Torna Khatia Buniatishvili al Conservatorio di Torino

Khatia Buniatishvili © S. Prishvin

Khatia Buniatishvili © S. Prishvin

Un atteso e graditissimo ritorno, almeno dai fan come me, di Khatia Buniatishvili al Conservatorio di Torino per l’Unione Musicale. La ventisettenne pianista georgiana ha proposto un programma all’insegna del virtuosismo trascendentale con una seconda parte interamente dedicata a Liszt.

Ravel
Gaspard de la nuit
Chopin
Etude in do diesis minore op. 25 n. 7
Ravel
La valse
Liszt
Mephisto Walzer n. 1
La leggerezza (da Trois études de concert)
Feux follets (da Etudes d’execution transcendante)
La Campanella (da Etudes d’execution transcendante d’après Paganini)
Grand galop chromatique
Liszt-Horowitz
Rapsodia ungherese n. 2

Khatia Buniatishvili © J.Taylor

Khatia Buniatishvili © J.Taylor

Programma già affrontato due sere prima a Merano e tale da mettere k.o. qualsiasi esecutore. In più la Buniatishvili accentua e porta all’estremo gli aspetti virtuosistici delle partiture.

Le mani della Bunitishvili sulla tastiera

Le mani della Buniatishvili sulla tastiera

Sembra già aggredire la tastiera appena entrata in sala attaccando a suonare prima che terminino gli applausi e prosegue quasi senza soluzione di continuità tra un brano e l’altro accennando solo un veloce inchino a ogni applauso spento subito dall’attacco successivo. Quasi una sfida contro il tempo e ogni limite. Mi pare che abbia accentuato alcune caratteristiche del suo stile in cui allarga leggermente i tempi lenti stringendo invece i tempi veloci. Così in Gaspard de la nuit Le gibet era lentissimo e con un tocco appena percettibile, mentre Scarbo era veloce e travolgente. La Valse è stata affrontata a una velocità vertiginosa (meno di 10 minuti) trasformandosi in una pagina trascendentale: sono andati perduti gli aspetti nostalgici di un mondo al tramonto che è stato inghiottito da vortici e colate sonore.

Khatia Buniatishvili suona Ravel

Khatia Buniatishvili suona Ravel

Nel Liszt del Mephisto Walzer, degli Studi di esecuzione trascendentale, del Grand galop chromatique e della Rapsodia ungherese n.2 tale virtuosismo portato all’acme ha avuto la sua apoteosi.

Khatia Buniatishvili

Khatia Buniatishvili

Successo, forse con qualche riserva da parte dei puristi che non hanno eccessivamente gradito alcune libertà della Buniatishvili. Mi sarei aspettato applausi più calorosi e osannanti: forse averli troncati tra una pagina e l’altra ha raffreddato la platea? forse tanto (troppo) virtuosismo funambolico alla lunga stanca? forse parte del pubblico femminile non ha “perdonato” la bellezza fisica esibita ed accentuata dall’abito attillato? Fatto sta che dopo due bis (il Minuetto dalla Suite HWV 434 di Händel trascritto da Wilhelm Kempff e un Preludio di Chopin) ce ne sarebbe stato bene un terzo: in genere la Khatia è “trina” nei bis ed è solita concludere con il Precipitato dalla 7ª sonata di Prokof’ev, ma stavolta il pubblico si è “precipitato” verso le uscite….  Smiley

 

 

 

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3 Risposte to “Torna Khatia Buniatishvili al Conservatorio di Torino”

  1. alberto Says:

    Condivido la condizione di fan di Khatia Buniatishvili. Però condivido anche le perplessità di fronte all’interpretazione di “La Valse” di ieri sera.
    La dimensione nostalgica dovrebbe, sia pure tra inquieutudini, prevalere per buona parte del brano e soltanto in maniera molto graduale lasciare il passo alla ….caduta nell’abisso.
    Ieri sera invece sin dalle prime battute una corsa verso la catastrofe, con un che di robotico e meccanico, e condotta a velocità che mai un’orchestra (destinataria prima del brano) potrebbe permettersi.
    In un’occasione precedente K.B. aveva eseguito La Valse a Torino.
    Ovviamente non ricordo nulla in particolare, se non che non si era trattato di lettura così estrema, unilaterale.
    Però, per il resto, un grande concerto.

  2. Roberto Mastrosimone Says:

    Aveva eseguito “La Valse” due anni fa nel febbraio 2013 sempre in un concerto per l’Unione Musicale. Era stata una esecuzione decisamente più equilibrata, almeno da quel che ricordo.

  3. Patty Says:

    Faccio parte del numeroso pubblico femminile presente quella sera.
    Io l’ho adorata, anche per la bellezza prorompente!!!
    Sarei rimasta ancora lì ad ascoltarla.

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