Gli acquirenti dei CD Naxos, l’etichetta che più di 20 anni fa provocò un sisma nel mercato della classica con i suoi prodotti low cost, ebbero sicuramente modo di conoscere tra le altre l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Radio Polacca (Narodowa Orkiestra Symfoniczna Polskiego Radia) e fu una sorpresa notevole. Molti CD diretti da Antoni Wit con le Sinfonie di Mahler, di Ciaikovskij, con composizioni di Penderecki sono ancora oggi di assoluto riferimento. Fondata nel 1935 a Varsavia dal 1945 ha sede a Katowice.
Dal 2012 ne è direttore artistico e principale Alexander Liebreich, 46enne maestro bavarese che conquista subito per la sua simpatia e affabilità. Ha un gesto disinvolto, evita pose divistiche ormai anacronistiche ed evidenzia un buon rapporto con gli orchestrali da primus inter pares. È anche direttore della Munchener Kammerorchester che diresse in un concerto al MITO 2013.
Non ha bisogno di alcuna presentazione Krystian Zimerman, uno dei più grandi pianisti viventi.
Protagonista con l’Orchestra di una serata (il 20 a Torino, il 21 a Milano) che ha portato a termine il MITO Settembre Musica 2014.
http://www.mitosettembremusica.it/programma/20092014-2100-auditorium-giovanni-agnelli-lingotto.html
Dopo l’omaggio a Lutoslawski, nel ventennale della scomparsa, due composizioni brahmsiane: il Primo Concerto op.15 e la Prima Sinfonia op.68, entrambe accomunate dalla lunghissima gestazione da parte dell’Autore. Pagine talmente note da esser conosciute a memoria dalla quasi totalità del pubblico presente in sala (non forse dai pochi che dopo il primo movimento del Concerto hanno applaudito, tranne che non sia un nuovo costume che sta gradualmente prendendo piede), per cui non pretendo di aggiungere altro. Zimerman ha dato una interpretazione intensa, integrandosi perfettamente con l’Orchestra. Di questo Concerto d’altronde è grandissimo interprete da quando era giovanissimo e lo eseguì a Vienna con Bernstein sul podio:
Nella seconda parte della serata la Prima Sinfonia di cui è stata data una lettura “classica”, che sottolineava l’eredità beethoveniana. Ottima l’Orchestra in tutti i settori e nell’insieme. Grande successo di pubblico sia per Zimerman che per l’Orchestra. Niente bis: scelta che mi trova in totale accordo, dopo il Primo e la Prima di Brahms nulla si può aggiungere, sarebbe sempre di troppo.