Impossibile resistere al fascino di questa giovanissima pianista georgiana, che ha “festeggiato” i suoi 25 anni debuttando all’Auditorium Toscanini per la Stagione dell’Orchestra Rai. Fascino che emana dalla persona e dalla musicista, che coniuga virtuosismo e passionalità.
Lo stupendo Concerto in la minore op.16 di Edvard Grieg sembrava andarle forse “un po’ stretto” ed è nel I bis che si è scatenata: una forsennata esecuzione del Precipitato dalla Sonata n.7 di Prokof’ev.
Poiché la generosità non le manca un altro bis, stavolta per crear contrasto il celeberrimo Liebestraum di Liszt.
La serata, che vedeva sul podio Juraj Valčuha, si è aperta con la trascinante Ouverture da La Sposa Venduta di Smetana e si è conclusa con la Quinta Sinfonia di Beethoven. Da una Quinta (Ciaikovskij), in cui l’uomo era oppresso e dominato dal fato, a un’altra (Beethoven) in cui l’uomo lo sconfigge vittorioso: la prima aveva inaugurato la stagione, la seconda la chiude. E dire che non era prevista come ultimo brano… era destino. Speriamo sia di buon auspicio 😉