Attendevo da tempo Mirga Gražinytė-Tyla, direttrice (o si dovrà adesso dire direttora? boh?!) lituana
invece una indisposizione (forse dovuta alla di lei gravidanza) ha portato Michel Tabachnik sul podio della OSN.
Il sito della Orchestra scrive di debutto e in senso stretto lo è, ma Tabachnik in realtà sul podio dell’Auditorium Rai diresse la Sinfonica di Torino tra il 1978 e il 1981 almeno cinque volte in più stagioni. Assistente di Pierre Boulez, diresse anche sue composizioni e alternava nei programmi musica del Novecento con i grandi classici di repertorio. I “diversamente giovani” come me che frequentavano i concerti Rai già allora lo ricordano sicuramente. In Tabachnik si sente l’influenza di Boulez nello stile interpretativo, lucido, asciutto, privo di ridondanze, in perfetta aderenza alla partitura. Non è un caso, forse, che abbia diretto Debussy e Bartók, autori molto cari al suo mentore. È vero che erano già in programma per un’altra bacchetta, ma chiamare Tabachnik a sostituirla è stata, a mio giudizio, una scelta molto indovinata. Il Prélude à l’après-midi d’un faune ha avuto il notevolissimo valore aggiunto del flauto di Giampaolo Pretto, nel Concerto per orchestra di Bartók, pagina frequente all’OSN, le singole prime parti hanno avuto modo di mettere in luce tutte le loro altissime qualità in una performance elegante e sobria.
Jan Lisiecki invece è al suo ritorno nelle Stagioni OSN Rai: due anni fa aveva eseguito il Primo Concerto di Chopin, adesso propone il Secondo op.21. Giovanissimo, 23 anni, si esibisce in tutto il mondo con notevoli successi.
Chopin è il suo autore prediletto, anche per le origini polacche della famiglia. “La musica di Chopin è così intrisa di un anelito verso la sua terra che, ascoltandola si riesce a penetrare nella sua cultura. Ma come ogni grande artista Chopin è anche universale, le emozioni che riesce a trasmettere arrivano a qualsiasi pubblico del mondo.” “Io sono nato in Canada, ma la mia famiglia è di origini polacche. La prima volta che l’ho suonato a Varsavia, alla prestigiosa Philharmonic Hall, in platea c’erano i miei nonni. Era la prima volta che mi ascoltavano. E stato molto emozionante per loro e anche per me.” (da un’intervista al Corriere).
Anche stavolta ha conquistato il pubblico torinese (aveva anche sonato al Regio nel Quarto di Beethoven un paio di anni fa). Come bis lo stesso della volta scorsa: Träumerei da Kinderszenen di Schumann.
In definitiva una bella serata: rimane almeno in me il cruccio di non aver visto Mirga Gražinytė-Tyla, spero nel futuro…
Tag: Bartók, Chopin, Debussy, Jan Lisiecki, Michel Tabachnik
Maggio 13, 2018 alle 14:27
Attore, attrice – direttore, direttrice http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/donne-lavoro-medico-direttore-poeta-ancora-f
http://www.treccani.it/vocabolario/direttrice/