Il giorno del bicentenario verdiano è coinciso con il giorno di apertura della Stagione 2013/14 della OSN della Rai: non si poteva ovviamente non iniziare nel nome di Giuseppe Verdi. La scelta è caduta sulla “Messa da Requiem”: scelta apparentemente un po’ bizzarra, festeggiare l’anniversario di una nascita con una messa funebre, ma ampiamente giustificata dal fatto che Verdi non lascia molte alternative a una istituzione sinfonica (d’altronde anche Muti a Chicago ha proposto il Requiem) e ipotizzare oggi l’esecuzione di un’opera in forma di concerto è un po’ anacronistico (per varie ragioni), dispendioso e non so poi quanto remunerante.
Dunque Messa da Requiem. Inizio subito col dire che si è trattato di una bellissima esecuzione, davvero un degno omaggio al grande Compositore. L’Orchestra è stata affiancata dall’ottimo Coro Filarmonico Cèco di Brno, che già aveva collaborato con l’OSN nello Stabat Mater dvorakiano, diretto da Petr Fiala.
Un quartetto di eccellenti solisti vocali: il soprano Hui He, il mezzosoprano Marianna Pizzolato, il tenore Francesco Meli, il basso Aleksandr Tsymbaliuk. Sul podio Juraj Valčuha, che se non sbaglio era al debutto in questa pagina.
Valčuha mi sembra mostri una predilezione per il genere: oltre allo Stabat Mater citato, ha diretto egregiamente il Requiem Tedesco brahmsiano, il Requiem für Mignon schumanniano, nonché un concerto in cui il tema della morte era dominante. Del Requiem verdiano ha dato una lettura molto intensa e commossa, sottolineando la dimensione laica e “operistica” della composizione, dove momenti di contemplazione lirica si alternano a momenti altamente drammatici. Performance, credo, preparata meticolosamente con una perfetta simbiosi tra un’Orchestra in eccellente forma, un Coro superlativo e Solisti all’altezza della loro fama.
Una bella serata, un buon inizio di stagione e una degna celebrazione del Bicentenario.
Tag: anniversari, classica, Juraj Valcuha, OrchestraSinfonicaRai, Verdi
ottobre 12, 2013 alle 16:06
Caspita, a saperlo ti avrei salutato … Anche a me è piaciuto parecchio tra parentensi 🙂
ottobre 12, 2013 alle 17:34
Magari alla prossima… 🙂
ottobre 12, 2013 alle 17:57
Un solo rimpianto: che la Rai non abbia colto l’occasione per celebrare il bicentenario verdiano con la ripresa diretta in tv di questo concerto della sua orchestra. La sera del 10 c’è stato un documentario sulla vita di Verdi – credo che peraltro si trattasse di una replica – che poteva essere messo in onda in qualsiasi altro momento.
Anna
ottobre 12, 2013 alle 18:03
Non c’è stata neppure la ripresa tv, per cui non solo niente diretta, ma neppure differita
ottobre 13, 2013 alle 08:06
Vediamo il bicchiere mezzo pieno: ottimo concerto (era la prima volta che lo ascoltavo dal vivo, impressionante), teatro pieno come non si vedeva da tempo (ok, era il primo concerto della stagione, ma è meglio partire bene).
E continuiamo a goderci Valčuha fino a che ce lo possiamo permettere (immagino possa coltivare qualche ambizione in più).
ottobre 13, 2013 alle 09:48
Attualmente è in atto una maturazione reciproca di Direttore e Orchestra, il che prova la bontà del connubio. Ci sarà da vedere fin quando durerà. In passato erano di lunga durata: basti pensare a Maurice Abravanel e la Utah Symphony (32 anni), Eugene Ormandy e la Philadelphia (44 anni), per non dire di Mengelberg e la Concertgebouw (50 anni) e di Mravinskij e la Filarmonica di Leningrado (50 anni). Oggi il sodalizio più lungo mi sembra essere quello di Temirkanov con la S.Pietroburgo in atto da 25 anni (già un buon traguardo). Non credo che Valčuha tra 20 anni sia ancora sul podio della OSN, però se il rapporto dovesse continuare in modo così fecondo sarebbe auspicabile.