L‘Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo è stata nominata “orchestra residente” di MITO Settembre Musica: si tratta in realtà del riconoscimento di un dato di fatto, in quanto la sua presenza nel Festival è sempre stata una costante già dai tempi in cui era Torino Settembre Musica. Orchestra “leggendaria” che diretta per mezzo secolo dal sommo Evgenij Mravinskij divenne la migliore compagine di quella Europa oltre cortina che oggi è solo un lontano ricordo. Non erano allora così frequenti le sue tournée che erano sempre attese con l’ansia che venissero annullate in extremis. Erano eventi difficili da dimenticare, in cui si ammirava oltre alla suprema qualità musicale quel diverso atteggiamento degli interpreti, così lontani dal divismo occidentale. Atteggiamento che in larga parte è rimasto ancora oggi nella Filarmonica di San Pietroburgo e soprattutto nel suo grande direttore Yuri Temirkanov, successore dal 1978 di Mravinskij.
Un antidivo per eccellenza, lontano dalle pose che altri suoi colleghi russi hanno fatto in fretta ad assimilare dalla “cultura” dell’immagine del nostro mondo occidentale. Il pubblico torinese lo ama in modo particolare fin da quando poco più che trentenne e ancora sconosciuto da noi giunse sul podio della Orchestra di Torino Rai per un concerto che ancora oggi ho ben impresso nella memoria e che fu un vero trionfo (di pubblico). Tornò spesso a dirigere alla Rai fino all’inizio degli anni 90.
Adesso giunge con la “sua” Orchestra e l’entusiasmo e l’affetto del pubblico non è mutato. Ne sembra quasi stupito, quasi inconsapevole della sua statura di interprete. Statura altissima, confermata da ogni sua interpretazione.
Ieri sera all’Auditorium del Lingotto ha proposto un programma tutto “russo”:
http://www.mitosettembremusica.it/programma/07092014-2100-auditorium-giovanni-agnelli-lingotto.html
in cui è facile individuare una matrice “fiabesca” dalla Kikimora di Lyadov a Petrushka di Stravinskij allo Schiaccianoci di Ciaikovkij. Si tratta di brani (a parte Kikimora) già proposti in passato (soprattutto Petrushka che fu eseguito il 1995, 2000, 2011 almeno per quel ricordo a mente). Però forse l’abbinamento non è stato casuale. Si tratta di fiabe con esseri immaginari (Kikimora) o marionette che prendono vita (Schiaccianoci e Petrushka). Dall’Ottocento rassicurante dello Schiaccianoci (1892) in cui la marionetta si trasforma in principe e il balletto termina con l’apoteosi, si passa all’inquietudine beffarda di Kikimora “che fila e tesse cattivi pensieri contro l’umanità” (1909), per terminare con Petrushka (1911), marionetta vittima dell’arroganza del Moro che lo ucciderà. L’Ottocento e le sue rassicuranti certezze è finito, è iniziato il Novecento e la Grande Guerra è ormai imminente: il mondo cambierà per sempre.
Scrivevo prima che Petrushka è stata una costante di questi programmi, ma ieri sera mi è sembrata più sofferta, più angosciante, soprattutto negli interventi della prime parti, in modo particolare nel secondo quadro, dove la frustrazione di Petrushka di fronte al successo amoroso del Moro veniva espresso in modo lancinante e angoscioso.
Orchestra schierata sempre secondo lo schema “classico” come a San Pietroburgo.
Prime parti eccellenti e applaudite con calore dal pubblico e spiace che il programma di sala non faccia menzione dei loro nomi, come ci si aspetterebbe.
Tag: Ciaikovskij, concertisinfonici, Lyadov, musicaclassica, Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, Stravinskij, Yuri Temirkanov
settembre 8, 2014 alle 15:51
La cosa che mi ha veramente stupito ieri sera era qualche vuoto in platea. Ero forse abituato al “tutto esaurito” con Temirkanov anche al Lingotto (che è grande). Comunque questa orchestra è una vera garanzia.
settembre 8, 2014 alle 16:13
Sì, la cosa ha stupito un po’ anche me. Erano comunque posti di platea molto arretrati venduti ad alto prezzo. I posti a 27 euro erano tutti esauriti.
settembre 8, 2014 alle 16:21
Ho pensato anche io potesse essere legato ai costi, ma da abbonato non avevo visto i prezzi per zona. Mi sono sempre chiesto perché a MITO non danno dei biglietti ridotti senza posto assegnato come all’Auditorium.
settembre 8, 2014 alle 17:00
Mi sembra che i posti a prezzo più economico siano diminuiti rispetto a qualche anno fa. Si potrebbero vendere come al Regio dei last minute con sconto sui posti rimasti liberi, ma forse la cosa potrebbe creare problemi…
settembre 8, 2014 alle 17:20
Ero presente e mi sono commossa, ammiro tantissimo il MaestroYuri Temirkanov, non solo come interprete ma come uomo, semplice come solo i Grandi sanno esserlo.