Midori Gotō o più semplicemente Midori è una delle maggiori violiniste viventi. A tre anni dal suo debutto con la OSN Rai ritorna all’Auditorium Toscanini di Torino. Come allora
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anche questa volta propone un classico del repertorio per violino e orchestra: l’op.77 di Johannes Brahms. Lo stile non è mutato: al contrario di molti suoi colleghi nessuna esibizione di facile virtuosismo esteriore ma una ricerca costante di un suono quasi incorporeo, interiorizzato, quasi un guardarsi dentro. L’Orchestra, anche stavolta, è stata messa a dura prova per coniugarsi con la Solista, per far sì che anche i singoli fiati non ne coprissero il suono; i risultati sono stati comunque buoni e Midori al termine ha condiviso gli applausi con l’OSN e soprattutto con l’eccellente Carlo Romano, primo oboe.
La serata è iniziata nel nome di Richard Strauss, di cui il direttore principale Juraj Valčuha sembra orientato a proporre nel tempo l’integrale sinfonica. Dopo la serata tutta straussiana della settimana scorsa ecco ricominciare con Don Juan, un Don Giovanni pieno di baldanza, rovinato (giovedì sera) dagli applausi di una scolaresca durante la pausa dopo il fortissimo che precede l’accordo in minore con cui termina il poema sinfonico. Nella seconda parte Die Seejungfrau di Zemlinsky. La composizione, ripudiata dall’Autore e ricostruita in tempi relativamente recenti, sta incontrando una discreta fortuna. Definita fantasia sinfonica, ispirata alla fiaba di Andersen (La Sirenetta), si articola in tre movimenti per un totale di 40 minuti di musica. Mi pare (è una mia impressione) che sia molto dipendente dal testo letterario d’origine al punto da sembrarne quasi una colonna sonora (absit iniuria verbis), questo forse spiega l’insoddisfazione dell’Autore che invece pare volesse superare con questa composizione i limiti della musica a programma.
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dicembre 1, 2013 alle 16:18
Per Don Juan applausi intempestivi anche venerdì.
dicembre 1, 2013 alle 17:01
Peccato! Col Don Juan non ricordo che fosse mai capitato…