viventi.

Krystian Zimerman

Krystian Zimerman

Protagonista con l’Orchestra di una serata (il 20 a Torino, il 21 a Milano) che ha portato a termine il MITO Settembre Musica 2014.

http://www.mitosettembremusica.it/programma/20092014-2100-auditorium-giovanni-agnelli-lingotto.html

Dopo l’omaggio a Lutoslawski, nel ventennale della scomparsa, due composizioni brahmsiane: il Primo Concerto op.15 e la Prima Sinfonia op.68, entrambe accomunate dalla lunghissima gestazione da parte dell’Autore. Pagine talmente note da esser conosciute a memoria dalla quasi totalità del pubblico presente in sala (non forse dai pochi che dopo il primo movimento del Concerto hanno applaudito, tranne che non sia un nuovo costume che sta gradualmente prendendo piede), per cui non pretendo di aggiungere altro. Zimerman ha dato una interpretazione intensa, integrandosi perfettamente con l’Orchestra. Di questo Concerto d’altronde è grandissimo interprete da quando era giovanissimo e lo eseguì a Vienna con Bernstein sul podio:

Nella seconda parte della serata la Prima Sinfonia di cui è stata data una lettura “classica”, che sottolineava l’eredità beethoveniana. Ottima l’Orchestra in tutti i settori e nell’insieme. Grande successo di pubblico sia per Zimerman che per l’Orchestra. Niente bis: scelta che mi trova in totale accordo, dopo il Primo e la Prima di Brahms nulla si può aggiungere, sarebbe sempre di troppo.

Liebreich e l'Orchestra rispondono agli applausi ©MITO

Liebreich e l’Orchestra rispondono agli applausi ©MITO

 

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Concerto straordinario per il 66° Prix Italia in diretta su Rai 5

settembre 21, 2014

Stasera in prima serata su Rai 5 in diretta dall’Auditorium Toscanini sarà trasmesso il Concerto straordinario per il 66° Prix Italia in occasione della Giornata Internazionale della Pace.

Noa

Noa

Ne sarà protagonista Noa, la celeberrima cantante israeliana, che accompagnata dall’OSN Rai e da Gil Dor interpreterà in chiave sinfonica canzoni del suo repertorio. Il concerto conclude anche a Torino MITO Settembre Musica 2014.

L’Orchestra Filarmonica Ceca con Jiří Bělohlávek a MITO Settembre Musica 2014

settembre 19, 2014

La Česká Filharmonie è una delle grandi orchestre, di quelle su cui aleggia il mito, forse perché a tenerla a battesimo il 4 gennaio 1896 al Rudolfinum di Praga (sede ancora oggi della Compagine) fu Dvořák (che diresse tra l’altro proprio la Sinfonia n.9), forse per alcuni grandi della bacchetta suoi direttori principali [tra cui Václav Talich (dal 1919 al 1941), Rafael Kubelik (dal 1942 al 1948), Karel Ančerl (dal 1950 al 1968), Václav Neumann (dal 1968 al 1989) cui seguirono sodalizi più brevi (come d’uso oggi) tra cui Bělohlávek, Gerd Albrecht, Ashkenazy, Mácal, Inbal e nuovamente Bělohlávek dal 2012 attuale direttore], per non citare tutti i giganti del podio come direttori ospiti. In Italia fu conosciuta attraverso le incisioni Supraphon, l’etichetta cecoslovacca, che da noi ebbe buona distribuzione (agli inizi degli anni 60 anche una filiale italiana), e le incisioni con il sommo Karel Ančerl furono un must tra i veri intenditori di musica classica. Oggi forse il livello (secondo alcuni) non sarebbe più quello del passato e la Grammophone Top Best Orchestra in the World (2008) sebbene le assegni una posizione la pone al 20° posto su 20, facendola sorpassare da complessi dal nome meno altisonante (sono comunque graduatorie più che discutibili e tutt’altro che affidabili).

orchestra-filarmonica-ceca al rudolfinum

L’Orchestra Filarmonica Ceca al Rudolfinum di Praga

Nella sua tournée italiana 2014 partita da Merano il 16 settembre e in conclusione oggi a Verona ci sono stati due concerti per MITO Settembre Musica a Milano e Torino con lo stesso programma (ridotto comunque del poema sinfonico n.4 da Má Vlast). Sul podio Jiří Bělohlávek, suo direttore principale.

http://www.mitosettembremusica.it/programma/18092014-2100-auditorium-giovanni-agnelli-lingotto.html

Jiří Bělohlávek sul podio al Rudolfinum ©V.Jirasek

Jiří Bělohlávek sul podio al Rudolfinum ©V.Jirasek

Le orchestre dell’Est Europa hanno sempre avuto costume di portare in tournée il repertorio dei loro paesi d’origine, come se si trattasse di prodotti D.O.P. e come se in patria nei loro programmi non ci fosse altra musica. Non ha fatto eccezione l’Orchestra Filarmonica Ceca proponendo pagine di Janáček, Smetana e Dvořák, per altro le più note e conosciute.

Jiří Bělohlávek  e la Filarmonica Ceca a MITO 2014 © MITO

Jiří Bělohlávek e la Filarmonica Ceca a MITO 2014 © MITO

C’è una maggiore idiomaticità in queste esecuzioni rispetto a quanto siamo in genere abituati ad ascoltare? Difficile dirlo. Certo la fluidità del discorso, la cantabilità degli archi, lo splendore non metallico degli ottoni hanno un fascino irresistibile. Tutto “naturale” senza forzature di discorso così come sono queste pagine. Pubblico conquistato e osannante al termine del concerto.

Applausi

Alcuni settori vuoti in sala (a Torino), soprattutto dalla fila 26 alla fila 36 della platea, con ultime file e galleria in sold out. Vendere ad alto prezzo file arretrate si è rivelata, a mio giudizio, una scelta sbagliata, tanto più che il colpo d’occhio in sala fa un brutto effetto. E rivedere la politica dei prezzi per il prossimo anno? Forse sarebbe anche più remunerativo….

Zhang Xian e laVERDI a MITO Settembre Musica 2014

settembre 13, 2014
L'Orchestra Sinfonica e il Coro Giuseppe Verdi di Milano all'Auditorium Toscanini di Torino ©MITO

L’Orchestra Sinfonica e il Coro Giuseppe Verdi di Milano all’Auditorium Toscanini di Torino ©MITO

Bel concerto l’11 settembre scorso all’Auditorium Toscanini per Mito Settembre Musica. Protagonisti l’Orchestra Sinfonica e il Coro Giuseppe Verdi di Milano diretti da Zhang Xian. L’Orchestra Verdi (detta laVERDI) fondata 21 anni fa da Vladimir Delman un anno prima della morte è ormai una delle maggiori istituzioni concertistiche italiane e non solo. Per rendersene conto basta consultare il sito dell’Orchestra, le stagioni programmate, i direttori stabilmente impegnati. Un esempio da seguire da parte di altre istituzioni forse più blasonate, ma molto meno impegnate e attive. Dal 1998 all’Orchestra si affianca il Coro, fondato dal mitico Romano Gandolfi e attualmente diretto da Erina Gambarini.

laVERDI all'Auditorium Toscanini ©MITO

laVERDI all’Auditorium Toscanini ©MITO

Dal 2009 Zhang Xian è direttrice musicale dell’Orchestra (direttore onorario ne è Riccardo Chailly, direttore principale John Axelrod, direttori principali ospiti Wayne Marshall, Helmut Rilling e Gaetano d’Espinosa). Zhang Xian, che avevamo applaudito a Torino sul podio della OSN Rai quest’anno in un concerto anche teletrasmesso, ha proposto un programma ispirato alla Grande Guerra.

http://www.mitosettembremusica.it/programma/11092014-2100-auditorium-rai-arturo-toscanini.html

A rigore l’Aleksandr Nevskij di Prokof’ev è inserito in modo un po’ forzato, però il Canto sul campo dei caduti può essere pertinente con il tema. Ne è stata solista Annely Peebo.

Annely Peebo nell'Aleksandr Nevskij ©MITO

Annely Peebo nell’Aleksandr Nevskij ©MITO

Più in sintonia la seconda parte con Le pause del silenzio I di Malipiero composte nel 1917 che “vennero concepite durante la guerra, quando era più difficile trovare il silenzio e quando, se si trovava, molto si temeva di interromperlo sia pure musicalmente”.

Zhang Xian dirige laVERDI a Torino ©MITO

Zhang Xian dirige laVERDI a Torino ©MITO

Così anche le pagine di Ravel: le Trois  Chansons per coro misto a cappella composte tra il 1914 e il 1915 dopo che l’Autore, desideroso di arruolarsi, fu dichiarato inabile al servizio per motivi fisici.

Il Coro della VERDI nelle Trois Chansons di Ravel ©MITO

Il Coro della VERDI nelle Trois Chansons di Ravel ©MITO

La Valse composta nel 1920 è forse la pagina musicale che più di tutte esprime la fine di quel mondo che aveva nel valzer la sua maggiore espressione musicale.

Applausi finali a Orchestra e Direttrice ©MITO

Applausi finali a Orchestra e Direttrice ©MITO

Di tutte queste pagine laVERDI diretta da Zhang Xian ha dato un’ottima esecuzione giustamente applaudita da un pubblico che mi sarei aspettato più numeroso.

La Filarmonica di San Pietroburgo diretta da Yuri Temirkanov a Mito Settembre Musica 2014

settembre 8, 2014
L'Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo nella sua sede.

L’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo nella sua sede.

L‘Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo è stata nominata “orchestra residente” di MITO Settembre Musica: si tratta in realtà del riconoscimento di un dato di fatto, in quanto la sua presenza nel Festival è sempre stata una costante già dai tempi in cui era Torino Settembre Musica. Orchestra “leggendaria” che diretta per mezzo secolo dal sommo Evgenij Mravinskij divenne la migliore compagine di quella Europa oltre cortina che oggi è solo un lontano ricordo. Non erano allora così frequenti le sue tournée che erano sempre attese con l’ansia che venissero annullate in extremis. Erano eventi difficili da dimenticare, in cui si ammirava oltre alla suprema qualità musicale quel diverso atteggiamento degli interpreti, così lontani dal divismo occidentale. Atteggiamento che in larga parte è rimasto ancora oggi nella Filarmonica di San Pietroburgo e soprattutto nel suo grande direttore Yuri Temirkanov, successore dal 1978 di Mravinskij.

Yuri Temirkanov nel 2012

Yuri Temirkanov nel 2012

Un antidivo per eccellenza, lontano dalle pose che altri suoi colleghi russi hanno fatto in fretta ad assimilare dalla “cultura” dell’immagine del nostro mondo occidentale. Il pubblico torinese lo ama in modo particolare fin da quando poco più che trentenne e ancora sconosciuto da noi giunse sul podio della Orchestra di Torino Rai per un concerto che ancora oggi ho ben impresso nella memoria e che fu un vero trionfo (di pubblico). Tornò spesso a dirigere alla Rai fino all’inizio degli anni 90.

Temirkanov ai tempi in cui era presente sul podio della Sinfonica Rai

Temirkanov ai tempi in cui era presente sul podio della Sinfonica Rai

Adesso giunge con la “sua” Orchestra e l’entusiasmo e l’affetto del pubblico non è mutato. Ne sembra quasi stupito, quasi inconsapevole della sua statura di interprete. Statura altissima, confermata da ogni sua interpretazione.

L'Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo con Yuri Temirkanov il 10/09/2013 al Lingotto

L’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo il 10/09/2013 al Lingotto © G.Platania per MITO

Ieri sera all’Auditorium del Lingotto ha proposto un programma tutto “russo”:

http://www.mitosettembremusica.it/programma/07092014-2100-auditorium-giovanni-agnelli-lingotto.html

in cui è facile individuare una matrice “fiabesca” dalla Kikimora di Lyadov a Petrushka di Stravinskij allo Schiaccianoci di Ciaikovkij. Si tratta di brani (a parte Kikimora) già proposti in passato (soprattutto Petrushka che fu eseguito il 1995, 2000, 2011 almeno per quel ricordo a mente). Però forse l’abbinamento non è stato casuale. Si tratta di fiabe con esseri immaginari (Kikimora) o marionette che prendono vita (Schiaccianoci e Petrushka). Dall’Ottocento rassicurante dello Schiaccianoci (1892) in cui la marionetta si trasforma in principe e il balletto termina con l’apoteosi, si passa all’inquietudine beffarda di Kikimora “che fila e tesse cattivi pensieri contro l’umanità” (1909), per terminare con Petrushka (1911), marionetta vittima dell’arroganza del Moro che lo ucciderà. L’Ottocento e le sue rassicuranti certezze è finito, è iniziato il Novecento e la Grande Guerra è ormai imminente: il mondo cambierà per sempre.

Temirkanov 2012

Scrivevo prima che Petrushka è stata una costante di questi programmi, ma ieri sera mi è sembrata più sofferta, più angosciante, soprattutto negli interventi della prime parti, in modo particolare nel secondo quadro, dove la frustrazione di Petrushka di fronte al successo amoroso del Moro veniva espresso in modo lancinante e angoscioso.

L'Orchestra Filrmonica di San Pietroburgo diretta da Temirkanov esegue Petrushka nel 2011 © G.Platania per MITO

L’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo diretta da Temirkanov esegue Petrushka nel 2011 © G.Platania per MITO

Orchestra schierata sempre secondo lo schema “classico” come a San Pietroburgo.

Lo schieramento degli orchestrali nella Sala Grande della Filarmonica

Lo schieramento degli orchestrali nella Sala Grande della Filarmonica

Prime parti eccellenti e applaudite con calore dal pubblico e spiace che il programma di sala non faccia menzione dei loro nomi, come ci si aspetterebbe.

Yuri Temirkanov all'Auditorium del Lingotto il 7/09/1914

Yuri Temirkanov all’Auditorium del Lingotto il 7/09/1914