Innanzitutto Buon 2017!!! Eccomi nuovamente al tour europeo tra i concerti di Capodanno . Prima di finire nel mirino del fisco meglio specificare che trattasi di tour televisivo….
Prima tappa: Berlino.
Un Silvesterkonzert, quello dei Berliner Philharmoniker. Da qualche anno il Silvesterkonzert mi sembra che punti sul solista: quest’anno Daniil Trifonov (lo scorso anno fu la Mutter, due anni fa Pressler…). I concerti con programmi musicalmente stimolanti, dedicati spesso alla musica di paesi stranieri, appartengono ormai al passato remoto. Trifonov è un acrobata della tastiera e si è esibito in uno dei suoi pezzi forti: il Terzo di Rachmaninov, il “mitico” rach3″ che fa tremare anche i virtuosi più atletici.
Trifonov lo affronta senza apparente fatica, scatenando così l’entusiasmo del pubblico che applaude già dopo il primo movimento e che al termine scatta in standing ovation. Attorno a questa acrobazia Sir Simon Rattle ha inserito brani che mi sono parsi più che altro di riempitivo, tanto per arrivare al 90° minuto: l’ouverture dal Colas Breugnon di Kabalevskij, alcuni brani da Façade di Walton, tre Danze Slave di Dvorák (chissà se riuscirà mai a terminare l’intero ciclo?), e come bis il Galopp da I Commedianti di Kabalevskij. Routine, altissima ovviamente, ma sempre routine. I Silvesterkonzerte di una volta son finiti…
Seconda tappa: Vienna.
I patrioti non me ne vogliano se anche stavolta ho scelto la diretta del Concerto viennese. Forse è una questione affettiva: era il 1960 la prima volta che in tv vidi la diretta della II parte del Concerto di Capodanno, in b/n e con Willi Boskowski sul podio, e da allora lo seguii più o meno tutti gli anni con i miei cari che ormai non ci sono più. È una tradizione, come il panettone a Natale, una di quelle cose che fa parte della vita e a cui di certo non si rinuncia perché la Rai decide di produrne uno in concorrenza. A dirigerlo quest’anno Gustavo Dudamel. Devo dire che è stata un’emozione vedere Dudamel sul podio del Concerto più famoso del mondo (per motivi mediatici), sia per la sua giovanissima età, sia perché è il più illustre rappresentante di El Sistema. José Antonio Abreu, fondatore della Istituzione, era presente in sala anche lui visibilmente emozionato.
Dudamel lo ricordavo ai Concerti di fine anno a Caracas, esplosivo e pirotecnico, a Vienna mi è sembrato molto misurato, quasi intimorito dal ruolo. Ha diretto splendidamente, con quella musicalità travolgente che gli fa affrontare qualsiasi repertorio.
Gesto sempre elegante, non “balla” e suda come tanti suoi colleghi. In programma ben otto brani “inediti” per il Concerto di Capodanno. Un bel concerto, secondo me superiore a quelli di altri che lo hanno preceduto e che sulla carta sembravano essere più idiomatici. Emozionatissimo durante gli auguri in cui sembrava cercar suggerimenti dagli orchestrali.
Speriamo che il 2017 sia bello come questo Neujahrskonzert viennese.
Terza tappa: Venezia. In differita su Rai 5 il Concerto dalla Fenice. O meglio la seconda parte del concerto. Quest’anno diretto da Fabio Luisi.
Un direttore di grande rilievo e prestigio. Due solisti, Rosa Feola e John Osborn, notevoli. Coro e Orchestra in buona forma.
Brani dei compositori italiani più rappresentativi. La formula del Concerto ormai è la solita: una sorta di Operngala con inserimento di brani che possano dare spunto a coreografie.
“Va’ pensiero” e “Libiamo…” come bis di tradizione. Resta, almeno in me, la domanda se questo concerto, senza dubbio dignitoso, abbia i requisiti per spodestare il Neujahrskonzert dei Wiener e prenderne il posto nella diretta tv.
P.S.: In differita streaming, ieri, il Festkonzert della Dresden Staatskapelle dalla Semperoper diretto da Thielemann con Zneider solista. Come a Berlino si punta sul Solista, ottimo nel Concerto di Max Bruch. Attorno Thieleman dirige, senza particolare convinzione, brani molto popolari.