Posts Tagged ‘James Conlon’

EVGENIJ ONEGIN di Ciaikovski (Roma,2020) su Rai 5

giugno 10, 2020
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Valzer atto II

Stasera alle 21:15 su Rai 5 andrà in onda l’Evgenij Onegin di Ciaikovski andato in scena all’Opera di Roma nel febbraio scorso, prima della chiusura dei teatri per l’emergenza Covid 19. Lo spettacolo porta l’illustre firma di Robert Carsen ed è conosciuto da chi segue la lirica perché è lo stesso rappresentato al Metropolitan di New York nel 2007, trasmesso allora in diretta tv da Arte, presente nella piattaforma MetOpera on demand nonché pubblicato in DVD dalla Decca. Carsen sceglie come spesso fa il minimalismo scenico, qui portato alle estreme conseguenze, mantenendosi comunque nella drammaturgia prevista dal libretto. Il che è una fortuna in un’opera che ha subito spesso letture spacciate per innovative, ma che finivano per depauperarne valori e significato. Dirige James Conlon. Nel cast: Markus Werba nel ruolo eponimo, Maria Bayankina nel ruolo di Tatiana,

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Markus Werba e Maria Bayankina nel III quadro del I atto

Saimir Pirgu nel ruolo di Lenskij,

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Saimir Pirgu e Markus Werba  nel I quadro del I atto

Yulia Matochkina nel ruolo di Olga,

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Yulia Matochkina e Maria Bayankina nel I quadro del I atto

John Relyea nel ruolo di Gremin, Irida Dragoti in quello di Larina e Anna Viktorova in quello di Filippevna. 

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Scena della lettera

Lo spettacolo ha riscosso un notevole consenso di pubblico e di critica.

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Duetto finale

Chi ama Ciaikovski non se lo lasci sfuggire.

(foto Y.Kageyama)

 

 

 

 

 

James Conlon dirige la Seconda di Mahler alla OSN Rai

gennaio 26, 2020

In questo mese di gennaio la programmazione della OSN Rai si è focalizzata su Mahler: dopo la Nona Sinfonia, una scelta da Des Knaben Wunderhorn ecco la monumentale Seconda Sinfonia. Non è stata tra le più eseguite a Torino Rai: la prima volta, salvo errori, fu nel dicembre 1970, dirigeva Piero Bellugi e posso vantare (anche per ragioni anagrafiche) la mia presenza in sala; dovranno quindi passare 10 anni per riascoltarla con Bruck sul podio, in seguito le esecuzioni divennero un po’ più frequenti (Sinopoli nel 1983, Temirkanov nel 1988, P.Steinberg nel 1991, Sinopoli nel 1998, Inbal nel 2001, Frühbeck nel 2006, Valcuha nel 2014). Considerando la OSN Rai, tutti i direttori principali, eccetto Shipway, l’hanno diretta e fu proprio scelta questa Sinfonia nel gennaio 2006 a festeggiare il ritorno dell’Orchestra nell’Auditorium di via Rossini. Ecco adesso James Conlon a dirigerla.

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Conlon dirige la Seconda di Mahler

Conlon aveva già proposto Mahler (la Settima) nel 2012 nella sua seconda volta sul podio della OSN, quando io avevo in questo blog auspicato una sua nomina a capo dell’Orchestra (ci ho azzeccato e per la seconda volta dopo Valcuha). Divenuto direttore principale ha in programma, tra i tanti, un percorso mahleriano che sta conducendo gradualmente. Non poteva certo mancare la Seconda Sinfonia.

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L’Orchestra il Coro del Regio di Parma (I movimento)

Per l’esecuzione si è scelto l’ottimo Coro del Regio di Parma (istruito da Martino Faggiani) e due soliste che hanno già cantato sotto la direzione di Conlon: Vivien Shotwell e Lucia Cesaroni.

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Vivien Shotwell

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Lucia Cesaroni

È sempre una sinfonia che conquista il pubblico e non potrebbe essere altrimenti. Conlon ne ha diretto una esecuzione di grandissima efficacia, curando le dinamiche che passavano dai fortissimo tellurici ai pianissimo appena palpabili.

orchesstra e coro

Grande e meritato successo con applausi calorosissimi agli interpreti da parte di un pubblico numeroso. Mahler riempe sempre le sale: il suo tempo è davvero venuto.

applausi

Applausi

(foto Più Luce ©)

 

 

Omaggio alla OSN Rai su Rai 5

ottobre 20, 2019

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Oggi niente opera : Rai 5 replica un documentario della serie “Dentro la musica” dedicato alla OSN Rai e al suo attuale Direttore principale, James Conlon. Seguirà la replica del Concerto eseguito nel maggio 2016 in occasione dell’apertura del Salone del libro. In programma l’Incompiuta di Schubert e una suite orchestrale curata da Conlon dall’opera Lady Macbeth del Distretto di Mtsensk di Shostakovich.

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(foto Più Luce ©)

Beethoven e Ciaikovski alla Sinfonica Rai con James Conlon e Frank Peter Zimmermann

ottobre 19, 2019

Secondo dei tre concerti di inizio stagione in cui James Conlon dedica la prima parte della serata a Beethoven, nell’imminenza del 250enario della nascita, e la seconda a un sinfonista russo. Credo che i due filoni corrano paralleli senza alcuna pretesa di abbinamenti rivelatori. Inutile cercarne (almeno a mio modesto avviso): alcuni parlano di contrasti e indubbiamente ci sono, il sinfonismo russo è uno dei più lontani dal modello beethoveniano. Ciaikovski fu il compositore russo dell’Ottocento che più si dedicò alla sinfonia, ma le sue al limite si riallacciano a Berlioz (soprattutto il Manfred in cui l’Aroldo in Italia berlioziano è ben ravvisabile o la Quarta Sinfonia con l’idée fixe che si riallaccia alla Sinfonia Fantastica), a Mendelssohn o a Schumann. D’altronde la forma sonata andava stretta a Ciaikovski che preferiva la libertà delle suite orchestrali o delle “fantasie” per orchestra. In programma la Prima Sinfonia op.13 che porta un titolo programmatico “Sogni di inverno”. Composizione che negli ultimi decenni gode di fortuna discografica ed è eseguita con discreta frequenza nelle stagioni concertistiche. Piena di fascino e di poesia soprattutto nei primi tre movimenti, in particolare il secondo denso di struggente malinconia o il trio del terzo con il languore di un valzer “invernale”. Il tutto è stato reso meravigliosamente dalla direzione di Conlon.

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James Conlon dirige Ciaikovski

La prima parte beethoveniana iniziava con l’ouverture Coriolano e proseguiva con il Concerto in re maggiore op.61 per violino e orchestra. Ho sempre amato questo concerto fin dalla mia infanzia (la mia esecuzione preferita era quella di Oistrach/Cluytens) e ascoltare una esecuzione come questa di Frank Peter Zimmermann è stata una gioia. Senza esagerazione, la più bella ascoltata dal vivo almeno a mia memoria. Anche l’intesa con Orchestra e Direttore è stata perfetta.

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Frank Peter Zimmermann nel Concerto op.61 di Beethoven

Applausi calorosi e meritatissimi. Concesso un bis che Zimmermann ha annunciato con un tono e un volume di voce che ricorda i test audiometrici ai termini dei quali mi viene puntualmente detto “alla sua età….”, mi conforta il fatto che i miei vicini di posto erano nelle mie stesse condizioni (“alla nostra età…”), insomma boh? qualcuno mormorava il nome di Bartók, può essere.

(foto Più Luce ©)

James Conlon inaugura la Stagione della OSN Rai con Beethoven, Mendelssohn e Shostakovich

ottobre 12, 2019

James Conlon dirige i primi tre concerti della nuova Stagione dedicando la prima parte della serata a Beethoven e la seconda a un sinfonista russo (nell’ordine: Shostakovich, Ciaikovskij, Prokofiev). Mi sfugge la motivazione: si ipotizza la creazione di un contrasto. E sicuramente c’è.

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James Conlon

Veramente in questo primo concerto di Beethoven non c’era molto: l’ouverture da Egmont con cui inizia la serata. Si passa poi a una composizione adolescenziale di Mendelssohn (composta a 14 anni). il Concerto per violino, piano e orchestra d’archi. Concerto senza numero d’opus, che pare abbia avuto una esecuzione pubblica nel giugno 1823 per poi scomparire fino alla metà degli anni 50 del secolo scorso. Attualmente gode di una discreta fortuna e già alla OSN fu eseguito nell’aprile 2009 con Augustin Dumay e Louis Lortie solisti. Come scrisse allora Andrea Malvano Mendelssohn stava sperimentando in ogni direzione, mescolava stili molto diversi, commenti dal sapore improvvisativo, cadenze ampie e ramificate, passaggi in stile toccatistico, elaborazioni rigorosamente contrappuntistiche. Ogni
pensiero che gli passava per la mente trovava spazio nella stesura della composizione; e il risultato è una composizione difficile da seguire alla luce della logiche formali del genere concertistico. Mendelssohn, a quattordici anni era già un musicista adulto; ma il senso delle proporzioni non poteva ancora interessare un enfant prodige che si sentiva scoppiare la testa di idee. Ne sono stati stavolta solisti Roberto Ranfaldi (spalla dell’Orchestra) e Mariangela Vacatello.

Ranfaldi Vacatello

Roberto Ranfaldi e Mariangela Vacatello 

Molto affiatati e in perfetta sintonia sono stati a lungo applauditi dal pubblico e hanno concesso due bis (Schumann e Mendelssohn).

Vacatello Ranfaldi

Ranfaldi e la Vacatello rispondono agli applausi

Seconda parte dedicata a Shostakovich: Quinta Sinfonia in re minore op.47. Mi permetto sommessamente di notare che la stessa sinfonia è stata eseguita il 23 e 24 maggio uu.ss. a chiusura delle precedente stagione e che forse non urgeva una riproposta così ravvicinata, nonostante l’alto valore della composizione. Boh… Comunque Conlon che è un ottimo interprete di Shostakovich ne ha dato una lettura in cui smorza gli episodi “trionfalistici” e sottolinea i momenti di sofferto lirismo. La sofferenza del Musicista emerge prepotentemente in tutti i movimenti, compreso l’ultimo.

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L’esecuzione della Quinta di Shostakovich

Applausi meritatissimi a Direttore e Orchestra.

Applausi

Applausi finali

(fotografie Più Luce ©)