Archive for the ‘Stagione Lirica 2010/11 al Teatro Superga’ Category

NABUCCO chiude la Stagione al Teatro Superga

Maggio 20, 2011

Una chiusura di stagione lirica all’insegna del 150enario dell’Unità di Italia, con tanto di Inno di Mameli sonato dall’orchestra e cantato dal pubblico all’inizio della serata e naturalmente con “Va’ pensiero…” bissato e cantato da coro e  spettatori. Ovviamente Nabucco, che, a torto o a ragione, è considerata l’opera risorgimentale e patriottica per eccellenza. In realtà è difficile non provare ancora oggi un po’ di emozione intonando “Oh mia patria sì bella e perduta!” e non si fa fatica a immaginare che cosa scatenò il 9 marzo del 1842 alla Scala di Milano. Una celebrazione degna di tal nome al Teatro Superga che chiude in bellezza una stagione d’opera di livello veramente alto. Affidata alla Compagnia “Fantasia in re” e al suo direttore Stefano Giaroli. Un direttore di grande temperamento, come ho già avuto modo di verificare, pieno di energia ed estroversione: insomma quello che ci vuole per rendere al meglio il Verdi del Nabucco. L’Orchestra Sinfonica Cantieri d’Arte sotto la sua bacchetta suona benissimo sia come insieme che nelle prime parti (un meraviglioso violoncello!). Il Teatro Superga, con le sue ridotte dimensioni, forse gli sta però un po’ stretto al punto che qualche volta i cantanti mi sono parsi un po’ affaticati a farsi breccia attraverso le sonorità possenti dell’orchestra. Ottimo il Coro dell’Opera di Parma, istruito da Emiliano Esposito, che in quest’opera ha un ruolo di primissimo piano. Cast vocale di notevole livello con un protagonista davvero eccezionale: Marzio Giossi, che al Superga aveva già cantato due stagioni fa un indimenticabile Rigoletto e lo scorso anno un Michonnet esemplare, è stato un Nabucodonosor intenso ed efficace. Giossi, grazie alla sua bella voce e a una rara intelligenza interpretativa evidente in un fraseggio sempre curatissimo, sa rendere alla perfezione l’umanità dei suoi personaggi.

Marzio Giossi

Non da meno lo Zaccaria di Enrico Iori. Secondo me una delle più belle voci di basso oggi in circolazione in Italia, già ascoltato al Superga nella Norma di due anni fa, è stato uno Zaccaria epico, gigantesco che si impone sin dalla sua prima entrata in scena e che nella preghiera del secondo atto sa essere commovente. Una splendida prova!

Enrico Iori

Chiara Chialli ha impersonato efficacemente Fenena, Mario Leonardi è sato un validissimo Ismaele. Spiace davvero che una improvvisa indisposizione abbia compromesso in parte la performance di Nausicaa Policicchio nella impervia parte di Abigaille. Artista di grande serietà ha generosamente portato a termine lo spettacolo, ripagata dai riconoscenti applausi del pubblico. Franco Montorsi (Gran Sacerdote), Stefano Consolini ( Abdallo), Stefania Sinatra (Anna) completavano il cast. Grandissimo e meritato successo.

Un plauso ancora al Comune di Nichelino che ha già pronto il cartellone della futura stagione lirica. In Italia esiste ancora qualche istituzione che considera l’opera lirica come parte fondamentale della nostra cultura: un’eccezione che comunque conforta e fa ancora sperare.

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CARMEN di Bizet al Teatro Superga di Nichelino

marzo 29, 2011

La stagione lirica del Teatro Superga prosegue con una rappresentazione di Carmen. Una bella edizione e sono grato al regista Santillo di non aver cercato di attualizzare il capolavoro di Bizet portandolo ai nostri giorni, magari in Sicilia, forzando a tutti i costi la trama con gratuiti riferimenti alla nostra contemporaneità. Di queste operazioni sono già prodighi i grandi teatri e tanto basti. Un allestimento semplice, essenziale in ragione delle possibilità offerte dal teatro, ma efficace. D’altronde Carmen ha già tale forza drammatica che non c’è alcun bisogno di aggiungere altro, di sovraccaricare ciò che è già perfetto. L’edizione ha seguito la versione Guiraud con i recitativi cantati, edizione che ormai è abbandonata (ma non del tutto) a favore dell’edizione con i recitativi parlati. Quest’ultima però avrebbe presentato problemi esecutivi dovuti alla scarsa padronanza della lingua francese da parte dei cantanti che se non hanno difficoltà a cantarla, potrebbero averle ad esprimersi in modo efficace nei dialoghi.

Leonardo Quadrini

Comunque lo spirito dell’opéra-comique è stato reso perfettamente dall’ottima direzione di Leonardo Quadrini, che ha evitato sia ogni magniloquenza stile grand opéra, sia ogni tentazione di facile e gratuito folklorismo, tenendo sempre l’orchestra su sonorità quasi cameristiche, tali da far percepire ogni sillaba articolata dai cantanti e dimostrando che i problemi acustici della sala non sono tanto nell’assenza della “buca” quanto nella incapacità di alcuni direttori di adeguarsi alle dimensioni e caratteristiche dello spazio sonoro in cui operano. Aggiungerei una cura quasi maniacale di adattare tempi e sonorità alle caratteristice vocali dei singoli cantati. Finalmente un direttore d’opera degno di tal nome!

Angela Bonfitto

Protagonista Angela Bonfitto. Una Carmen sensuale e contenuta al contempo. Non ha fatto ricorso a quel repertorio di volgari ancheggiamenti e ammiccamenti di cui fanno uso altre interpreti. Il personaggio possiede già una forza centripeta che non è il caso di caricarlo con espedienti da avanspettacolo. Bella voce che sa gestire con un’ottima tecnica di canto, senza facili effetti strappapplausi. Accanto a lei il José di Ignacio Encinas, ormai conosciuto e amato dal pubblico del Superga avendo in questa stagione interpretato tre ruoli importanti. Non delude mai: è di quei tenori che dà al pubblico tutto se stesso con generosità. Il duetto finale è stato di una grande e commovente intensità, valorizzato da un accompagnamento orchestrale magistrale: veramente due grandi interpreti. Non da meno la Micaela di Fernanda Costa, che nel 2006 era stata una emozionante Butterfly. L’aria del terzo atto è stata tra le più appladite della serata. Spavaldo ed efficace l’Escamillo di Pier Luigi Dilengite, ottimi tutti i comprimari. Una speciale menzione va al Coro Lirico del Piemonte diretto da Sonia Franzese per la parte importante e molto difficile affrontata brillantemente. Come sempre in piena forma l’ottima Orchestra Filarmonica del Piemonte che ha quest’anno collaborato costantemente col Teatro Superga. Vorrei ancora una volta ribadire quanto si stia dimostrando feconda e altamente produttiva la collaborazione stabile con gli stessi artisti e la Compagnia Latina Opera Lirica: direi che è la formula giusta.

L’ELISIR D’AMORE di Donizetti al Teatro Superga

febbraio 22, 2011

Continua fruttuosa la collaborazione artistica fra il Teatro Superga di Nichelino e la Compagnia Latina Opera Lirica. L’elisir d’amore è stato il quarto allestimento della corrente decima stagione lirica nato da questo fecondo e felice connubio che si spera duri nel tempo. Un allestimento fatto nuovamente con buon gusto e finezza, in cui sono state bandite quelle cadute di stile che spesso affliggono l’opera di Donizetti. Melodramma giocoso, come viene definito, deve avere quelle mezze tinte, quella cifra elegiaca senza cui si rischia di farne una volgare farsa. Non deve ovviamente mancare l’elemento comico, ma va giustamente dosato. Sandra Balducci (Adina) e Alejandro Escobar (Nemorino) hanno perfettamente caratterizzato i due protagonisti. La Balducci, già conosciuta dal pubblico per una indimenticabile Violetta e per una efficace Nedda nella scorsa stagione, ha confermato la sua intelligenza di interprete e il suo alto stile di canto, facendo di Adina non la soubrette che spesso si vede in tanti allestimenti, ma una donna sensibile, capricciosa (come la definisce il libretto), ma innamorata (anche se incosapevolmente) di Nemorino già dall’inizio. Alejandro Escobar ha dato di quest’ultimo la migliore caratterizzazione possibile: timido, impacciato, ingenuo, follemente innamorato. Il suo canto non è mai andato sopra le righe e si è mantenuto in quel clima di elegia che ha toccato il culmine in Una furtiva lagrima interiorizzata. Ancora Sergio Bologna che è riuscito a rendere umano e quasi simpatico Belcore, in genere vittima di esagerazioni fuori luogo. Belcore è ottuso, superficiale (l’esatto opposto di Nemorino), ma non è una macchietta: è un personaggio a tutto tondo. Bologna ha dato un’altra lezione di stile, evitando quegli eccessi che capita di ascoltare anche da suoi colleghi illustri. Misurato anche il Dulcamara di Cesidio Iacobone. Dulcamara deve esser buffo, ma senza cadere nelle insidie di un canto fatto di artifici di cattivo gusto. Gli elementi comici ci sono già tutti, inutile forzare la parte. Iacobone ha superato brillantemente la prova. Maria Russo (Giannetta) completava l’ottimo cast. Come negli altri allestimenti l’ottimo Coro Lirico del Piemonte (diretto da Sonia Franzese) e l’Orchestra Filarmonica del Piemonte, stavolta affidata alla esperta bacchetta di Franz Albanese. La regia di Sandro Santillo è stata come sempre attenta, efficace, rigorosa nel rendere il giusto spirito dell’opera.

UN BALLO IN MASCHERA di Verdi al Teatro Superga

gennaio 25, 2011

In costante ascesa qualitativa la decima stagione lirica del Teatro Superga di Nichelino. La collaborazione con la Compagnia Latina Opera Lirica ha dato tre risultati eccellenti e si spera continui nel tempo. La formula è vincente: cast più o meno stabili con cantanti che hanno imparato a interagire e collaborare tra loro con un perfetto gioco di squadra, un regista (Sandro Santillo) di cui è doveroso lodare il buon gusto e lo scrupolo nel rendere al massimo le indicazioni dell’Autore e la grande capacità di far fluire lo spettacolo senza intoppi, stessa orchestra (l’ottima Filarmonica del Piemonte) affidata alla guida di esperti professionisti del podio, un grande  coro (il Coro Lirico del Piemonte diretto dalla bravissima Sonia Franzese): risultati entusiasmanti con pubblico in standing ovation. Dopo Rigoletto e Barbiere ecco Un ballo in maschera. Nuovamente lo splendido Sergio Bologna, protagonista nelle precedenti opere, nella parte di Renato con un Eri tu da antologia (tanto per citare il pezzo forte), ma perfetto in tutta l’opera. Al suo fianco Ignacio Encinas, già applaudito Duca nel Rigoletto, come Riccardo: protagonista amoroso, generoso anche vocalmente, insomma di quei tenori che non si risparmiano e danno al pubblico ciò che si aspetta da loro. La serata però riservava la sorpresa di una Amelia d’eccezione: Olga Romanko.

Olga Romanko

Soprano di grande temperamento, in cui la bellezza della voce gareggia con la bellezza soggiogante della persona: una Amelia che ha saputo emozionare sia nel duetto del secondo atto e ancora di più nell’aria del terzo. Nella parte di Ulrica Ambra Vespasiani, una delle voci mezzosopranili più belle e amate: un vero privilegio averla a Nichelino. Il soprano Giada Lee ha interpretato efficacemente la parte di Oscar. Alessandro Reschitz (Silvano), Riccardo Matiotto (Samuel), Marco Sportelli (Tom) completavano il cast. A dirigere Nicola Colabianchi che ha dato i giusti tempi e la giusta sonorità all’orchestra, non coprendo mai le voci. L’opera è stata preceduta dall’esecuzione dell’Inno di Mameli: una bella idea per iniziare i festeggiamenti del 150enario.

GISELLE di Adam al Teatro Superga di Nichelino

gennaio 7, 2011

Un momento del II atto di Giselle

Anche nella stagione lirica in corso al Teatro Superga è compreso un balletto: quest’anno Giselle di Adolphe Adam. Un vero classico, amatissimo dagli appassionati del genere. A eseguirlo una grande e prestigiosa compagnia: il Rousse State Ballet. È la compagnia del Teatro dell’Opera di Rousse, una delle maggiori istituzioni musicali della Bulgaria, sul cui palcoscenico hanno cantato i più grandi cantanti bulgari (da Ghiaurov alla Kabaivanska, da Ghiuselev alla Tomowa-Sintow, dalla Dimitrova alla Evstatieva).

L'Opera di Rousse, sede del Rousse State Ballet

Siamo a livelli altissimi, sia per la eccellenza delle étoile sia per la bellezza della coreografia. Vessela Vassileva era una Giselle che univa grazia, poesia e perfezione tecnica.

Vessela Vassileva

Accanto a lei l’eccellente Albrecht dello straordinario Ovidiu Matei.

Ovidiu Matei

Meritano menzione anche Marta Petkova (Myrtha) e Milen Petrov (Hilarion), nonché il resto della Compagnia.

Todor Angelov e Madalina Stoica nel Pas de Deux del I atto di Giselle

Un contributo notevole alla perfetta riuscita della serata è venuto dalla Orchestra Filarmonica del Piemonte ottimamente diretta da Aldo Salvagno, applauditi a lungo, soprattutto la viola solista dell’Adage del Pas de Deux del II atto.