Donne e…..direzione d’orchestra.

C’è un’attività nel mondo della musica classica dove la presenza femminile è ancora decisamente scarsa: la direzione d’orchestra. Nel 1987 la svedese Christina Olofson girò un documentario di circa 80 minuti dal titolo originale Dirigenterna (in inglese fu A Woman Is a Risky Bet) in cui venivano intervistate sei direttrici d’orchestra (due statunitensi, due svedesi, due sovietiche) che oltre a dichiarare la loro passione per la musica, evidenziavano il “coraggio” di rompere tradizioni e scetticismi imperanti in materia. A un quarto di secolo di distanza non mi sembra che le cose siano poi granché mutate, anche se qualcosa forse comincia a farsi strada. C’è un interessante articolo di Anna Hodgson (se clickate vi collegate) che affronta l’argomento. Vorrei fare una breve e, incompleta, panoramica su alcune direttrici d’orchestra. Comincerei da quelle da me conosciute dal vivo.

Claire Gibault. La sua attività non si limita alla direzione d’orchestra, in cui eccelle e in cui ha raggiunto traguardi e risultati di altissimo livello, ma è stata deputata europea dal 2004 al 2009. Tenne a battesimo la neonata Orchestra Nazionale della Rai al Lingotto di Torino il 22 settembre 1994 nel Pelléas et Mélisande di Debussy in forma di concerto.[Nelle note storiche dell’Orchestra nessun cenno alla Gibault, invece si accreditano due padrini (Prêtre e Sinopoli) che diedero, per quel che ricordo, prova di gran lunga inferiore a quella della Gibault, che era stata assistente di Abbado per il Pelléas a Londra, a Milano e a Vienna].

Claire Gibault

Keri Lynn Wilson. Canadese, dirige soprattutto opera. È stata più volte all’Arena di Verona. La vidi al Regio di Torino in una Lucia di Lammermoor nel 2000.

Keri Lynn Wilson

Andrea Quinn. Britannica, attiva soprattutto nell’UK, fu nominata direttore al Royal Ballet e proprio in questa veste la vidi al Regio in Cenerentola di Prokof’ev. Sempre al  Regio diresse qualche anno dopo un concerto sinfonico.

Andrea Quinn

Temo che la mia rassegna live sia terminata 😦

A questo punto un cenno alle più affermate del momento. Escludo coloro che sono violino di spalla di complessi da camera e soliste che dirigono nel contempo.

Credo che la statunitense Marin Alsop sia la più nota. Direttore della Colorado Symphony dal 1993 al 2005, della Sinfonica di Baltimora dal 2002 al 2008, attualmente è direttore dell’Orchestra di San Paolo del Brasile.

Marin Alsop

Simone Young. Australiana, attualmente direttore dell’Opera di Stato di Amburgo. Incide l’integrale delle Sinfonie di Bruckner (nella versione originale) e il Ring. Non sto ad aggiungere che è la prima donna a intraprendere ciò….

Simone Young

Xian Zhang. Cinese, attuale direttore della Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano. È già stata direttore dell’Orchestra di Sioux City e diverrà direttore artistico della Nederlandse Orkest- en Ensemble-Academie.

Xian Zhang

JoAnn Falletta. Statunitense, una delle sei intervistate nel documentario della Olofson. Dirige dal 1999 la Buffalo Philarmonic.

JoAnn Falletta

Rivolgendo un breve sguardo al passato:

Eve Queler. Statunitense, direttore artistico della Orchestra dell’Opera di New York, fondata da lei nel 1971 dopo aver lavorato al Met e alla New York City Opera.

Eve Queler

Veronika Dudarova. Sovietica, scomparsa nel 2009. Direttore per circa 40 anni dell’Orchestra di Stato di Mosca e poi dal 1991 dell’Orchestra Sinfonica della Russia da lei fondata. È una delle sei intervistate nel documentario della Olofson.

Veronika Dudarova

Iona Brown. Britannica, violinista della Philharmonia, poi della Academy of St.Martin in the Fields, passò alla direzione d’orchestra, legando il suo nome soprattutto a quest’ultima compagine. È scomparsa nel 2004.

Iona Brown

Tornando al presente, un’italiana, visto che nella breve rassegna sopra non ce ne sono, si sta distinguendo e sicuramente farà una brillante carriera: Silvia Massarelli.

Silvia Massarelli

Concludo con l’augurio e la speranza che in breve tempo una donna sul podio non faccia più notizia e non venga più considerata una coraggiosa eccezione.

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14 Risposte to “Donne e…..direzione d’orchestra.”

  1. Stefano Says:

    L’argomento è davvero interessante e meritevole di approfondimento, magari estendendo la disamina anche alla categoria dei compositori, in cui latitano ancora oggi figure di spicco di sesso femminile. Per restare ai direttori donna, devo però lamentare l’assenza dal tuo elenco della messicana Alondra de la Parra, che magari non sarà la più dotata artisticamente, ma resta una delle più fotogeniche (vedere la soggettiva su http://www.youtube.com/watch?v=4ahzvpg-4bs).
    Non è comunque male neppure come interprete, dai!!! Per un confronto su repertorio classico, vedere: http://www.youtube.com/watch?v=2eYliFJTP_c&feature=related
    Ciao,
    Stefano

  2. Roberto Mastrosimone Says:

    Be’, ne mancano anche altre….
    Forse intuisco il motivo per cui senti la mancanza della de la Parra 🙂

    http://www.quien.com/media/2010/09/02/alondra3.jpg
    Può darsi che il prossimo 31 ottobre le dedicherò un intero articolo
    Ciao,
    Roberto

  3. Rita Says:

    Grazie Roberto e Stefano: però non riuscite proprio a evitare commenti sulla beltade!! Non si può essere brave senza essere particolarmente belle, come voi maschietti? Ci tocca SEMPRE PROVARE A ESSERE ANCHE BELLE! Ha ha

  4. Roberto Mastrosimone Says:

    Me l’aspettavo! 🙂
    Veramente la panoramica fatta da me non prendeva assolutamente in considerazione questo aspetto ed è la dimostrazione che non c’è proprio alcun bisogno di essere belle per essere brave. Se poi oltre alla bravura c’è anche la bellezza tanto meglio: vale anche per il sesso maschile 🙂

  5. Rita Says:

    Mi fa piacere che tu aspettassi il mio commento. Però dopo aver visto e ascoltato Alondra de la Parra vi do assolutamente ragione: è MOLTO affascinante sia lei che il suo modo di dirigere. Si può dirigere anche con il sorriso e con l’espressività corporea che, forse, ci appartiene con più grazia.

  6. Simone Says:

    Rintraccio questo post a diversi mesi dalla sua pubblicazione e intervengo perché l’argomento è uno di quelli che mi stanno a cuore da lungo tempo.
    Io stesso sono direttore d’orchestra e proprio tra i miei insegnanti ho incontrato diverse forme di maschilismo (da “potrebbero anche esserci delle donne capaci di dirigere, ma non ne vedo” a “la donna non può dirigere, punto.”).
    Gli argomenti usati contro la pratica di questa professione da parte delle donne sono in genere sempre gli stessi:
    1) certa musica richiede una virilità che la donna per indole naturale non possiede;
    2) per dirigere serve una grande fisicità;
    3) controllare un’orchestra necessita di un carisma e di una forza maschili.

    Il primo argomento cade se solo si osserva come venga globalmente riconosciuto il valore di infinite interpretazioni da parte di musiciste donne nel repertorio solistico. In definitiva, se una donna ha la capacità, la musicalità, la profondità necessarie per comprendere ed eseguire una sonata per pianoforte di Beethoven, o il concerto per violino di Berg, non si vede cosa dovrebbe mancare al suo ingegno per cogliere e restituire una composizione orchestrale di questi stessi autori.
    Il secondo argomento non regge perché è piena la storia di uomini che hanno diretto senza ricorrere a una gestualità veemente (basti pensare, che so, a Fritz Reiner: http://www.youtube.com/watch?v=2MhzvayEVp0). Per converso, diverse donne tra quelle che trovano la strada del podio mostrano di saper infondere nel gesto una grande energia (e qui mi viene in mente Simone Young). Sarebbe riduttivo pensare che la direzione d’orchestra si limiti a un solo codice, quello della forza muscolare.
    Quanto all’ultimo argomento, riconosco che l’orchestra sia una creatura difficile da gestire, ma ritenere che una donna sia per natura priva di carisma e forza di carattere è un discorso che non ha a che vedere con la musica, bensì con puri pregiudizi. Vero è che queste doti vengono date per scontate in molti maschi che poi se ne rivelano sprovvisti, mentre una donna deve possederle in dose assai maggiore per vedersele riconosciute.

    Il punto che più mi preme di questo tema è l’inimmaginabile spreco di talento che questa mentalità produce; proviamo a immaginare di non conoscere più, da un giorno all’altro, tutte le interpretazioni di Martha Argerich, di Anne-Sophie Mutter, di Sabine Meyer, di Maria João Pires… Quale perdita immane sarebbe per l’arte e per noi tutti? E se è vero che una perdita simile sarebbe impensabile, come possiamo consapevolmente rinunciare alle tantissime, possibili, grandiose interpretazioni di tante direttrici d’orchestra?

    Avrei voluto aggiungere qualcosa su Barenboim e Simone Young, ma mi sa che ho già tirato troppo per le lunghe. Mi limito solo più a segnalare un documentario su Antonia Brico, grande direttrice italoamericana, prima donna a salire sul podio dei Berliner Philharmoniker e della New York Philharmonic: http://www.youtube.com/watch?v=m8LO4lfB_94.

    Ultimissimo, se si fosse pratici di tedesco: ho comprato in Germania un libro intitolato “Dirigentinnen im 20. Jahrhundert” (Direttrici nel Ventesimo secolo), una sorta di Who is who delle direttrici d’orchestra. Utile panoramica.

    A presto!

  7. Roberto Mastrosimone Says:

    Grazie del bel contributo.

  8. Alondra de la Parra | Wanderer's Blog Says:

    […] https://musicofilia.wordpress.com/2012/03/08/donne-e-direzione-dorchestra/ […]

  9. XIAN ZHANG e DANIIL TRIFONOV alla OSN Rai | Wanderer's Blog Says:

    […] https://musicofilia.wordpress.com/2012/03/08/donne-e-direzione-dorchestra/ […]

  10. La bacchetta magica di Zhang Xian | Viva la fuga! Says:

    […] infatti sono pochissime [se vuoi sapere chi sono leggi questo interessante articolo: https://musicofilia.wordpress.com/2012/03/08/donne-e-direzione-dorchestra/%5D e c’è addirittura chi sostiene senza vergogna che dirigere un’orchestra sia troppo […]

  11. Paolo Piccardi Says:

    Nel corso del riordino di manoscritti musicali ho trovato una composizione di Palmira Orso, nata a Livorno alla fine dell’800 e diplomata a Firenze. Intraprese la carriera di direttrice d’orchestra riscuotendo successi in Italia e all’estero. Della sua vita si sa molto poco. Mi piacerebbe sapere se è stata la prima donna direttrice d’orchestra. Qualcuno ha fatto ricerche al riguardo?

  12. The Ilya Musin Society Says:

    Va da citare assolutamente Sian Edwards, allieva di Ilya Musin ed oggi docente alla Royal Academy. Personalmente nella mia esperienza di didatta ne ho avuto di molto in gamba, ricordo particolarmente Sara Caneva oggi impegnata in diverse produzioni anche con l’Opera di Roma e la finlandese Jutta Seppinen.
    Ennio Nicotra
    direzionedorchestra.com

  13. Roberto Mastrosimone Says:

    Grazie delle segnalazioni.

  14. rita Says:

    Grazie Roberto: ho aggiornato il mio blog forumfree.rivolididonne.it con un link a queste nuove informazioni. Come stai?

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