Archive for the ‘Stagione lirica 2014/15 al Teatro Superga’ Category

TEATRO SUPERGA: stagione lirica addio!

settembre 10, 2015

Chi ha la bontà e la pazienza di leggermi sa che ho dedicato largo spazio alle stagioni liriche del Teatro Superga di Nichelino (TO). Una vera eccellenza alle porte di Torino, che poteva essere considerata a tutti gli effetti un ulteriore contributo alla ricchezza di quell’offerta musicale torinese che alcuni giudicano “cresciuta a dismisura”. Le misure cominciano forse a ridimensionarsi? La scorsa stagione era la quattordicesima ed è stata … l’ultima Smiley. Otto titoli con 6 opere, un’operetta e un balletto: questa è stata in questi anni l’offerta. Ci sarà invece nel 2015/16 una “Stagione teatrale” con una sola opera (Tosca) e una sola operetta (La Vedova Allegra) insieme a spettacoli di prosa e musical: insomma un notevolissimo ridimensionamento del tutto. Le cause? Non so: è cambiata l’amministrazione comunale, è cambiata la direzione artistica, ma forse vanno individuate altrove. Il bilancio del Comune è piuttosto in cattive condizioni e probabilmente non consentiva il proseguimento di una politica culturale che era davvero un’eccezione? La nuova direzione artistica presenta il tutto come un “cambiamento di rotta” verso linguaggi teatrali innovativi… Insomma una revisione della formula, come quella che si minaccia (non trovo altro termine) per Settembre Musica a Torino. In questa revisione di formula a Nichelino è stata l’opera lirica a farne le spese: veramente un peccato!!! Smiley

Per completezza di informazione aggiungo che le stagioni liriche degli anni passati erano affiancate da una ricca stagione di prosa e ultimamente anche da una stagione concertistica con quattro serate. Smiley

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IL BARBIERE DI SIVIGLIA di Rossini alla Palazzina di Caccia di Stupinigi

giugno 7, 2015

“Zitti zitti, piano piano, non facciamo confusione; per la scala del balcone presto andiamo via di qua”… e zitti, zitti, senza fare confusione artisti e pubblico sono fuggiti per un temporale beffardo (quattro gocce, ma quel tanto da guastar la festa) che ha interrotto a pochi minuti dalla fine Il barbiere di Siviglia che il Teatro Superga di Nichelino ha allestito con encomiabile sforzo produttivo nella cornice della Palazzina di Caccia di Stupinigi. Sarebbe bastato iniziare puntuali senza attardarsi con la chiacchierata introduttiva di Bruno Gambarotta, che avrei preferito vedere nel ruolo muto del Notaio per cui era previsto, per terminare in tempo. Peccato! davvero peccato, sia per la frustrazione che lasciano le cose interrotte sul più bello, sia perché il pubblico non è riuscito a tributare i meritati applausi finali al cast. Ovviamente molti applausi a scena aperta, ma avrebbero meritato la ovation finale e qualcuno anche standing. Sicuramente lei:

Olesya Chuprinova

Olesya Chuprinova

Olesya Chuprinova. Ci speravo, lo confesso, quando sei mesi fa la ascoltai nel ruolo di Angelina nella Cenerentola: sì, mi ero proprio detto che sarebbe stata la Rosina ideale nel Barbiere, previsto a giugno. Desiderio esaudito e conferma totale delle eccellenti qualità vocali e interpretative del giovane mezzosoprano. Voce bellissima e tecnica di canto ineccepibile: con l’augurio di una grande carriera sui palcoscenici dell’opera, la speranza di rivederla e riascoltarla presto da noi.

Olesya Chuprinova (Rosina) con Cristian Starinieri (Figaro) a Stupinigi

Olesya Chuprinova (Rosina) con Cristian Starinieri (Figaro) a Stupinigi

L’entusiasmo, comprensibile, per la Chuprinova non deve però oscurare gli altri a cominciare da Alejandro Escobar (Almaviva) già suo partner musicale nella Cenerentola. Presenza ormai abituale al Superga si conferma un tenore di notevolissime doti vocali, evidenti soprattutto nei ruoli lirici. Un ottimo Almaviva a partire dalla Cavatina (Ecco, ridente in cielo)

“Ecco, ridente in cielo”

e dalla Canzone (Se il mio nome..).

“Largo al factotum”

Spassoso e impostato su un registro buffo il Figaro di Cristian Starinieri, che dopo una Cavatina con qualche piccola difficoltà dovuta forse alla situazione ambientale (erano iniziati fulmini minacciosi che promettevano nulla di rassicurante), ha messo in luce la sua verve (già evidenziata due mesi fa nel ruolo di Malatesta).

“A un dottor della mia sorte”

Ottimo il Bartolo di Alberto Bianchi, eccellente nel sillabato della difficilissima aria. Così anche il Basilio di Gianluca Breda che ha avuto i meritati applausi dopo la celeberrima Calunnia.

“La calunnia”

Ottimi i comprimari: la Berta di Stefania Delsanto

“Il vecchiotto cerca moglie”

e il Fiorello di Lorenzo Malagola Barbieri.

Last but not least Paul Emmanuel Thomas, direttore che al Superga ha dato prove eccellenti in Donizetti e che non è stato da meno in Rossini. In gran forma l’Orchestra Filarmonica del Piemonte e l’Orchestra Ego Bianchi di Cuneo, nonché il Coro Lirico del Piemonte istruito da Sonia Franzese.

“Fermo ed immobile”

La regia di Alfonso Defilippis non ha tentato ambientazioni contemporanee o riletture fantasiose, si è mantenuta sui binari della cosiddetta tradizione, unica variante il travestimento di Almaviva in abiti femminili, che diveniva Donna Alonsa: vabbè…

“Mi par d’esser con la testa”

Se il Temporale musicale aveva un tocco di realismo con fulmini e vento veri, la pioggia successiva ha guastato la festa sul più bello. Una beffa, se si pensa che è giunta dopo una settimana di tempo stabile e soleggiato Smiley.

FALSTAFF di Verdi al Teatro Superga di Nichelino

Maggio 20, 2015

Ammetto che mi ero recato al Teatro Superga la sera del 16 maggio 2015 armato di indulgenza, in quanto so quanto sia difficile eseguire il Falstaff di Verdi. Sono uscito entusiasta. Ho probabilmente assistito a uno dei Falstaff più riusciti sia sotto il profilo musicale sia sotto quello della regia. Frutto di un lavoro di squadra perfetto, svolto sotto l’egida di un direttore esperto e coscienzioso, in cui ognuno è riuscito a dare il meglio di sé.

Locandina

Locandina

Stefano Giaroli si è rivelato un eccellente direttore e in quest’opera si sa quanto sia importante un grande maestro concertatore. L’orchestra mai aveva sonato così bene, la compagnia di canto era di ottimo livello a cominciare da Sergio Vitale, nel ruolo eponimo, una vera rivelazione. Donato Di Gioia (Ford) è “di casa” ormai al Superga, ma stavolta ha superato se stesso. Alejandro Escobar, già ammirato più volte in Werther e in Cenerentola, è stato un ottimo Fenton. Splendide le “comari”: da Hiroko Morita (Alice) a Giulia De Blasis (Nannetta), da Claudia Marchi (Quickly) a Letizia Sperzaga (Meg).

Le gaie comari: da sx Claudia Marchi, Hiroko Morita, Letizia Sperzaga, Giulia De Blasis

Le gaie comari: da sx Claudia Marchi, Hiroko Morita, Letizia Sperzaga, Giulia De Blasis

Superlativi Saverio Bambi (Dr. Cajus), Stefano Consolini (Bardolfo); Antonio Marani (Pistola).

"Tutto nel mondo è burla"

“Tutto nel mondo è burla”

Ottimo l’apporto del Coro dell’Opera di Parma istruito da Emiliano Esposito. Ho lasciato per ultimo la regia di Maura Ippoliti, che ammiro sempre di più. Curata nei minimi dettagli: ogni movimento, ogni gesto era quello giusto. Spettacolo fluido e godibile in ogni momento: una grande regia. Di buon gusto le scene e i costumi di Artemio Cabassi.

Applausi finali

Applausi finali

Termina così la Stagione lirica in abbonamento del Teatro Superga: davvero una chiusura in bellezza.

 

LE NOZZE DI FIGARO di Mozart al Teatro Superga di Nichelino (TO) [21.03.2015]

marzo 22, 2015

Le nozze di Figaro di W.A.Mozart  dopo un mese ritornano a Torino: stavolta si fermano alle porte della città, al Teatro Superga di Nichelino, comune della “cintura”. Verrebbe spontaneo un confronto con l’edizione del Teatro Regio; si potrebbe anche fare, tenendo conto ovviamente della diversità di mezzi (anche e soprattutto finanziari) delle due istituzioni. Semplificando al massimo potrei subito dire che nell’edizione del Superga erano presenti quegli elementi di brio, vivacità, spontaneità che molti spettatori e recensori non avevano trovato nell’edizione del Regio. Forse perché al Superga non ci si è posti l’obiettivo di dire qualcosa di nuovo e diverso (obiettivo per altro fallito al Regio) rispetto a ciò che Mozart e Da Ponte avevano più che egregiamente detto. Non sto comunque sostenendo che il rispetto estremo del libretto sia necessariamente carta vincente: ci vuole un buon regista che sappia portare lo spettacolo in scena (lo stesso vale, d’altronde, per gli spettacoli cosiddetti “innovativi”). Maura Ippoliti è tale. In altre occasioni avevo apprezzato e lodato le regie della Ippoliti (Werther, La Traviata) e lo faccio anche stavolta. Una cura capillare di ogni gesto e ogni movimento degli interpreti, mai lasciati a se stessi, ma resi sicuri da una guida esperta e colta. Il tutto senza mai scadere nella farsa, pericolo in agguato in questo repertorio. La Ippoliti dimostra di sapere perfettamente che Le nozze di Figaro sono un “dramma giocoso” e tale lo fa diventare dalla prima all’ultima scena. Ci vuole certo una buona compagnia di canto.

Figaro Superga

La compagnia di canto fa capo a “Fantasia in re” di Reggio Emilia, che collabora abitualmente col Superga. Gli interpreti forse non appartengono allo star system della lirica, ma sono eccellenti professionisti che nulla hanno da imparare dai loro colleghi più fortunati. Cominciando dai due sposi in fieri: Figaro è stato Luciano Miotto, un Bassbariton argentino di carriera internazionale, che a superbe qualità vocali unisce verve e notevolissime capacità attoriali, insomma un Figaro riuscitissimo: l’aria Aprite un po’ quegli occhi eseguita in platea rivolgendosi al pubblico maschile in coppia (“già ognuno lo sa”) è stata irresistibile. Susanna è stata Giulia De Blasis, giovanissima soprano di ottima scuola (attualmente con Renata Scotto): deliziosa, spigliata, spumeggiante, vocalmente perfetta anche in Deh vieni non tardar, in cui ha raggiunto senza difficoltà la “notturna face” che mette a disagio tante Susanne…

Luciano Miotto e Giulia De Blasis nell'ultimo atto de Le nozze di Figaro

Luciano Miotto e Giulia De Blasis nell’ultimo atto de Le nozze di Figaro

La coppia in crisi: la Contessa è stata Stefanna Kybalova, soprano bulgara italiana di adozione, vincitrice di vari concorsi prestigiosi e apprezzatissima Violetta ne La Traviata a Le Roncole del 2011 (http://www.operaclick.com/recensioni/teatrale/roncole-verdi-la-traviata) Posso confermare il giudizio sottolineando soprattutto la totale padronanza delle dinamiche e dell’emissione emersa nelle due arie, affrontate in modo superbo.

Stefanna Kybalova "Dove sono i bei momenti..."

Stefanna Kybalova in  “Dove sono i bei momenti…”

Il Conte è stato Donato di Gioia, presenza abituale al Superga (Don Giovanni, Dandini…), che ha confermato le sue doti vocali e la sua serietà di interprete. Ottima l’aria Vedrò mentr’io sospiro.

Donato Di Gioia "Vedrò mentr'io sospiro.."

Donato Di Gioia “Vedrò mentr’io sospiro..”

La coppia adolescenziale: Cherubino è stato una deliziosa Elena Rapita, soprano russa attivissima in Italia e già presente al Superga in alcune operette. Splendida nelle due arie (un “Non so più cosa son…” da antologia), irresistibile scenicamente.

Elena Rapita (di spalle) con la Kybalova e la de Blasis in "Voi che sapete"

Elena Rapita (di spalle) con la Kybalova e la de Blasis in “Voi che sapete”

Barbarina è stata Angela Angheleddu, giovanissima, vincitrice del terzo premio al Flaviano Labò di Piacenza nel 2013: a giudicare dall’aria “L’ho perduta..” sono pronto a scommettere sulla sua affermazione nel mondo dell’opera. La coppia matura: Bartolo è stato Massimiliano Catellani, ottima voce di basso che ha evidenziato nell’aria “La vendetta”. Marcellina è stata Claudia Marchi, irresistibile in tutti i suoi interventi per cui spiace il taglio, secondo tradizione, dell’aria del quarto atto.

Claudia De Marchi, Massimiliano Catellani, Donato Di Gioia e Antonio Colamorea nel finale del II atto

Claudia De Marchi, Massimiliano Catellani, Donato Di Gioia e Antonio Colamorea nel finale del II atto

Antonio Colamorea è stato un perfetto Basilio e un ottimo Don Curzio. Lorenzo Malagola Barbieri un Antonio irresistibile.

"Contessa, perdono..."

“Contessa, perdono…”

Da citare le scene minimali, ma efficaci e i costumi semplici, ma bellissimi di Artemio Cabassi. Il Coro Lirico del Piemonte diretto da Sonia Franzese, che stavolta si è impegnata anche come suggeritrice, ha dimostrato una volta di più la sua professionalità. Last but not least Stefano Giaroli, demiurgo musicale di questi spettacoli, cui il pubblico di Nichelino è ormai legato da un rapporto di profonda stima e affetto. Ottima direzione, tempi giusti, giusto equilibrio orchestra/palcoscenico: che si vuole di più? L’Orchestra Cantieri d’Arte inoltre non delude mai.

Applausi finali

Applausi finali (da sx:  A.Colamorea, M.Catellani, E.Rapita, S.Kybalova, L.Miotto, G.De Blasis, D.Di Gioia, A.Angheleddu, C.Marchi, S.Franzese, L. Malagola Barbieri)

In conclusione: quasi quasi questo derby Superga-Regio (per dirla in termini calcistici) si risolve 1 a 0 per il Superga? È azzardato sostenerlo: sta di fatto che gli spettatori di ieri sera erano tutti pienamente soddisfatti e convinti (a cominciare da me), nessuno aveva da ridire su regia, tempi lenti, mancanza di brio, e si sarebbe continuato ad applaudire ancora a lungo, se la compagnia di canto che doveva rientrare in sede non avesse fatto eloquenti segni di commiato. Be’ qualcosa vorrà pur dire, o no?….

 

LA CENERENTOLA di Rossini al Teatro Superga di Nichelino (TO) (2014)

dicembre 15, 2014

Prosegue la Stagione lirica al Teatro Superga con La Cenerentola di Rossini. Una bella produzione della compagnia “Fantasia in re” di Reggio Emilia che avevamo già visto al Superga nel marzo 2010 con altro cast vocale. Allestimento molto tradizionale sia nella regia che nelle scene e costumi. D’altronde qui non si vuole stupire nessuno con riletture ardite, le sorprese però possono giungere dal versante musicale. E la vera sorpresa c’è stata, eccome!!! Eccola:

Olesya Chuprinova

Olesya Chuprinova

Olesya Chuprinova, mezzosoprano russo, vincitrice nel 2000 del primo premio al Concorso di Canto Ciaikovskij e nel 2002 del Concorso internazionale di Ekaterinburg, da alcuni anni si sta gradualmente affermando sulle scene liriche. Semplicemente strepitosa nel ruolo di Angelina: voce bellissima, tecnica di canto perfetta, dizione curatissima senza alcuna inflessione, vocalizzi affrontati senza alcuna difficoltà e in modo virtuosistico. Un “Non più mesta” finale tale da fare impallidire le sue colleghe ormai affermatissime e contese da tutti i teatri. Il tutto per altro senza alcuna posa divistica, ma con una semplicità e un pudore disarmanti. Se a ciò si aggiunge la notevole bellezza abbiamo la protagonista perfetta de La Cenerentola. Senza esagerazione, se dovessi indicare oggi la protagonista ideale dell’opera in oggetto non avrei dubbi su Olesya Chuprinova.

Olesya Chuprinova nelle scena finale de La Cenerentola al Superga di Nichelino

Olesya Chuprinova nella scena finale de La Cenerentola al Superga di Nichelino

Non è stato invece una sorpresa il bravissimo Alejandro Escobar nel ruolo di Ramiro. È spesso presente sul palcoscenico del Superga e lo ricordo bene come splendido Werther lo scorso anno. In perfetto stato di grazia è stato un Principe Ramiro da antologia, già dalla prima sortita “Tutto e deserto…” e nel duetto successivo con Angelina, fino all’aria “Sì, ritrovarla io giuro” che ha suscitato meritatissimi applausi a scena aperta.

Alejandro Escobar in "Sì, ritrovarla io giuro"

Alejandro Escobar in “Sì, ritrovarla io giuro”

Conosciuto dal pubblico del Teatro anche Donato Di Gioia che fu un efficace protagonista del Don Giovanni di Mozart nel maggio 2012. Stavolta un simpaticissimo Dandini, mai sopra le righe.

Entrata di Dandini "Come un'ape ne' giorni d'aprile"

Entrata di Dandini “Come un’ape ne’ giorni d’aprile”

La parte di Don Magnifico era affidata a uno specialista del genere buffo come Romano Franceschetto, che è stato all’altezza del suo ruolo. Peccato che come nel 2010 sia stata tagliata anche stavolta l’aria con coro della cantina “Noi don Magnifico…”, forse per esigenze di scena, perché in questa avrebbe fatto sicuramente faville. È stato godibilissimo in “Miei rampolli femminini” e nell’aria d’apertura del secondo atto “Sia qualunque delle figlie…”, nonché nel duetto con Dandini.

Romano Franceschetto con Livia Farnese e Letizia Sperzaga nell'aria "Sia qualunque delle figlie..."

Romano Franceschetto con Livia Farnese e Letizia Sperzaga nell’aria “Sia qualunque delle figlie…”

Daniele Cusari era Alidoro e ha affrontato con onore la difficilissima aria del I atto, suscitando meritati applausi.

Daniele Cusari canta l'aria di Alidoro

Daniele Cusari canta l’aria di Alidoro

Le due sorellastre erano interpretate da Livia Farnese e Letizia Sperzaga che si sono dimostrate perfette nei due ruoli.

Livia Farnese e Letizia Sperzaga con Romano Franceschetto ne La Cenerentola

Livia Farnese e Letizia Sperzaga con Romano Franceschetto ne La Cenerentola

Perché uno spettacolo d’opera funzioni ci vuole una buona regia e tale è stata quella di Pierluigi Cassano, che ha saputo valorizzare in pieno le qualità sceniche dei singoli cantanti. E soprattutto ci vuole un buon direttore d’orchestra. Leonardo Catalanotto è direttore di grande esperienza che ha collaborato con direttori come Zubin Mehta, Lorin Maazel, Lòpez Cobos ricevendone grandi attestati di stima. Averlo a Nichelino, dove aveva già diretto Tosca, è stato un privilegio. E una Cenerentola così ben curata nel canto è anche merito suo.

Leonardo Catalanotto

Ottima come sempre l’Orchestra Cantieri d’Arte, così il Coro Lirico del Piemonte diretto da Sonia Franzese.

Applausi finali

Applausi finali

Calorosi applausi finali a uno spettacolo riuscitissimo. Li avrei voluti ancora più intensi e da standing ovation: una Cenerentola così non è la regola neppure in teatri blasonati con VIP e tanto di parterre du roi. Li aggiungo virtuali con un grazie a tutti gli artisti che l’hanno realizzata.

"Questo è un nodo avviluppato..."

“Questo è un nodo avviluppato…”