Archive for the ‘televisione’ Category

“Così fan tutte” di Mozart (Milano, 1989) su Rai 5

agosto 25, 2018

Domani su Rai 5 replica di “Così fan tutte” nella edizione della Scala del 1989. Un’occasione per ricordare anche Claudio Desderi, scomparso lo scorso giugno.

https://musicofilia.wordpress.com/2011/09/18/cosi-fan-tutte-di-mozart-diretto-da-muti-scala1989-su-rai-5/

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“Nessun dorma” su Rai 5

febbraio 24, 2017

Premessa: Essendo ieri sera ben sveglio sono andato all’Auditorium Rai per ascoltare dal vivo il Concerto della OSN Rai, tanto per capirci uno di quelli che doveva essere trasmesso in diretta tv e presentato da Massimo Bernardini, come annunciato a inizi di stagione. Per cui ho visto il programma in oggetto su Rai Play: cosa che si può tranquillamente fare dal momento che si tratta di una registrazione effettuata negli studi Rai di Torino e non di un evento in diretta televisiva.

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A giudicare da questa prima puntata di azzeccato c’è il titolo: è davvero difficile stare svegli per 56 minuti di programma . Bernardini ripropone, come sospettavo, la formula del talk show con cui per anni è andato avanti prima su TV2000 poi su Rai3, applicandolo alla musica classica, ma non mi sembra che il programma decolli, anzi…

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La puntata inizia sulle note del Quintetto per piano e archi di Schumann eseguito da Beatrice Rana e dal Quartetto Modigliani, che è stato eseguito lo scorso 15 febbraio al Conservatorio per l’Unione Musicale. Il Quintetto è interrotto bruscamente dopo l’esposizione per lasciare spazio alle parole. Bernardini intervista i membri del Quartetto Modigliani, che essendo francofoni si limitano all’essenziale, e Beatrice Rana, che diventa la protagonista della puntata. Devo dire che la mia ammirazione per Beatrice Rana aumenta notevolmente, poiché dimostra una grande maturità artistica e personale, eccezionale se si pensa che ha appena compiuto 24 anni; si esprime per altro con una pertinenza, proprietà di linguaggio e disinvoltura che sono rare da trovare nella tv attuale. Direi che il programma è stato “salvato” da lei. Presenti in studio studenti del Conservatorio di Torino che Bernardini stimolava all’intervento, e che, più che comprensibilmente, facevano del loro meglio, ma non è facile intervenire e parlare in tv, e Bernardini non mi sembra che aiuti molto in questo.

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Al termine interveniva Michele dall’Ongaro per “passare il testimone” da Petrushka a Nessun Dorma. Be’, forse è presto per dirlo, ma rimpiango molto Petrushka. Spiace che Bernardini non abbia continuato con le dirette tv dei concerti, che secondo me hanno molto più senso e valore di questi talk di cui ormai abbiamo tutti le tasche stracolme.

“Al Cavallino Bianco” (Rai,1974) su Rai 5

febbraio 18, 2017

Prosegue il ciclo dedicato all’operetta su Rai 5 con Al Cavallino Bianco, su libretto di Hans Müller-Einigen e Erik Charrell, le musiche sono accreditate a Ralph Benatzky, ma vi contribuirono anche Robert Stolz, Robert Gilbert e Bruno Granichstaedten. La prima assoluta ebbe luogo a Berlino nel 1930, la prima italiana a Bologna nel 1940. È tra le operette più famose e rappresentate.

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Ralph Benatzky

L’edizione che viene proposta fu prodotta dalla Rai nel 1974 e trasmessa in due serate a distanza di una settimana l’una dall’altra (il 30 novembre e il 7 dicembre 1974) a prova che le bizzarrie di palinsesto in casa Rai non sono una novità. C’è un cast di assoluto rilievo (per l’epoca) con Angela Luce, Tony Renis, Gianni Nazzaro, Gianrico Tedeschi, Mita Medici, Paolo Poli, Maurizio Micheli, Mario Pisu. La regia fu affidata a uno specialista assoluto del genere: Vito Molinari. Molinari aveva curato le produzioni di operette trasmesse dalla Rai già dagli anni 60 dello scorso secolo; in genere erano “riduzioni” televisive, in cui si sfrondavano soprattutto i dialoghi e si tagliava qualche numero musicale. Anche “Al Cavallino Bianco” fu prodotto e trasmesso nel settembre 1964 in questa forma (c’era anche allora Paolo Poli). Molinari curò anche però le regie di operette nei teatri: ebbi occasione di vedere “La vedova allegra” con la sua regia al PalaSport di Torino nel 1972, con Gianna Galli, Aldo Bottion, Carlo Campanini… dirigeva Rudolph Bibl (nome mitico dell’operetta, scomparso lo scorso 27 gennaio a 87 anni).

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Vito Molinari

A dirigere l’edizione in programma Cesare Gallino. In Italia Gallino fu forse il maggior direttore d’orchestra di operette.

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Cesare Gallino

Lavorò soprattutto in Rai e dirigendo l’Orchestra Cetra (nata nel 1933 per la casa discografica omonima) incise le selezioni di moltissime operette e fu un assoluto punto di riferimento per il genere. Le operette in forma “ridotta” prodotte e trasmesse in tv dalla Rai negli anni 60 godevano della sua supervisione e direzione d’orchestra.

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Tony Renis ne Al Cavallino Bianco

Insomma un po’ un’operazione nostalgia da non perdere. Domani su Rai 5.

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Ho dimenticato di citare Gino Landi, curatore delle coreografie.   È un documento di come si faceva tv nel 1974, quando ancora la Rai aveva il monopolio assoluto e poteva dedicare due prime serate all’operetta, producendo in proprio e scritturando nomi illustri del mondo dello spettacolo. Ho un po’ di nostalgia di quella televisione in cui si “parlava” meno, non si dedicavano serate a ogni frase detta dai politici… Tempi lontani…..

“Romeo e Giulietta” di Prokof’ev dalla Scala di Milano su Rai 5

gennaio 14, 2017
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Scena dal balletto ©Brescia & Amisano

Domani sera alle 21:15 su Rai 5 grande appuntamento con il balletto: Romeo e Giulietta di Prokof’ev in scena al Teatro alla Scala di Milano. È la classica coreografia di Kenneth MacMillan. Stelle di eccezione: Roberto Bolle (Romeo),

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Roberto Bolle ©Brescia & Amisano

Misty Copeland (Giulietta).

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Misty Copeland ©Brescia & Amisano

Dirige l’Orchestra della Scala Patrick Fournillier.

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© Brescia & Amisano

Sarà una gioia per gli occhi, sia per la coreografia, sia per la bellezza (oltre che per la bravura) dei due protagonisti.

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Misty Copeland

La Copeland oltre a essere una delle migliori stelle della danza è una delle donne più belle al mondo.

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Roberto Bolle

Sulla bellezza di Roberto Bolle lascio che ad esprimersi sia chi se ne intende più di me. Insomma un appuntamento da non perdere. A proposito: anche stavolta è una differita… e Nessun dorma?

Concerti di Capodanno 2017: da Berlino a Venezia passando da Vienna

gennaio 3, 2017

Innanzitutto Buon 2017!!! Eccomi nuovamente al tour europeo tra i concerti di Capodanno . Prima di finire nel mirino del fisco meglio specificare che trattasi di tour televisivo….

 

Prima tappa: Berlino.

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Sir Simon Rattle e Daniil Trifonov durante il Silvesterkonzert

Un Silvesterkonzert, quello dei Berliner Philharmoniker. Da qualche anno il Silvesterkonzert mi sembra che punti sul solista: quest’anno Daniil Trifonov (lo scorso anno fu la Mutter, due anni fa Pressler…). I concerti con programmi musicalmente stimolanti, dedicati spesso alla musica di paesi stranieri, appartengono ormai al passato remoto. Trifonov è un acrobata della tastiera e si è esibito in uno dei suoi pezzi forti: il Terzo di Rachmaninov, il “mitico” rach3″ che fa tremare anche i virtuosi più atletici.

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Daniil Trifonov

Trifonov lo affronta senza apparente fatica, scatenando così l’entusiasmo del pubblico che applaude già dopo il primo movimento e che al termine scatta in standing ovation. Attorno a questa acrobazia Sir Simon Rattle ha inserito brani che mi sono parsi più che altro di riempitivo, tanto per arrivare al 90° minuto: l’ouverture dal Colas Breugnon di Kabalevskij, alcuni brani da Façade di Walton, tre Danze Slave di Dvorák (chissà se riuscirà mai a terminare l’intero ciclo?), e come bis il Galopp da I Commedianti di Kabalevskij. Routine, altissima ovviamente, ma sempre routine. I Silvesterkonzerte di una volta son finiti…

Seconda tappa: Vienna.

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Il Neujarskonzert 2017 dei Wiener Philharmoniker

I patrioti non me ne vogliano se anche stavolta ho scelto la diretta del Concerto viennese. Forse è una questione affettiva: era il 1960 la prima volta che in tv vidi la diretta della II parte del Concerto di Capodanno, in b/n e con Willi Boskowski sul podio, e da allora lo seguii più o meno tutti gli anni con i miei cari che ormai non ci sono più. È una tradizione, come il panettone a Natale, una di quelle cose che fa parte della vita e a cui di certo non si rinuncia perché la Rai decide di produrne uno in concorrenza. A dirigerlo quest’anno Gustavo Dudamel. Devo dire che è stata un’emozione vedere Dudamel sul podio del Concerto più famoso del mondo (per motivi mediatici), sia per la sua giovanissima età, sia perché è il più illustre rappresentante di El Sistema. José Antonio Abreu, fondatore della Istituzione, era presente in sala anche lui visibilmente emozionato.

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José Antonio Abreu con Eloisa Maturen (ex moglie di Dudamel) al Neujarskonzert

Dudamel lo ricordavo ai Concerti di fine anno a Caracas, esplosivo e pirotecnico, a Vienna mi è sembrato molto misurato, quasi intimorito dal ruolo. Ha diretto splendidamente, con quella musicalità travolgente che gli fa affrontare qualsiasi repertorio.

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Gustavo Dudamel dirige il Neujahrskonzert 2017

Gesto sempre elegante, non “balla” e suda come tanti suoi colleghi. In programma ben otto brani “inediti” per il Concerto di Capodanno. Un bel concerto, secondo me superiore a quelli di altri che lo hanno preceduto e che sulla carta sembravano essere più idiomatici. Emozionatissimo durante gli auguri in cui sembrava cercar suggerimenti dagli orchestrali.

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Prosit Neujahr!!!

Speriamo che il 2017 sia bello come questo Neujahrskonzert viennese.

Terza tappa: Venezia. In differita su Rai 5 il Concerto dalla Fenice. O meglio la seconda parte del concerto. Quest’anno diretto da Fabio Luisi.

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Fabio Luisi dirige il Concerto di Capodanno alla Fenice

Un direttore di grande rilievo e prestigio. Due solisti, Rosa Feola e John Osborn, notevoli. Coro e Orchestra in buona forma.

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Rosa Feola al Concerto della Fenice

Brani dei compositori italiani più rappresentativi. La formula del Concerto ormai è la solita: una sorta di Operngala con inserimento di brani che possano dare spunto a coreografie.

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John Osborn al Concerto della Fenice

“Va’ pensiero” e “Libiamo…” come bis di tradizione. Resta, almeno in me, la domanda se questo concerto, senza dubbio dignitoso, abbia i requisiti per spodestare il Neujahrskonzert dei Wiener e prenderne il posto nella diretta tv.

P.S.: In differita streaming, ieri, il Festkonzert della Dresden Staatskapelle dalla Semperoper diretto da Thielemann con Zneider solista. Come a Berlino si punta sul Solista, ottimo nel Concerto di Max Bruch. Attorno Thieleman dirige, senza particolare convinzione, brani molto popolari.