István Kertész

István Kertész

Il nome di István Kertész rimane principalmente legato all’integrale sinfonica di Dvořák, realizzata negli anni 60 con la London Symphony, di cui era direttore principale. Forse oggi, in cui c’è inflazione di integrali, la cosa può stupire, ma più di 40 anni fa il mondo del disco era molto diverso e l’incisione di tutte le sinfonie del Compositore boemo fu quasi un avvenimento, anche perché le prime quattro erano praticamente sconosciute. L’interpretazione di Kertész è ancora oggi un punto di riferimento ineludibile e sono in molti a considerarla ancora come la migliore.

István Kertész era nato a Budapest il 28 agosto 1929. A 9 anni rimase orfano di padre, morto di appendicite. La madre, Margit Muresian, riuscì a mantenere la famiglia e a far compiere gli studi musicali al figlio. István studiò violino e pianoforte. Le persecuzioni antisemite costrinsero i Kertész a vivere nascosti (la maggior parte dei suoi parenti perì nei campi di sterminio). Dopo la guerra István si iscrisse all’Accademia di Musica di Budapest e studiò composizione con Zoltán Kodály e Leó Weiner, poi direzione d’orchestra col grande János Ferencsik e László Somogyi, un direttore che ebbe grande influenza su di lui assieme a Bruno Walter e Otto Klemperer, che all’epoca era direttore all’Opera di Budapest. Sposò il soprano Edith Gabry. Iniziò dirigendo a Györ e poi all’Opera di Budapest. Dopo il 1956 lasciò l’Ungheria e a Roma studiò con Fernando Previtali all’Accademia di S.Cecilia. In Germania conobbe i primi successi ed ebbe l’incarico di General Musik Direktor all’Opera di Augsburg, dove mise in luce le sue qualità di interprete mozartiano (l’influsso di Bruno Walter si faceva sentire), ma anche si rivelò ottimo conoscitore dell’opera italiana. Diresse al Festival di Salzburg e ormai la sua carriera era in piena ascesa. Ebbe un incarico all’Opera di Colonia e divenne direttore principale della London Symphony, succedendo a Pierre Monteux. È a questo periodo che risalgono le sue principali incisioni realizzate principalmente con la LSO. Incise anche con i Wiener Philharmoniker, avendo un contratto con la Decca.

István Kertész nel 1961

Collaborò a lungo con la Israel Philharmonic. Sarà proprio durante una tourné in Israele che morì tragicamente facendo il bagno al largo della costa di Herzliya il 16 aprile 1973 a soli 43 anni.

Lo vidi dirigere solo una volta, con l’Orchestra della Rai di Torino: il Requiem di Dvořák. Purtroppo uno sciopero degli orchestrali dimezzò la composizione che fu priva della seconda parte. Credo che fosse il 1971: non ci fu un’altra occasione.

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