Inizio dalla fine: dagli applausi liberatori che seguono il finale della Prima Sinfonia di Gustav Mahler la trionfale perorazione finale.
Gli applausi in genere qui esplodono spontaneamente, ma in questo caso uniti ad ovazioni verbali (“bravi!” “barvo!”) sono la giusta conclusione di una serata quanto mai riuscita grazie soprattutto a lui:
Hartmut Haenchen, che alla quasi vigilia del suo 73esimo compleanno debutta sul podio della OSN Rai. Un debutto all’insegna del suo compositore prediletto: Gustav Mahler, di cui ha proposto l’Adagio della Decima (eseguito con i Drei Orchesterstücke di Alban Berg) e la Prima Sinfonia: la conclusione e l’inizio del percorso del grande Compositore.
Eseguire senza soluzione di continuità l’Adagio mahleriano e i Drei Orchesterstücke di Berg è un’intuizione di Haenchen che in questi ultimi brani vede il completamento del pensiero mahleriano, per cui con l’adagio iniziale ne sortisce una sinfonia intera. Non entro nel merito ed essendo Haenchen profondo studioso di Mahler cui ha dedicato alcuni libri me ne guardo bene.
Haenchen è interprete rigoroso, essenziale, alieno da bellurie o ricercatezze inutili. Un antidivo, mi verrebbe da dire e questo forse spiega come mai la sua fama sia inferiore forse ai suoi meriti.
Una serata mahleriana da ricordare e si spera che i vertici della OSN Rai invitino Haenchen a dirigere ancora nelle future stagioni: l’Orchestra ha bisogno di direttori come lui per mettere in luce le sue eccellenti qualità.
Tag: Berg, classica, Hartmut Haenchen, Mahler, musica, musicaclassica, OrchestraSinfonicaRai
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