Archive for the ‘Stagione Teatro Superga di Nichelino 08/09’ Category

L’ITALIANA IN ALGERI di Rossini al Teatro Superga di Nichelino

aprile 24, 2009

L’Italiana in Algeri approda alle porte di Torino a solo un mesetto dalle rappresentazioni torinesi del Regio. L’allestimento presentato dal Teatro Superga è un piccolo gioiello di finezza, che sa coniugare un sano e gaio umorismo senza mai sconfinare in eccessi che involgariscono senza necessità un’opera che è un vero capolavoro del genere buffo. Spettacolo semplice e godibilissimo condotto con grande maestria dalla regia di Pierluigi Cassano e dalla direzione d’orchestra di Marco Dallara, un giovane che dimostra di conoscere lo stile rossiniano. L’Orchestra Sinfonica di Reggio Emilia il Coro dell’Opera di Parma hanno dimostrato in pieno una rara professionalità.

Il cast vocale era composto da validissimi giovani cantanti. Inizierei dalla bravissima protagonista, Cristina Melis, bella voce di contralto, come previsto da Rossini, con già un repertorio vasto nonostante la giovane età.

Cristina Melis

Cristina Melis

Ha dimostrato una notevole agilità che le ha fatto superare brillantemente la sfida della impegnativa “Cruda sorte!Amor tiranno!”. Bellissima poi  “Per lui che adoro” piena di malizia.

Accanto a lei il Lindoro di Davide Cicchetti, tenore che ha già all’attivo un Conte d’Almaviva alla Fenice di Venezia e che ha i requisiti del tenore rossiniano dalla voce soave e dal canto sentimentale.

Davide Cicchetti

Davide Cicchetti

Fulvio Massa ha messo in scena un godibilissimo Mustafà, grazie alla sua simpatia, alla sua presenza scenica e alla voce in grado di affrontare una parte difficilissima. L’aria “Già d’insolito ardor nel petto”, complessa e virtuosistica, è stata risolta brillantemente.

Fulvio Massa

Fulvio Massa

Andrea Zaupa è stato un ottimo Taddeo: ha la spiccata vena comica e la voce ideale per impersonare il “baritono buffo” rossiniano. “Ho un gran peso sulla testa” è stato uno dei momenti più riusciti della rappresentazione.

Andrea Zaupa

Andrea Zaupa

Luca Gallo nella parte di Haly ha cantato con grande finezza l’aria “Le femmine d’Italia”, dando ad essa una levità quasi mozartiana.

Luca Gallo

Luca Gallo

Le simpaticissime e bravissime Silvia Felisetti (Elvira) e Grazia Gira (Zulma) completavano il cast, che avrebbe meritato secondo me qualche ovazione in più, magari in itinere,  dei calorosi applausi conclusivi.

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LE NOZZE DI FIGARO di Mozart al Teatro Superga di Nichelino

marzo 30, 2009

Con Le Nozze di Figaro il Teatro Superga di Nichelino conclude la trilogia dapontiana iniziata due stagioni fa col Così fan tutte.

Una bellissima edizione, una delle migliori che io ricordi dal vivo (e ne ho viste davvero tante, Salisburgo incluso). Merito principale, secondo me, dell’eccellente direttore d’orchestra Emmanuel Siffert, svizzero, formatosi con Sandor Vegh a Salzburg e successivamente con Horst Stein, Ralf Weikart, Jorma Panula e Carlo Maria Giulini, ha Mozart nel DNA e lo ha dimostrato con una performance modello di eleganza, finezza, stile. Se a questo aggiungo che è riuscito a far suonare l’Orchestra Sinfonica della Valle d’Aosta (di cui è direttore principale) come una compagine di altissimo livello, che è riuscito a non coprire neanche una volta le voci in un teatro che non è concepito per la lirica e non ha la buca orchestrale, che ha dato i giusti tempi nel rispetto assoluto delle esigenze dei cantanti, ne viene fuori il profilo del direttore che ogni ente lirico sogna, spesso invano. Ha già un ottimo curriculum e gli auguro di cuore di affermarsi sempre di più come merita.

siffert

Emmanuel Siffert

Ottimo e affiatatissimo il cast vocale, composto da giovani cantanti che sanno che cos’è il gioco di squadra e sanno evitare quei perniciosi protagonismi che non giovano mai alla riuscita dello spettacolo. Comincerei dalla strepitosa Susanna di Arianna Donadelli, piena di brio, tutta pepe, che alle ottime doti vocali aggiunge una presenza scenica irresistibile.

Arianna Donadelli

Arianna Donadelli

Non vorrei però che il mio entusiasmo per la Donadelli sminuisse gli altri, a cominciare dall’ottimo e efficacissimo Figaro di Emilio Marcucci e dal Conte prestante e disinvolto di Evans Tonon: entrambi baritoni dalla voce chiara e dalla dizione perfetta, doti che ne fanno gli interpreti ideali per questi ruoli.

Emilio Marcucci

Emilio Marcucci

Evans Tonon

Evans Tonon

Anna Pirozzi ha interpretato benissimo la parte della Contessa: le due arie, soprattutto Dove sono i bei momenti, sono state tra i momenti più riusciti della rappresentazione.

Anna Pirozzi

Anna Pirozzi

Il Cherubino di Rosy Zagaglia aveva l’irruenza e il languore che caratterizzano il personaggio. Ottima nella difficilissima Non so più cosa son. Bravissimo e simpaticissimo Davide Mura nelle parti di Bartolo e Antonio. Da segnalare le ottime prove di Christian Berriat (Basilio/Curzio), Silvana Bruno (Marcellina), Elena Colombatto (Barbarina).

Ho lasciato per ultima l’Orchestra Sinfonica della Valle d’Aosta, compagine di giovanissimi strumentisti, cui va gran parte del merito della riuscita dello spettacolo. Non l’avevo mai ascoltata e ne sono rimasto davvero sorpreso. Neanche una piccola smagliatura in tre ore di rappresentazione è un primato da grande orchestra.

Una lode meritano Livio Viano e Nino Ventura per la regia dello spettacolo e Gianluca Fasano per la direzione del coro Orpheus.

Se qualcuno leggendo fosse scettico su quanto scrivo immaginando  che in un sobborgo operaio alle porte di Torino sia impossibile assistere a uno spettacolo mozartiano di alto livello si ricreda: l’entusiasmo, l’amore e la fede in ciò che si produce possono fare molto di più dei soldi e del professionismo (sempre più ridotto a stanca routine) che si vede in teatri blasonati dove spesso tutto si fa tranne che amare l’opera.

LA BELLA ADDORMENTATA di Ciaikovskij al Teatro Superga di Nichelino

gennaio 10, 2009

Il Teatro Superga di Nichelino nella sua stagione inserisce un balletto classico e lo fa con orchestra dal vivo, non, come capita spesso in teatri “minori” , con musica riprodotta spesso a decibel da discoteca. Il titolo di quest’anno è il celeberrimo balletto di Ciaikovskij affidato alla splendida compagnia del Balletto di Mosca La Classique attualmente in tournée in Italia. Il titolo era già stato presentato al Teatro Colosseo di Torino lo scorso 6 dicembre. La Compagnia, fondata nel 1990, comprende circa 50 artisti formatisi presso le maggiori accademie di danza russe. Ha in repertorio i balletti “classici” che porta in tournée in tutto il mondo con successo.

Il Balletto di Mosca nel "Lago dei Cigni"

Il Balletto di Mosca nel "Lago dei Cigni"

La Bella Addormentata (un prologo e tre atti) è il balletto di Ciaikovskij forse più complesso da rappresentare, sia per la durata (170 minuti circa di musica ) sia per numero di danzatori cui si richiedono prestazioni di assoluta eccellenza.

Foto del cast della prima rappresentazione assoluta a S.Pietroburgo

Foto del cast della prima rappresentazione assoluta a S.Pietroburgo

Diaghilev nel 1922 ne fece una versione abbreviata dal titolo ” Le nozze di Aurora” che comprendeva quasi tutto il terzo atto preceduto dall’introduzione e alcune danze del II atto. Tale versione circolava fino a qualche decennio fa (la vidi con Rudolf Nureyev) e fu anche incisa in disco da Leopold Stokovski. Oggi è stata abbandonata e si opta giustamente per il balletto intero con gli opportuni tagli necessari per il “metabolismo” del pubblico odierno. Così han fatto anche i coreografi Aleksandr Vorotnikov e Irina Vorotnikova per il Balletto di Mosca. Qualche numero tagliato (non molti comunque: Le variazioni di Aurora successive all’Adagio, le Danze nobili del II atto, qualche danza del divertissement del III atto e la Sarabande) e gli altri opportunamente accorciati dei ritornelli e di alcune battute: insomma una cura dimagrante che ha snellito il balletto dandogli dimensioni e durata tali da non mettere a dura prova il pubblico, che forse non reggerebbe più una serata che con applausi e intervalli superebbe le quattro ore.

Uno spettacolo davvero splendido, di una finezza e di un buon gusto davvero rari. Forse solo i russi riescono a rendere pienamente l’incanto e la magia di questi capolavori assoluti della danza e del teatro musicale: ci credono fino in fondo e sono consci dell’altissimo valore di ciò che propongono.

Ottimi protagonisti Nadejda Ivanova (Aurora), Dmitrij Smirnov (PrincipeDesiré) e Natalya Potekhina (Fata dei Lilla).

Determinante il contributo dell’Orchestra Filarmonica Italiana di Piacenza diretta da Gianmario Cavallaro, che è riuscito brillantemente nell’arduo compito di adattare la difficile e raffinatissima partitura di Ciaikovskij alle esigenze dei danzatori e a suturare senza alterarne l’equilibrio formale i brani sottoposti al bisturi dei coreografi.

Gianmario Cavallaro

Gianmario Cavallaro

Un bonus a chi mi avesse eventualmente seguito fin qui:
L’adagio di Aurora nella performance di Ulyana Lopatkina!
http://dailymotion.virgilio.it/video/x8h9co_the-sleeping-beauty-ulyana-lopatkin_creation

RIGOLETTO al Teatro Superga di Nichelino

dicembre 16, 2008

Prosegue la stagione operistica del Teatro Superga con un titolo amato da tutti i melomani. Confesso che ero un po’ scettico sulla riuscita dello spettacolo, poiché allestire Rigoletto è un’impresa che riesce talvolta a mettere in crisi anche enti lirici di grande prestigio. Enorme e piacevole è quindi stata la sorpresa di ascoltare un Rigoletto di notevole livello musicale.  Il baritono Marzio Giossi è stato un protagonista che non teme confronti sia per voce che per interpretazione.

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Accanto a lui la bravissima Gilda di Mimma Briganti che ha avuto vere e meritatissime ovazioni al termine di Caro nome e Tutte le feste…; i duetti tra Rigoletto e Gilda sono stati poi davvero da antologia.

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Il tenore Andrea Coronella ha simpaticamente messo in scena un Duca intraprendente e pomicione, ha il personaggio in repertorio e le arie gli hanno fruttato i meritati applausi.

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La bella e preparata Marlene Lichtenberg ha reso benissimo, anche scenicamente, il personaggio di Maddalena.

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Notevole lo Sparafucile di Ernesto Morillo.

L’Orchestra Filamonica del Piemonte non credo che sia un complesso stabile, ma una compagine che raccoglie elementi provenienti da orchestre della regione. Si riconoscevano alcuni volti familiari. Strumentisti di valore che il M°  Marco Titotto ha saputo amalgamare riuscendo nella problematica impresa (viste le caratteristiche della sala) di equilibrare orchestra e palcoscenico. Qualche sfasatura, giustificabilissima, nel primo quadro, poi lo spettacolo è decollato bene volando sempre più in alto.

Ribadisco il piacere immenso di trovare una realtà “minore” dove la lirica però dimostra più salute e una vita più intensa che nei teatri maggiori spesso agonizzanti in allestimenti  talvolta astrusi e cervellotici che fanno notizia e creano gare di decodifiche, ma che poi non gratificano i veri appassionati, quelli che all’opera vanno ancora per ascoltare Verdi, Puccini, Rossini… L’altra sera si poteva sentire qualche spettatore che durante le arie più note non riusciva a trattenersi dal canticchiarle sottovoce: son cose che non creano fastidio, anzi fanno sentire vivo un genere che merita l’immortalità. Non saranno mai sufficienti gli applausi agli artisti che non hanno i cachet di loro colleghi più fortunati, ma il merito incalcolabile di far amare e vivere davvero l’opera.

TOSCA al Teatro Superga di Nichelino

novembre 24, 2008

Nichelino fa parte della conurbazione torinese, è uno dei quei comuni che si è sviluppato a dismisura per effetto dei fenomeni demografici di mezzo secolo fa, con sconvolgimento della propria fisionomia e identità. E’ divenuta, decuplicando il numero degli abitanti nel giro di pochi anni, una di quelle che con termine poco elegante sono definite *città dormitorio*. Può vantare attualmente amministratori comunali che promuovono attività culturali invidiabili: al Teatro Superga accanto a una stagione di prosa è giunta all’ottava edizione una stagione lirica che registra il tutto esaurito già nei primissimi giorni di vendita di abbonamenti e biglietti. Sette opere e un balletto, in unica rappresentazione, con titoli di grande richiamo. Si tratta di allestimenti di tutto rispetto, adeguati ai mezzi della struttura, dove in genere non si esibiscono i divi della lirica (anche se qualche stagione fa ci fu un Rigoletto con Leo Nucci!) e i nomi degli interpreti si conoscono al momento della distribuzione del programma. Insomma l’opera non come l’evento mondano di alcuni teatri, bensì vissuta e goduta con amore e passione, sia degli interpreti che degli spettatori.

La stagione in corso si è aperta nel nome di Puccini, obbedendo alle celebrazioni in corso, con ben due titoli:la Turandot, che ha inaugurato, e la Tosca, andata in scena sabato 22 novembre. Nel ruolo eponimo Laura Niculescu, un soprano rumeno allieva di Renata Scotto e Franco Corelli, che ha in repertorio opere del periodo verista, in cui riesce a mettere in luce le sue doti di cantante e attrice. Al suo fianco Enrico Nenci, che è sulle scene da almeno un ventennio, un Cavaradossi generoso e sensibile. Il baritono Sergio Bologna era un dignitosissimo Scarpia, meno truce del solito e, finalmente, della giusta età (non il solito over 60 testimonial del Viagra, cui l’han ridotto molti allestimenti dei maggiori teatri). Ottime prestazioni, che forse avrebbero meritato qualche applauso in più. Merita una menzione l’eccellente Antonio Marani, come Angelotti, e spiace davvero che il programma taccia il nome dell’interprete del Sagrestano, non ridotto a macchietta come fanno tanti cantanti anche illustri. Suonava l’Orchestra Città di Grosseto diretta da Lorenzo Castriota Skanderbeg. Tosca è una splendida partitura e l’orchestra vi ha un ruolo importantissimo. L’Orchestra e il Direttore si sono fatti decisamente onore con una performance coinvolgente. Sono anche riusciti a compiere il miracolo di non coprir le voci in uno spazio non nato per le rappresentazioni liriche e dove manca la “buca” orchestrale: scusate se è poco!

Laura Niculescu

Laura Niculescu

Enrico Nenci

Enrico Nenci

Lorenzo Castriota Skanderbeg

Lorenzo Castriota Skanderbeg