L’Italiana in Algeri approda alle porte di Torino a solo un mesetto dalle rappresentazioni torinesi del Regio. L’allestimento presentato dal Teatro Superga è un piccolo gioiello di finezza, che sa coniugare un sano e gaio umorismo senza mai sconfinare in eccessi che involgariscono senza necessità un’opera che è un vero capolavoro del genere buffo. Spettacolo semplice e godibilissimo condotto con grande maestria dalla regia di Pierluigi Cassano e dalla direzione d’orchestra di Marco Dallara, un giovane che dimostra di conoscere lo stile rossiniano. L’Orchestra Sinfonica di Reggio Emilia e il Coro dell’Opera di Parma hanno dimostrato in pieno una rara professionalità.
Il cast vocale era composto da validissimi giovani cantanti. Inizierei dalla bravissima protagonista, Cristina Melis, bella voce di contralto, come previsto da Rossini, con già un repertorio vasto nonostante la giovane età.

Cristina Melis
Ha dimostrato una notevole agilità che le ha fatto superare brillantemente la sfida della impegnativa “Cruda sorte!Amor tiranno!”. Bellissima poi “Per lui che adoro” piena di malizia.
Accanto a lei il Lindoro di Davide Cicchetti, tenore che ha già all’attivo un Conte d’Almaviva alla Fenice di Venezia e che ha i requisiti del tenore rossiniano dalla voce soave e dal canto sentimentale.

Davide Cicchetti
Fulvio Massa ha messo in scena un godibilissimo Mustafà, grazie alla sua simpatia, alla sua presenza scenica e alla voce in grado di affrontare una parte difficilissima. L’aria “Già d’insolito ardor nel petto”, complessa e virtuosistica, è stata risolta brillantemente.

Fulvio Massa
Andrea Zaupa è stato un ottimo Taddeo: ha la spiccata vena comica e la voce ideale per impersonare il “baritono buffo” rossiniano. “Ho un gran peso sulla testa” è stato uno dei momenti più riusciti della rappresentazione.

Andrea Zaupa
Luca Gallo nella parte di Haly ha cantato con grande finezza l’aria “Le femmine d’Italia”, dando ad essa una levità quasi mozartiana.

Luca Gallo
Le simpaticissime e bravissime Silvia Felisetti (Elvira) e Grazia Gira (Zulma) completavano il cast, che avrebbe meritato secondo me qualche ovazione in più, magari in itinere, dei calorosi applausi conclusivi.