Concerti di Capodanno 2010,da Baden-Baden a Vienna passando per Venezia

Iniziando da Baden-Baden: in realtà un Silvesterkonzert, visto che ha avuto luogo il 31/12/2009 alla Festspielhaus, ma telediffuso dalla ARD alle 10:00 di Capodanno. Protagonista Joyce DiDonato, grande mezzosoprano statunitense, accompagnata dalla SWR Radio-Sinfonieorchester di Stoccarda diretta da James Gaffigan.

Joyce DiDonato

Il concerto, iniziato nel nome di Mozart e Handel,  ha poi presentato prevalentemente brani di Gershwin, Rodgers, Loewe, Kern dei quali la mezzosoprano è grande interprete, avendo proprio nel musical iniziato la sua carriera. Credo comunque che in tv sia andata in onda una sintesi, che abbia insistito sulla seconda parte: è possibile che l’intero concerto venga successivamente trasmesso dalla SWR.

Il Concerto dalla Fenice era diretto quest’anno da John Eliot Gardiner. Solisti vocali: Francesco Meli e Anna Caterina Antonacci.

Anna Caterina Antonacci

Il concerto veneziano a suo tempo divise gli italiani che anziché essere orgogliosi di un loro prodotto autarchico si sentirono defraudati della diretta del concerto viennese sulle reti nazionali per lasciar posto a questo neonato, che apparve ai più come un intruso. Oggi le polemiche sono spente e molti (come me) scelgono la diretta viennese sulle reti straniere per poi fruire della differita (sempre via satellite) del prodotto italico. Il valore del quale risiede soprattutto nelle immagini del più bel teatro del mondo, non avendo il resto acquisito, a mio giudizio, una forte identità, restando a mezzo tra un Operngala tedesco e il Neujahrskonzert viennese, cui ardiva far concorrenza. Del primo mantiene la struttura, basata su brani operistici, del secondo i pochi inserti danzati e le immagini di paesaggio telediffuse, nonché il finale fisso con gli auguri (Va’ pensiero e il Brindisi da Traviata). Francesco Meli si è confermato come uno dei tenori italiani migliori del momento e la Antonacci ha profuso il fascino irresistibile della voce e della persona. Su Gardiner poco da aggiungere: corretto, diligente, signorile.

Ho lasciato per ultimo il Concerto di Capodanno per antonomasia, l’unico, l’inimitabile, l’intramontabile… e chi più ne ha più ne metta: il Neujahrskonzert dei Wiener Philharmoniker. Quest’anno nuovamente diretto da Georges Prêtre.

Georges Prêtre

L’inossidabile Maestro francese alla verde età di 85 anni dimostra l’estro e la vitalità di un giovanotto. Ascoltarlo è sempre un’esperienza nuova perché è nemico giurato di ogni routine, si rinnova continuamente e ricrea ogni volta le pagine che interpreta. Mette sempre a dura prova gli orchestrali che dirige: con lui è impossibile vivere di rendita, ogni brano va rivissuto ex novo. Così ieri molti brani sono sembrati quasi nuovi all’ascolto, soprattutto i valzer, dove l’arte di Prêtre ha cesellato ogni battuta restituendo loro una verginità perduta da tempo: così Wein, Weib und Gesang, così Wiener Bonbons e persino il rituale An der schönen blauen Donau. Un po’ di Italia era presente non solo nei fiori di San Remo, ma anche negli abiti che Valentino ha disegnato per i balletti, in Eleonora Abbagnato, étoile nelle danze, e in Renato Zanella che ha curato le coreografie.

Eleonora Abbagnato

La ripresa tv quest’anno non era affidata a Brian Large, ma a Karina Fibich, regista attiva alla SWR e alla ORF. Ho un po’ rimpianto Large, non apprezzando molto le ripetute acrobazie dall’alto, gratuite secondo me, e l’eccessiva attenzione floreale a scapito di orchestrali e direttore.

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