Markus Stenz alla OSN Rai

Markus Stenz

Il protagonista del 16° concerto della Stagione era Markus Stenz. Tedesco, 45 anni appena compiuti, allievo di Bernstein e Ozawa a Tanglewood, iniziò in Italia, a Montepulciano, il suo percorso artistico che lo ha poi portato in Australia (a Melbourne) per farlo poi giungere nel 2003 a un incarico di grandissimo prestigio: quello di Generalmusikdirektor della Gürzenich Orchester di Colonia, successore immediato di James Conlon e, andando indietro nel tempo, del mitico Abendroth, del grande Günter Wand, del caro Yuri Aronovitch, di Marek Janowski. Poiché la Gürzenich è anche l’orchestra che suona all’Opera di Colonia, il suo direttore ha le chiavi musicali della città. Forse al di fuori della Germania è orchestra poco nota, a causa probabilmente di una sua scarsa presenza nel mercato discografico maggiore (Wand non amava il disco, Aronovich ne fu scandalosamente snobbato, Janowski è un grande assente e Conlon ha inciso soprattutto con altre compagini), ma è orchestra di grande storia e valore (Mahler compose per essa la Quinta Sinfonia). Stenz ama soprattutto il repertorio contemporaneo e quello del tardo Ottocento/primo Novecento. Nei suoi progetti ci sono la incisione integrale mahleriana, già felicemente iniziata, il Don Giovanni e il Ring nel prossimo giugno all’Opera di Colonia. La consuetudine con questo repertorio lo porta, mi sembra, ad amplificare un po’ il volume sonoro dell’orchestra, al quale mi è parsa stare un po’ strettina l’acustica dell’Auditorium Rai. Ottimo il rapporto instaurato con l’Orchestra: lo si percepiva dall’aria visibilmente gratificata degli orchestrali nonché dallo sguardo ammirato e pieno di consensi del Direttore verso di loro. Devo dire che mi fa un immenso piacere vedere direttori affermati ammirare le performance di questa Orchestra che meriterebbe ben altra vita di quella a mio giudizio poco valorizzata che la Rai le fa ormai da un bel po’  di tempo condurre.

Il programma, secondo quanto affermato dal Direttore in un’intervista aveva come filo conduttore la celebrazione della luce. Dalla Terza di Schumann, che concludeva il ciclo integrale sparpagliato in tre quarti di stagione (chissà perché non proporlo in due serate affidate a un unica bacchetta?), si è passati nella seconda parte a una pagina poco eseguita, il Vorspiel zu einem Drama di Schreker, e a un must, la seconda suite da Daphnis et Chloé di Ravel, in cui è emerso l’eccellente Giampaolo Pretto (primo flauto dell’Orchestra) cui sono andati i calorosi applausi del pubblico e del Direttore.

Pubblico davvero scarso (giovedì), quasi al minimo storico della stagione in corso: concorrenza della partita di calcio? scarso appeal del programma? mah… Mi sembra che la soluzione di continuità dovuta all’inserimento di Rai Nuovamusica comprometta un po’ la assiduità dei frequentatori abituali, forse per perdita di un ritmo già acquisito: perché non programmare la contemporanea al termine della stagione, senza creare iati? (Lo so che la cosa ideale sarebbe quella di coniugare musica contemporanea e grande repertorio all’interno della stagione ordinaria, ma….).

In compenso c’era la ripresa tv, che ormai è quasi un’eccezione. Ci stavamo domandando quale possa il criterio con cui vengono scelti i concerti da riprendere. La mia ipotesi è la durata. Quest’anno si sono ripresi i più brevi. Forse si prestano meglio alle dosi omeopatiche con cui gli infermieri di notte della Rai li somministrano ulteriormente dimezzati ai poveri ammalati di musica classica svegliandoli di soprassalto all’01:40 tra giovedì e venerdì: “Mi raccomando, poco eh… se no fa male, alla sua età…” 😦

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4 Risposte to “Markus Stenz alla OSN Rai”

  1. Chaton Says:

    Io sono stato al concerto di venerdì e ho seguito tutte le prove. Mi ha fatto molto piacere vedere l’orchestra così felice di Stenz: non so giovedì, ma venerdì gli orchestrali, che – come sai – di solito abbandonano il palco dopo tre ingressi del direttore per gli applausi, sono rimasti e hanno quasi trattenuto il pubblico fino alla quinta chiamata, oltre a tributare a Stenz un accordo a tutta orchestra quando è salito sul podio per l’ultimo applauso. 🙂
    E’ un musicista che ha un senso della struttura incredibile, emerso in pieno nella Renana, dove tra l’altro ha lavorato a mio avviso con molta finezza sulle dinamiche e sull’agogica.
    Schreker l’avevo già sentito diretto sempre da Stenz proprio con la Guerzenich (tra l’altro, l’opera completa, Die Gezeichneten, sarà ad aprile al Massimo di Palermo: occasione rara).
    Quanto a Ravel, non posso che trovarmi d’accordo con te sulla bravura di Giampaolo Pretto: quell’assolo è stato un sogno!
    Ciao!

  2. Roberto Mastrosimone Says:

    Grazie di questo intervento. Il tributo degli orchestrali al direttore era da molto tempo che non aveva più luogo: mi fa piacere, sia perché è segno di una riconquistata fiducia in sé dell’Orchestra, che negli ultimi anni mi era parsa un po’ depressa, sia perché tali manifestazioni di plauso reciproco al termine di un lavoro comune finiscono col coinvolgere e gratificare anche chi ne gode i frutti. Chissà che Stenz non diventi il primo direttore ospite dell’Orchestra? Figura di cui attualmente è priva e di cui avrebbe bisogno.

  3. Chaton Says:

    Concordo, e non sai quanto io speri in quella nomina! Anzi, in tutta onestà mi sono domandato se, sotto sotto, qualcuno in orchestra non si sia dispiaciuto di aver appena nominato Valchua principale… Ma no, forse mi sto facendo prendere dall’entusiasmo. 🙂

  4. Roberto Mastrosimone Says:

    🙂 Cominciamo a fare il tifo per averlo direttore ospite… poi col tempo…

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