Archive for the ‘Stagione Lirica 2011/12 al Teatro Superga’ Category

DON GIOVANNI di Mozart chiude la stagione lirica al Teatro Superga di Nichelino

Maggio 15, 2012

Con una bella rappresentazione del Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart è terminata la 11ª Stagione lirica del Teatro Superga. Un cast vocale affiatato, equilibrato e la bacchetta esperta di Stefano Giaroli hanno dato vita a una riuscitissima esecuzione del capolavoro mozartiano.

Donato Di Gioia al centro. A sx dall’alto in basso: Chiara Chialli, Scilla Cristiano, Stefano Osbat. A dx dall’alto: Claudio Ottino, Kotetsu Kazuhiro

Donato Di Gioia, baritono dalla voce chiara e di bel timbro, è stato un efficace protagonista; con un’ottima dizione è stato perfetto nei recitativi; disinvolto e credibilissimo in scena, trascinante nella difficile aria dello champagne.  Accanto a lui l’ottimo Leporello di Claudio Ottino, già apprezzatissimo Dandini nella Cenerentola di due anni fa. Chiara Chialli è stata una strepitosa Donna Elvira, applauditissima dall’aria di apertura sino al termine dell’opera. Efficace Donna Anna il soprano giapponese Mitsuko Mori, Scilla Cristiano, che era stata una spigliatissima Norina nel Don Pasquale che aveva aperto la stagione, ha interpretato con eguale verve Zerlina. La bellissima voce di Stefano Osbat ha dato vita a Don Ottavio, mentre il simpaticissimo Davide Mura è stato Masetto. Kotetsu Kazuhiro è stato un Commendatore dalla voce profonda e ben timbrata. Compagnia di altissimo livello in cui ognuno è riuscito a dare il meglio di sé. L’Orchestra Sinfonica dei Cantieri d’Arte era in gran forma e Stefano Giaroli, presenza assidua al Teatro Superga, ha dato un’ulteriore prova della sua  professionalità. Da citare ancora il Coro dell’Opera di Parma diretto da Emiliano Esposito.

È già in cantiere la prossima stagione lirica, che si annuncia interessante. Lodi incondizionate al Comune di Nichelino e alla Direzione Artistica del Teatro Superga.

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LUCIA DI LAMMERMOOR di Donizetti al Teatro Superga

aprile 23, 2012

Una serata da ricordare a lungo: una bellissima Lucia di Lammermoor, di quelle da segnare in rosso sugli annali. Il merito principale, almeno a mio modesto parere, va al direttore: Paul-Emmanuel Thomas. Ha saputo valorizzare al massimo l’ottima Orchestra Filarmonica del Piemonte, che ha sempre sonato bene ma che mai si era ascoltata in così piena efficienza sia nell’insieme che nelle prime parti. È poi riuscito a far sì che i cantanti dessero il massimo di sé. Un perfetto coordinamento tra orchestra, coro e solisti. La prova maggiore nel difficile Sestetto del secondo atto, eseguito alla perfezione, tale che ha suscitato un interminabile applauso. Bravo!!! veramente e spero che, vista la collaborazione che esiste con l’Orchestra, torni al più presto al Superga.

Paul-Emmanuel Thomas

Cantanti in ottima forma e in autentico stato di grazia a partire dall’eccezionale Lucia di Fernanda Costa, che ha sostituito la prevista Silvia Dalla Benetta. La Costa è conosciuta e amata dal pubblico del Superga, che l’aveva appena applaudita come Leonora ne Il trovatore di un paio di mesi fa. Stavolta ha superato se stessa con una performance che non si riuscirebbe a immaginar migliore. Il culmine è stata la scena della pazzia di fortissima intensità e grande virtuosismo vocale. Non si è affatto risparmiata e a gara con un ottimo flauto si è lanciata quasi oltre il limite: il pubblico ha ripagato con ovazioni che si è fatto fatica a interrompere.

Fernanda Costa

Accanto a lei nuovamente Giorgio Casciarri, il Manrico del Trovatore, che galvanizzato forse dal Direttore o dalla riuscitissima serata ha interpretato un Edgardo vibrante, incisivo, di ottimo timbro, amoroso ed elegiaco al contempo.

Giorgio Casciarri

Era da almeno un anno che al Superga non si ascoltava Sergio Bologna, una presenza costante nella scorsa stagione e di cui si sentiva la mancanza. È tornato per la parte di Enrico che ha cantato con la solita linea bella e morbida, l’accento vario e sfumato, con la misura che lo contraddistingue sempre e ne fa uno dei baritoni da me preferiti.

Sergio Bologna

Ottimo il Raimondo di Stefano Rinaldi, bellissima voce di basso. Il cast era completato da Angel Pazos nella parte di Arturo e da due cantanti, che la locandina del programma del Teatro lascia nell’anonimato, nelle parti di Normanno e Alisa. Il Coro ha una parte notevole nella Lucia: il Coro Lirico del Piemonte, diretto da Sonia Franzese, ha dato un’eccellente prova. L’allestimento portava la firma di Edoardo Siravo: una regia sobria, rispettosa del libretto, funzionale allo spettacolo.

Una serata memorabile: peccato che il pubblico non fosse numeroso come l’evento avrebbe meritato. Effetto della crisi? Indubbiamente: i portafogli dei salvatori della patria sono sempre più vuoti e le sale per concerto e quelle dei teatri si svuotano di conseguenza. Ma non si dovevano rilanciare economia e cultura?…. Boh..

IL TROVATORE al Teatro Superga di Nichelino

febbraio 22, 2012

Figurine Liebig con scene de Il Trovatore di Verdi

Titolo popolarissimo, di quelli che ogni melomane ama follemente, trascinante, appassionante, pieno di tensione, ma anche ricco di momenti lirici Il Trovatore, seconda opera di quella trilogia popolare che da sola basterebbe a rendere immortale il suo Autore, è anche un notevole banco di prova per i cantanti che sono chiamati a interpretarlo. Se il tenore è il protagonista nominale, pari importanza hanno tutti gli altri personaggi, dal soprano al baritono al mezzosoprano al basso e vanno scelti con estrema cura. Anche il coro ha un ruolo non secondario. L’allestimento andato in scena al Teatro Superga per la Stagione d’opera in corso si è distinto per l’omogeneità del cast vocale in cui a pari merito si sono fatti onore tutti gli interpreti. Inizierei dal tenore: Giorgio Casciarri. 

Giorgio Casciarri

Il tenore fiorentino ha la voce ideale per impersonar Manrico: chiara, squillante, ma al contempo capace di inflessioni elegiache per i momenti in cui è richiesta dolcezza e non muscolarità. Ovviamente non è mancato il do di petto di tradizione.

Fernanda Costa, che il pubblico di Nichelino conosce già, ha confermato la sua sensibilità di interprete nel ruolo di Leonora.

Fernanda Costa

Marzio Giossi, che la scorsa stagione ha cantato Nabucco e che fu Rigoletto nel 2008, è stato un ottimo Conte di Luna. Più umano che veemente e aggressivo ha trovato nella celebre romanza “Il balen del suo sorriso..” il momento più alto. Come sempre ottima linea di canto.

Marzio Giossi

Aurora Di Stefano è stata una convincente Azucena e Paulo Cantor un efficace Ferrando. La cura nello scegliere gli interpreti anche nei comprimari: Ines era Simona Ferrari, di bella voce e bellissima presenza.

Simona Ferrari

Il coro ha, come scrivevo prima, un ruolo importante e il Coro Lirico del Piemonte, diretto dall’ottima Sonia Franzese si è fatto onore.

Sonia Franzese

L’Orchestra Filarmonica del Piemonte diretta da Aldo Salvagno ha come sempre dato ottima prova di sé. Last but not least il regista Sandro Santillo, che ha curato molto bene uno spettacolo tradizionale, funzionale al palcoscenico e alla sala: la prassi di portare i cantanti verso il proscenio è stata confermata anche in questo spettacolo con beneficio per le voci che sono giunte al pubblico senza essere sovrastate dall’orchestra.

Applausi calorosi, anche se, a mio avviso, alcuni interpreti avrebbero meritato qualche ovazione in più.

“La bohème” di Puccini al Teatro Superga (2011/12)

dicembre 19, 2011

Torna dopo solo due anni La bohème di Giacomo Puccini al Teatro Superga di Nichelino. Nuovo allestimento affidato alla Compagnia “Fantasia in re”. Spettacolo molto sobrio, con scenografia ridotta all’essenziale, puntava soprattutto sui cantanti. Con una protagonista come Silvia Dalla Benetta poteva permetterselo.

Silvia Dalla Benetta

Il soprano vicentino, che a maggio era stata Violetta al Regio di Torino, e che è stata una applaudita Juliette nel Roméo et Juliette di Gounod a Trieste, è stata una intensa e commovente Mimì. Ha un repertorio davvero vastissimo con ruoli diversificati (nelle Nozze di Figaro ha cantato sia Susanna che la Contessa, ne Les Contes d’Hoffmann ha affrontato i quattro ruoli, è Norma, ma anche Hanna Glavari nella Vedova allegra) insomma un’artista completa, dotata di bella voce, valorizzata da studio e impegno professionale di assoluta serietà. Accanto a lei il generoso Rodolfo di Fulvio Oberto.

Fulvio Oberto

Il tenore piemontese vanta una carriera internazionale che lo ha portato sui palcoscenici dei principali teatri. La sua voce è ideale per la parte di Rodolfo. Pierluigi Dilengite (già ascoltato come Escamillo la scorsa stagione) era Marcello. È un ottimo baritono che vanta tra i suoi maestri Gianni Raimondi e Giorgio Zancanaro e Luciano Pavarotti che lo definiva uno dei suoi migliori allievi. Eccellente Musetta è stata Francesca Bruni.

Francesca Bruni

Il soprano perugino ha verve, ma anche misura, oltre a una splendida voce e non ha caricato il personaggio di alcune gratuite volgarità che hanno in repertorio altre sue colleghe. Bravissimo anche il Colline di Frano Lufi, che ha cantato una giustamente applaudita “Vecchia zimarra”.

Frano Lufi

A completare il cast l’efficace Schaunard di Donato Di Gioia e Carlo Ottino nel doppio ruolo di Alcindoro e Benoit. È tornato sul podio, dopo una settimana, il M° Stefano Giaroli, che mi sembra aver preso maggior familiarità con la sala del Superga e con le sue caratteristiche acustiche non proprio felici per la lirica. Ha sfoltito l’organico orchestrale e adeguato il volume sonoro della compagine alle dimensioni del teatro. In più (non so se sia stata una sua idea o se sia del regista o dei cantanti) ha fatto spesso esibire i cantanti sulla parte più avanzata del palcoscenico: è l’unico modo per far sì che la voce giunga al pubblico senza problemi. Mimì infatti ha cantato la sua aria rivolta al pubblico (stile recital) anziché a Rodolfo, che se ne stava indietro nella scena. Forse la regia dello spettacolo ne potrà patire, in compenso però la voce è giunta perfettamente al pubblico. Così anche nel secondo atto i tavolini del Momus erano sul davanti della scena e si è sentito perfettamente tutto. È una strategia che al Superga andrebbe sempre adottata: man mano che il cantante indietreggia nel palcoscenico la voce comincia a disperdersi fin al punto in cui risulta completamente coperta dai suoni dell’orchestra. Insomma bisogna fare di necessità virtù.

Orchestra che va lodata (Orchestra Sinfonica Cantieri d’arte) insieme con il Coro dell’Opera di Parma (M°Emiliano Esposito) e i Bimbi dei Laboratori Teatrali di Nichelino. Una lode ovviamente al regista Sandro Santillo.

LEO NUCCI al Galà verdiano del Teatro Superga di Nichelino

dicembre 10, 2011

Leo Nucci

Leo Nucci non ha bisogno di presentazioni, né io ho la pretesa di farne. Pochi però forse sanno che è cittadino onorario di Nichelino (TO), onorificenza che gli fu conferita per l’affetto, l’interesse, la simpatia con cui ha seguito le iniziative del Comune piemontese nel campo dell’opera lirica. Fu già in passato protagonista di un indimenticabile Rigoletto, uno dei suoi 400 e più, e ieri sera è tornato per un Concerto lirico in onore di Giuseppe Verdi. Con la modestia che caratterizza i grandi non ha voluto far la parte del mattatore, lasciando ampio spazio ai giovanissimi cantanti che si esibivano con lui. Il tenore Romolo Tisano, il soprano Linda Kazani, il mezzosoprano Silvia Pasini.

Silvia Pasini, Romolo Tisano, Linda Kazani

Giovanissimi, ma bravissimi, al punto da non sfigurare accanto al grandissimo baritono. Nucci ha cantato tre suoi must: la Morte di Rodrigo dal Don Carlo, Eri tu dal Ballo in maschera, il finale dal secondo atto del Rigoletto (con il soprano Linda Kazani) con l’immancabile Sì, vendetta puntualmente bissato. Riesce sempre a mandare in visibilio il pubblico, che non si stancherebbe mai di applaudirlo. Sul palcoscenico l’Orchestra Filarmonica del Piemonte, che trovo sempre migliore a ogni audizione, e nelle parti corali il Coro Lirico del Piemonte diretto da Sonia Franzese. A dirigere e presentare il tutto il M° Stefano Giaroli, vecchia conoscenza del Teatro Superga.

Stefano Giaroli

Una grande serata da ricordare a lungo.