Una chiusura di stagione davvero in grande, con due allestimenti curatissimi sotto ogni profilo. Cavalleria Rusticana e Pagliacci tornano a far coppia, dopo le separazioni e i divorzi che tante direzioni artistiche hanno operato costruendo in cambio connubi spesso stridenti e incongrui. Il Teatro Superga per coronare la conclusione della sua nona stagione lirica ha messo su due cast ragguardevoli, dando vita a due spettacoli che hanno giustamente entusiasmato il pubblico. Nella vita del teatro ci sono serate fortunate (anche se più che alla fortuna i risultati sono dovuti all’impegno e alla bravura di chi vi concorre) e quella di Sabato 8 Maggio di certo lo è stata per Nichelino. Spettacoli tradizionali con una regìa (di Guido Zamara) curatissima fin nei minimi dettagli: tanto buon gusto e nessuna banalità. Il Coro Puccini di Torino, diretto da Gianluca Fasano, che ha avuto una assidua collaborazione col Teatro, si è davvero coperto di gloria, dando prove magistrali in entrambe le opere. Claudio Maria Micheli, a capo dell’Orchestra che porta il nome del Teatro Superga, ha dimostrato che un bravo direttore d’opera sa come superare i problemi acustici dell’ambiente in cui agisce e che l’assenza di buca è spesso solo un alibi per colleghi meno attenti. In altri termini stavolta le voci sono state perfettamente percettibili da ogni parte della sala. Va comunque detto che si trattava di voci davvero eccellenti di interpreti che non si sono affatto risparmiati e hanno dato il meglio di sé.
In Cavalleria Rusticana Nila Masala è stata una Santuzza piena di temperamento, con una presenza scenica da grandissima interprete. Accanto a lei l’ottimo Turiddu di Young Hoon Shin, tenore coreano di prestigioso curriculum. Alfio era Ettore Nova, già applaudito come Don Pasquale, che ha dimostrato la sua poliedricità di interprete. Maria Vittoria Paba (Lola), che in questa stagione ha già collaborato in vari spettacoli, ha confermato la sua bravura. Elisa Bartoli ha impersonato efficacemente Mamma Lucia.
In Pagliacci un protagonista d’eccezione: Renzo Zulian, che di certo non ha bisogno di presentazioni. Un Canio perfetto: intenso, commovente, con una voce che non fa rimpiangere veramente nessuno. È stato davvero un piacere poter rivedere e riascoltare Sandra Balducci (Nedda), che aveva aperto la stagione con una indimenticabile Violetta in Traviata. Anche questa volta un’interpretazione magistrale, che conferma la preparazione di un soprano che sicuramente raggiungerà alti traguardi. Ogni volta che ascolto Sergio Bologna (Silvio, ma anche il Prologo) non riesco a fare a meno di ammirarne la bravura estrema e la serietà di interprete misurato ed efficace. Ettore Nova è stato un ottimo Tonio e Silvano Paolillo, già applaudito quest’anno in almeno altre due produzioni, un efficace Beppe.
Applausi calorosissimi e meritatissimi a tutti gli interpreti: non si poteva immaginare una chiusura di stagione migliore.
L’applauso comunque più caloroso e meritato va al Comune di Nichelino e al suo Assessore alla Cultura. In una Italia, dove ci si ricorda della cultura e della buona musica solo quando bisogna operare tagli finanziari, sono un esempio preclaro di che cosa significa avere una giusta scala di valori e pensare all’elevazione culturale dei propri amministrati, senza badare a eventuali ritorni economici o elettorali. Se in Italia tutti agissero così vivremmo sicuramente in un Paese migliore.
Intanto è già pronto il cartellone della prossima stagione!!!